Nayun è la commessa dell' appena nata libreria Beautiful Feeling e le sue giornate si alternano tra romanzi rosa, clienti vip e pause caffè.
Tutto sembra scorrere tranquillamente, fin quando qualcosa, o meglio qualcuno, incasina la sua vita.
Questa...
Martedì, ore 14:30, jeans chiari e camicetta bianca, i capelli biondi legati in una morbida treccia bassa. Come ogni giorno, da tre mesi a quella parte, il turno pomeridiano della commessa Nayun Lee stava per incominciare.
"Oggi mi sento particolarmente fiacca!" Si stiracchiò lei, sbadigliando rumorosamente.
"Ho notato... Sarà la primavera" Le rispose il suo collega, passandole la targhetta col suo nome, targhetta che la ragazza si era scordata di indossare sulla camicia, simbolo distintivo di chi lavorava alla libreria 'Beautiful feeling', un piccolo negozietto a due piani che si trovava proprio in centro a Seoul. Sebbene fosse appena nata nel mondo delle librerie, aveva già ottenuto una discreta clientela, forse per il barettino del secondo piano o forse perché era l'unico negozio di libri della zona a vendere anche manga.
"Oh, grazie mille Changbin, me ne ero dimenticata" "Dovere" "Nah, lo hai fatto solo per non sentire la voce accusatoria del figlio dei proprietari" "Touchè"
I due si sorrisero per circa un istante, poi tornarono seri e si scambiarono un'occhiata di sfida.
"Secca come al solito?" "Al meglio di tre" "Oh, paura Potter?" "Zitto Malfoy, gioca" "Sasso, carta, forbice..." "Sasso, carta, forbice..."
La prima battaglia, fu vinta dal moro, così come la seconda.
"Se vinco anche questa..." "Shh, prepara le mani" "Sasso, carta, forbice..." "Sasso, carta, forbice..."
Vinse Nayun per due volte di seguito, arrivando così ad un pareggio.
"E così ci siamo" "È la resa dei conti!" "Sasso, carta, forbice..." "Sasso, carta, forbice..." "..." "Cazzo" "Lo sapevo che avresti buttato la carta! Ora da brava collega perdente, vai su a prendermi un bel caffè fumante" "Aaahhh, quel che è giusto è giusto, ho perso e me ne assumo la responsabilità" "Ah quanto adoro il tuo senso di giustizia!" "Sì, sì, arriverà il giorno in cui ti si rivolterà contro!!" "Ma questo non è quel giorno!!"
Urlò il ragazzo per farsi sentire dalla biondina che stava già salendo le scale.
Quando tornò, aveva tra le mani due caffè, un americano medio e uno nero large.
"Prego sanguisuga" Scherzò lei passandogli la sua bevanda.
Fortunatamente, la prima parte del pomeriggio, trascorse in fretta e Nayun, approfittò della pausa per mandare un messaggio al suo compagno di letture.
Nayun: Hyunjinnie, hai visto la notizia?
Hyunjin: Se ti riferisci alla relazione segreta tra Yren e Jaehyun, ovvio che sì! Ho letto che lei non scriverà per un bel po'... Peccato mi era piaciuto un casino il suo ultimo libro... :(
Nayun: Scherzi vero? Era una porcata assurda!
Hyunjin: Non definire porcata un'opera uscita dalla penna magica di quella donna, commessa ingrata che non sei altro!
Nayun: Disse l'ereditario traditore della libreria storica della città che passa le sue giornate a leggere manga proprio in quella rivale!
Hyunjin: Se lo scopre papà mi fa fuori...
Nayun: TRA-DI-TO-RE! Ho quasi finito la pausa, ci sentiamo più tardi!
Hyunjin: Va bene, a dopo :)
"Era il tuo migliore amico?" "Come? Oh, no, era Hyunjin"
Solo a sentire il suo nome, a Changbin scappò un sorriso.
"Quel ragazzo... Ancora non ci credo... È come una sorta di supereroe, però malvagio" "Venom!" "Venom!"
I due compiaciuti per la stessa trovata, si diedero il cinque, ma Changbin, richiamò subito l'attenzione della ragazza.
"Nayu, Nayu, vieni qui, sta arrivando il baby boss"
Baby boss era il soprannome che, durante un turno molto noioso, avevano affibbiato al figlio dei proprietari della libreria, Kim Seungmin, un ragazzetto magrolino, dallo sguardo tenero, ma che in realtà, celava una personalità alquanto ordinata e davvero, davvero autoritaria. Sebbene fosse una persona molto seriosa, con loro due, dato che avevano quasi la stessa età, si lasciava andare a chiacchiere banali, tanto che ormai, sia Changbin che Nayun, essendo anche più grandi di lui, tralasciavano le formalità, solitamente necessarie tra un capo e i suoi dipendenti.
"Ciao ragazzi" "Ciao Seungmin, tutto bene?" "Tutto bene, grazie, qui come procede?" "Va! Oggi è martedì, l'affluenza è nella media" "Capisco... Vi lascio al vostro lavoro allora!"
Changbin e Nayun salutarono con la mano Seungmin, che, mantenendo gli occhi incollati alla bionda, fece finta di rovistare tra gli scaffali.
"L'hai notato anche tu vero?" "Certo, non sono mica cieco, saranno quanti? Cinque giorni buoni che fa così?" "Non capisco che abbia da controllarmi in quel modo... Voglio dire lavoro bene, no?" "Io lavoro bene, tu diciamo che lavoricchi" "Scemo"
Lei gli diede una gomitata veloce, alzando gli occhi al cielo.
"A proposito di guardoni... Beccatelo"
Changbin indicò in un lampo, una testolina castana chiara, quasi bionda, spuntare da fuori la libreria.
"Ancora lui? Continuerà mai una serie manga o comprerà altri primi volumi?" "10.000 won che prende un altro volume uno!" "Andata"
Fecero pugno sopra pugno, poi Nayun, sorrise al ragazzo appena entrato, fulminando il moro, che si era subito dileguato in mezzo secondo.
"Salve!" "Heilà... Commessa Lee!" "Gliel'ho già detto, può chiamarmi pure Nayun" "E io te l'ho già detto, ti chiamerò Lee visto che abbiamo lo stesso cognome" "Come mezza Corea..." "Ottima battuta, che comicità, adoro!" "Ha bisogno?"
Cercò di tagliar corto la bionda, sentendosi addosso lo sguardo del suo capo adolescente.
"Oh sì, scusa, hai presente quel manga demenziale, dove c'è quel samurai dai capelli d'argento... Ci hanno fatto anche l'anime" "Vuole il primo volume di Gintama?" "Gintama ecco! Sì, proprio quello!" "Aspetti un secondo, vado a prenderlo!"
La commessa, con passo veloce si recò nel reparto manga, afferrò da uno scaffale il volume e ritornò al bancone.
"Ecco, era questo che voleva?" "Sì, è lui! Grazie mille, come al solito sei fantastica commessa Lee" "Nulla di che, è il mio lavoro" "Beh, lo svolgi alla perfezione... Ora vado, a presto e buon lavoro!" "Grazie torni a trovarci!" "Minho, mi chiamo Lee Minho e dammi del tu" "Mmmh, credo che allora ti chiamerò Cliente Lee"
La bionda gli fece l'occhiolino, che venne ricambiato da uno splendido sorriso da parte del castano.
"Te la sei cavata bene commessa Lee" "Changbin! Dove eri sparito tu!?" "A fare roba... A sistemare cose... Ero in bagno" "Infatti... Comunque ti devo 10.000 won... Uff, avevo ragione... Oggi sono proprio fiacca"
