19.Ritirata

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"Hai presente la mia amica?"
"La tua amica che legge yaoi e che guarda caso ha i tuoi stessi gusti in fatto di manga? Se è lei a cui ti riferisci, sì ho ben presente, sembra che ormai sia diventata il centro delle nostre conversazioni"
"Ecco, era qui prima che arrivassi tu, ma siccome non mi ero accorto dell'orario, ho dovuto chiederle di andarsene e nella fretta ha dimenticato qua il suo volume... Così, quando mi hai citofonato, mi sono accorto che era proprio in bella vista sul divano, e preso dall'ansia l'ho cacciato sotto i cuscini, separando di evitare questa cosa imbarazzante..."

Nayun, che ancora non credeva molto alla storia dell'amica fujoshi, appoggiò le mani sul pavimento dietro la sua schiena, buttando tutto il peso su di esse, guardando il ragazzo, con un sopracciglio alzato.
"Apprezzerò l'impegno con cui tu abbia inventato questa cazzata e mi limiterò ad annuire e a fare finta di crederci"
Il castano si lasciò andare ad un risolino, per poi sedersi accanto a lei.

"Hai ragione riguardo la mia amica... In un modo o nell'altro finiamo per tirarla in mezzo"
"Vero? Quando me la farai conoscere? Non so nemmeno il suo nome"
"Si chiama Ri... Rika"
"Rika? È giapponese???"
"Sì! È lei che mi ha introdotto nel mondo dei manga"
"Capisco"
I due si guardarono, sorridendo in silenzio.
"Tutte queste chiacchiere mi hanno fatto venire sete, tu non hai sete?"

Minho, ci sapeva fare con le ragazze.
Certo, non sempre utilizzava i classici metodi di abbordaggio e a volte erano a dir poco strampalati, ma in un modo o nell'altro, il topolino che aveva puntato, finiva dritto dritto in trappola, ovvero un letto a una piazza e mezza, con tanto di rialzino in legno scuro.
Con Nayun, però, si era accorto che qualcosa non quadrava.
Quel giorno era entrato in libreria per comprare il primo volume di My Hero Academia, e quando i suoi occhi avevano incontrato quelli della bella commessa, il suo stomaco, così come il suo cuore, andarono in visibilio.
Non era la prima volta che i due parlavano, che restavano soli, o che appunto, avessero un contatto visivo, eppure, quella sera, Minho, si sentiva parecchio agitato.
E, per sua sfortuna, non era l'unico ad essersene accorto.

"Hai tirato fuori la storia dell'acqua perché non riesci a mantenere il mio sguardo? Oh avanti, Lee Minho, ti facevo più coraggioso"
"Ohoh, senti che parole escono dalla tua bocca! Tesoro, stai prendendo un granchio, e anche bello grosso"
"Ah sì? Io non vedo alcun granchio, ma piuttosto un coniglietto che quando il gioco si fa pericoloso corre a nascondersi nella sua tana"
"E va bene, l'hai voluto tu"
Il castano, si avvicinò alla bionda e inclinò la testa, fissandola negli occhi.
"Potrei resistere anche un'ora"
"Solo un'ora? Dilettante"
Nayun sorrise, mentre un angolo della bocca di Minho, si innalzò verso la sua guancia, spavaldo e ammiccante.

"D'accordo sei brava, aumentiamo la difficoltà"
Mosse il sedere in avanti, arrivando a far toccare le sue ginocchia con quelle della ragazza, che si sistemò meglio, drizzando la schiena.
"Livello due gente"
La bionda, che non voleva perdere a quel gioco, arricciò le labbra e incrociò le braccia.
Notando che lo sguardo di Minho, aveva cominciato a passare dai suoi occhi alla sua bocca, sorrise, avvicinandosi un pochino alla sua figura.
Il ragazzo, ricambiò il sorriso, e la imitò, arrivando faccia a faccia.
Le loro pupille erano l'una dentro l'altra, saettando di tanto in tanto, ai vari dettagli dei loro visi.
Era fatta: le loro bocche, da lì a breve, si sarebbero incontrate, era tutto perfetto, quando a Minho, d'un tratto, qualcosa scattò, distolse lo sguardo, posizionandolo sulla torta gelato, ormai sciolta.
"O cazzo, il dessert!"

Nayun, sorpresa più che mai da quel cambio repentino di situazione e delusa dal mancato bacio -di nuovo- commentò a bassa voce.
"Giusto, il dessert..."

Beautiful Feeling // Stray KidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora