𐠿𝘊𝘢𝘱.26𐠿

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Pov Gian

Si può morire di gelosia?

Anzi no, si può incenerire una persona solo guardandola?

Spero vivamente che la risposta alla seconda domanda sia SI, perché questo Stefano sta troppo attaccato al MIO Tancredi! MIO!

È entrato dalla porta praticamente buttandosi addosso al MIO fidanzato e adesso siamo tutti insieme allegramente sul divano.

S: Lui è il tuo fidanzato immagino

G: Si sono il suo ragazzo, mi chiamo Gianmarco
*dico col sorriso più finto che potesse esistere*

Mi tende la mano, che io non mi filo, e si presenta anche lui.

Mentre loro cominciano la loro chiacchierata il nervoso in me cresceva sempre di più, si stavano toccando troppo, erano TROPPO vicini!

Adesso hanno cominciato a rivangare ricordi e quel tizio è tutto un "ti ricordi di?" "Ti ricordi quando?" "Ti ricordi che?"

Arrivato praticamente al limite della sopportazione avvolgo i fianchi del mio fidanzato e poggio la testa sulla sua spalla.
Stringo, stringo, stringo la presa sui suoi fianchi e lui, probabilmente allo stremo, gira la testa verso di me e mi sussurra "Se continui così ucciderai me non lui"

Lascio la presa abbastanza da farlo tornare a respirare normalmente e continuo a scrutare l'altro da sopra la sua spalla con un sorriso fintissimo.

S: No ma sai che il primo mese quando ancora non ci conoscevamo mi avevamo detto che non potevo andare nella stanza perché non c'era un angolo che non fosse a pezzi!
Io chiesi chi fosse stato visto che di solito ero io a non lasciare nemmeno la polvere di quella stanza, mi dissero che c'era un ragazzo più disastrato e determinato di me a volerne uscire vincitore

T: Già... beh perché non hai visto cosa era successo nella nostra casa precedente

S: Quando ci siamo conosciuti madonna se ti volevo intorno eravamo l'uno la copia dell'altro dentro quella stanza e quel permesso che ci hanno concesso di entrare nella stanza insieme secondo me è stato determinante per i nostri recuperi

T: Serio Bro, senza di te penso che sarei ancora lì dentro

S: E tu davvero Gianmarco non puoi capire che macchina da guerra era questo nano dentro quella stanza!

Dopo ciò non ci ho visto più, dovevo farlo stare zitto e lontano dal mio ragazzo, sapeva troppe cose su di lui per i miei gusti e doveva sparire dalla mia vista; SUBITO!

G: Si ne sono consapevole visto che questo me lo ha fatto lui con un coltello da cucina *dico acido tirandomi su la manica della felpa e mostrandogli la lunga cicatrice sull'avambraccio*
E giusto per dire, nano ce lo posso chiamare SOLO IO!
È IL MIO RAGAZZO!
TU NON SEI NESSUNO!
SEI SOLO UN CAZZO DI DROGATO ESALTATO CHE È ENTRATO NELLA CASA SBAGLIATA!
QUELLA È LA PORTA CARO STEFANO!

Dopo la sfuriata mi sono alzato dal divano e a passo svelto sono andato a chiudermi in camera sbattendo la porta.

I nervi sono saltati,
la rabbia e la gelosia si sono totalmente impossessate di me,
le lacrime bruciano al passaggio sulle mie guance come se volessero ferirmi ancora di più,
la testa scoppia e il corpo è tutto un fremito.

Ecco un mio difetto, se mi incazzo, se mi innervosisco e sbrocco, cinque minuti dopo sto male.
Non mi piace ferire le persone, i sensi di colpa mi consumano da dentro senza lasciarmi scampo e non solo se una cosa l'ho fatta ma anche solo se l'ho detta.

Quel ragazzo non lo conosco, l'ho insultato così alla cazzo solo perché è stato col mio ragazzo l'anno in cui non ho potuto starci io.
È stato la sua ancora,
il suo amico,
il suo confidente,
il suo sfogo e l'aiuto che gli serviva per superare le crisi sia dolorose che irascibili.

Non avevo il diritto di comportarmi così...

Le gambe cedono,
Le ginocchia sbattono a terra provocando un rumore sordo,
Le mani che tirano i capelli,
Le lacrime che mi logorano all'esterno mentre i mostri dei miei sensi di colpa lo fanno dall'interno.

T: Amore

No, non adesso, non così, perché sei qui?

T: Amore so che sei geloso e so che non volevi rispondergli così

Si inginocchia davanti a me e fa schiantare le mie iridi lucide marroni con le sue brillanti verdi.

T: Non se l'è presa, non sai quante cose lui sa di te, probabilmente tutte quelle che so io, beh forse qualcosa di meno.
Sai cosa mi ha detto quando hai sbattuto la porta?

Faccio un leggero cenno di no con la testa, lui mi asciuga le lacrime con i pollici e intanto fa alzare entrambi in piedi.

T: "Se questa è una delle scene di gelosia di cui mi avevi parlato, allora tienitelo stretto, perché ti ama incondizionatamente" e sai cosa gli ho risposto io?

G: Cosa?
*sussurro incerto*

T: Che la cosa è reciproca
*sussurra sulle mie labbra*

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Numero parole : 800🔏

Non volevo pubblicare così in ritardo lo giuro! Sorry!!

Il prossimo capitolo è l'epilogo...🥺

~Fifi🖤

L'errore più bello ~ Gianedi🧡 {Completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora