𐠿𝘊𝘢𝘱.3𐠿

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Pov Tanc
Mi sveglio tra le braccia di qualcuno, Gian...

Non so che ore siano ma so che quando sono tornato era mattina quindi adesso sarà quasi sera immagino.

Mi brucia fottutamente tanto la gola.
Il corpo richiede la sua dose...

Tento di alzarmi senza svegliare Gian ma a quanto pare ha il sonno più leggero di me alle volte, mi prende per la maglia per attirare la mia attenzione verso l'altra sua mano in cui sta tenendo un bicchier d'acqua.

G: Immagino ti bruci anche l'anima, tieni sciacquati la bocca

T: Gra-
Tossisco, non riesco a parlare per quanto mi brucia

G: Bevi *dice in tono rimproveratorio*

Bevo e il bruciore si placa, ma il corpo continua a richiedere...

Faccio per alzarmi ma mentre tento di attingere alla mia scorta che tengo nel comodino Gian mi prende il polso facendomi voltare verso di lui.

G: Non farlo ti prego...

Ha gli occhi lucidi...
Mi dispiace ma non so se riesco davvero a trattenermi.

T: Non c'è la faccio Gian... richiede, richiede troppo...

G: E tu non lo fare

T: Tu non capisci quanto cazzo fa male smettere, quanto fa male stare senza la dose. Voi non lo sapete.

G: Hai ragione, non lo sappiamo, ma solo perché tu non hai nemmeno provato a mostrare segni di recupero, sei andato sempre peggio Tanc, sempre peggio e non sappiamo più come comportarci...

T: Smetterò quando troverò un appiglio per uscirne, fino a quel momento non ho intenzione di subirmi le pene dell'inferno

G: Eccoci qua, i tuoi migliori amici, eccoti il tuo appiglio!

T: Mi dispiace dirlo ma non è così.

G: Allora dimmi com'è, fai come hai fatto stamattina, sfogati, spiegami come cazzo potrei essere un appiglio per te e lo sarò! Ma ti prego non voglio vederti morire Tanc...

T: Quello di stamattina era un riflesso condizionato di una delle robe che ho assunto ieri notte

G: Hai capito benissimo cosa ti sto chiedendo

T: Tu mi stai chiedendo di farti diventare il mio appiglio ma non è così che funziona! Non lo so nemmeno io come stracazzo funziona va bene?! So solo che sono solo per adesso e momentaneamente sto bene così

G: Ti sembra stare bene così come stai?

T: No ma posso farci ben poco!

Stiamo discutendo da una mezz'oretta più o meno e il "corpo che richiede" si sta trasformando in dolori lancinanti allo stomaco.

T: AAAA PORCA PUTTANA! GIAN PRENDI LA BUSTINA TI PREGO! AAAA!

G: Che ti succede che hai!?

T: PRENDI QUELLA STRACAZZO DI BUSTINA!

Mentre mi contorco per terra riesco non so come a prepararmi la dose e la assumo.

Subito sento un gran sollievo.

T: Volevi sapere cosa significa stare senza una dose, ecco, questo significa *dico col fiatone*

G: Io...io... scusa un secondo...

Si alza di corsa tenendosi la mano davanti alla bocca e poi sento un rumore di conati provenire dal bagno.

Qualche minuto dopo lo vedo ritornare, bianco in volto, si siede per terra e poggia la testa all'indietro sul materasso.

T: Come va?

G: Uno schifo *fa una risatina finta*

T: Senti lasciami stare ok? Hai visto cosa succede e nonostante questo non puoi comunque capire il dolore che si prova, lasciatemi stare tutti e tre ebbasta

G: Chi lo dice poi a Lele che hai comunque deciso di ucciderti nonostante io gli abbia promesso di salvarti, chi lo spiega a Diego che non potrà piangere la tua morte, troppo impegnato a evitare che Lele si butti dal tetto del palazzo, chi ci sarà con me quando avrò bisogno del mio migliore amico ma non ci sarà perché si sara ucciso tempo prima, chi ci sarà per tutti noi?

Una lacrima gli riga il viso e ne scappa una furtiva anche a me che però asciugo subito e scappo da quella situazione, direzione: casa abbandonata.

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Numero parole : 640🔏

L'errore più bello ~ Gianedi🧡 {Completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora