𐠿𝘊𝘢𝘱.19𐠿

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Pov Tanc
Quando riaprii gli occhi vidi un bianco accecante che me li fece richiudere subito per il bruciore.

Tentai di nuovo di aprirli ma più lentamente e mi resi conto di essere in una stanza di ospedale.

Ero solo, la stanza era vuota, c'ero solo io, una Tv spenta e il bagliore accecante del sole proveniente dalla finestra.

Ormai abituato alla luce volsi lo sguardo alla finestra che stava di lato al letto poco distante da esso e mi persi tra i miei pensieri.

Ho combinato un bel casino stavolta...

Era meglio se facevo la scelta giusta sin da subito...

Mi perdoneranno?

Starà bene Gian?

Dove sono loro adesso?

La casa?

Poi una delle tante domande spiccava tra tutte, una domanda di cui sapevo la risposta ma non volevo accettarla.

Cosa posso fare per rimediare a tutto?

Ebbene la risposta era semplice e si poteva riassumere in tre parole: centro di disintossicazione.

Ma ero davvero pronto ad allontanarmi per un anno intero dai miei amici, dal mio ragazzo, dalla mia famiglia, da tutto?
Beh...no, ma dovevo, per il bene di tutti e in primis di me stesso.

Fecero il loro ingresso in stanza i miei amici e il mio ragazzo seguiti da un'infermiera.
Quest'ultima si avvicinò, mi staccò la flebo e poi uscì lasciando avvicinare Diego, Lele e Gian.

D: Hey campioncino, ben svegliato!

T: Si, campioncino di cosa? di nulla
*dissi amareggiato*

L: Ci hai distrutto casa quindi direi campioncino in ristrutturazione, menomale che dobbiamo traslocare a breve

Risero leggermente tutti e tre mentre io invece feci un piccolo sorriso a testa bassa.

G: Come va?

T: Non sono morto.
Tu invece come stai?

G: Un po' di disinfettante e qualche metro di bende e tutto risolto

Mi mostra il braccio fasciato e sorride per rassicurarmi che sia tutto apposto.

T: Scusate ragazzi...di nuovo...

Una gocciolina amara squarcia la pelle del mio viso ma viene fermata da una carezza.

G: Hey, non importa, non è colpa tua
*disse con voce dolce*

T: Si e di chi è, del vicino?
*dissi sarcastico*

Tutti ci misimo a ridere poi gli occhi dolci di tutti si puntarono nuovamente su di me.

G: Beh ok,forse la colpa è tua, ma certo non era tua intenzione far succedere tutto il casino che è successo. In ogni caso tranquillo non importa. Che dici, torniamo a casa?

Ed ecco qua, la domanda che speravo non arrivasse mai... era arrivato il momento di sganciare la bomba, quando la bomba non era ancora del tutto ultimata...

Come si dice ai propri migliori amici e al proprio ragazzo che dovranno starti lontani, senza nessun metodo per contattarti, per un anno intero?

Probabilmente una qualunque persona direbbe che devo farlo, per il bene di tutti, mio compreso, e che fondamentalmente un anno, comparato a buona parte delle nostre vite, non è nulla.
Bisogna superare ostacoli e soffrire un po' per riuscire a trovare la luce infondo al tunnel e questo anno, è quel tunnel...

L'errore più bello ~ Gianedi🧡 {Completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora