14.Il mare è pieno di pesci

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Pantaloni della tuta, magliettina attillata e felpone. Era questo il look che Nayun indossava sempre quando si sentiva affranta.
E come ogni volta che stava in quel modo, si era recata al supermercato più lontano del suo quartiere, un po' per evadere e per buttarsi sull'acquisto di cibo-spazzatura, l'unico in grado di risollevarle il morale, senza rischiare di incappare in persone giudicanti.

"Anche a te piacciono i biscotti salati? Io li adoro, specialmente come snack di mezzanotte"
Mentre Minho era sbucato alle sue spalle, la ragazza cercò di nascondere il resto delle schifezze presenti nel suo carrello.
"Sì beh..."
"Abbiamo un'altra cosa in comune"
"E la prima quale sarebbe?"
"Il cognome, ricordi? L e e Minho"
La bionda sorrise, lasciando cascare il sacchetto nel cestello.
"Lee Minho, giusto"

Il ragazzo rimase in silenzio a scrutarla, accorgendosi, ancora una volta, che qualcosa non andava.
Lei era un fascio di nervi e il suo viso parecchio turbato.
"Commessa Lee, ricordi che ti ho detto riguardo i miei momenti tristi?"
"Che in quei casi il caffè è il tuo migliore amico?"
"Esatto, e, non ti offendere, ma sembra proprio tu ne abbia un disperato bisogno..."

La bionda guardò prima a terra poi tra gli scaffali, alla ricerca di qualunque cosa le permettesse di non incontrare gli occhi del castano.
In quel momento, perfino le patatine al formaggio parevano essere un'ancora di salvezza, ma Minho non si fece intimorire da un po' di mais e farina, così insistette.
"Non accetto rifiuti! Visto che oggi è il tuo giorno libero non posso portartelo al lavoro"
Nayun, che non aspettava altro che un motivo per non rimanere a casa in compagnia dei suoi pensieri negativi, accettò neanche con troppa fatica, così i due, pagarono la rispettiva spesa e poi si diressero al bar di un parchetto che si trovava accanto a quel supermercato.

"Non pensavo fossi il tipo di ragazza che va a fare la spesa per comprare biscotti e patatine... E per giunta in tuta"
Nayun, che si era completamente dimenticata di aver indosso quei pantaloni slabbrati e la felpa della Nike, arrossì e si coprì subito il viso con le mani.
"O mio dio, mi ero scordata di assomigliare a una senzatetto"
"No, no! Quello che intendevo dire era che, mi piace, davvero. Insomma, non sei una che sta troppo attenta all'apparenza e a tutte quelle cazzate"

La biondina sorrise imbarazzata, mentre Minho, catturato e contagiato dal suo sorriso innocente, sorrise a sua volta.
"Non farti ingannare, non sono sempre così sciatta...Devi sapere che questo è il mio outfit da 'non ho voglia di prendermi cura di me oggi dato quello che ho combinato'"
"Hai tutta la mia attenzione ragazza, che hai combinato?"

Nayun sospirò.
Ancora non sapeva se potersi fidarsi di quel tipo, ma lo trovava simpatico, gentile e premuroso e lui, sembrava davvero interessato a lei.
"Diciamo che potrei aver provato a baciare il ragazzo per cui io abbia una cotta e lui... Potrebbe avermi rifiutata in quanto sia niente popo di meno che il mio migliore amico"
Notando lo sguardo sorpreso del ragazzo, Nayun si buttò sulla difensiva.
"In mia difesa posso dire che ero ubriaca persa!"
"Mmmh, non so davvero cosa dire...
Che deficiente!"
"Se non altro non ha usato il suo numero di telefono come arma per un omicidio"
"Che intendi?"
"Intendo che il tuo biglietto è quasi riuscito a spedirmi all'altro mondo! Quando l'ho sputato era poltiglia"
Minho scoppiò a ridere, schioccando le dita.
"Ecco perché non mi hai contattato!"
"Come avrei potuto? Non si leggeva più nulla"
Il moro estrasse una penna dalla sua tracolla e scrisse su un tovaglionino delle cifre.
"Ecco qui, adesso non hai più scuse! Certo che quel tipo ha avuto davvero una forte forza di volontà per respingere una come te... Io non ci sarei mai riuscito"
La bionda arrossì nuovamente, e infilando il pezzo di carta nella borsa, congiunse le mani e le appoggiò sul tavolo.

"Avevi ragione, cliente Lee"
"Che?"
"Sul caffè, mi sento proprio meglio ora"
Nayun era più che sicura che il suo umore era cambiato non tanto grazie al caffè macchiato che aveva davanti, ma il merito, era solo ed esclusivamente di quel bel ragazzo che ultimamente, sembrava spuntare nei momenti più opportuni.

"Te l'ho detto, ti risolleva il morale... Oh cazzo. Scusami, devo scappare! È tardissimo! Devo-"
"Eh no, stavolta no! Non ho nulla da fare a casa, ovunque tu stia andando, vengo con te! Sempre che tu non debba andare dalla tua fidanzata..."
"In un certo senso è così..."
Il volto di Nayun si rabbuiò in un baleno.
"Devo andare a ritirare la mia gattina Dori alla tolettatura. Se non sei troppo gelosa, puoi anche venire"
"So reggere un po'di competizione"
I due, flirtanti, si sorrisero a vicenda.
"D'accordo, allora andiamo, vediamo come la prenderà l'altra"
"Oh, sono sicura che mi amerà, anche tu in fondo mi ami già"
Il sorriso di Minho si allargò e insieme, uscirono dal bar, dirigendosi al salone per animali.

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