23.Balli e castelli

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Venerdì, il giorno dell'evento 'Balli e Castelli'.
Ai dipendenti della Beautiful Feeling era permesso di presentarsi non con i soliti jeans e camicia, bensì in abiti casual, l'importante, era che fossero rigorosamente bianchi e che il cartellino con il loro nome fosse ben in vista.

Nayun mantenne la sua filosofia del capello legato in una treccia a spina di pesce e indossò una tutina a pantaloncino con le maniche a farfalla, ovviamente scollo rettangolare, così da essere comunque adeguata, in fondo, nonostante la particolarità della giornata, si trattava lo stesso di un luogo di lavoro.

"Buongiorno Nayu, stai molto bene vestita così"
"Grazie Changbugiardo, anche la tua giacchetta non è male"
"Tra ieri e stamattina non so quante volte io mi sia scusato... Non possiamo metterci una pietra sopra? Ti ho spiegato perché l'ho fatto"
"Fatto cosa? Mentirmi?"
"Innanzitutto non ti ho mentito, ma ho semplicemente evitato di dirti la verità..."
"Sai, omettere i fatti non ti fa onore come credi"

Changbin, dopo che la sua identità di ragazzo misterioso venne smascherata, le raccontò di come avrebbe voluto più volte dirle come stessero le cose, ma credendo che evitandole di fare una brutta figura col collega che avrebbe visto ogni giorno da lì a chissà quando fosse la cosa giusta, si era comportato in quel modo.
Nayun infatti, proprio come lui avesse previsto, al solo ricordo si vergognò e con una banale scusa, se ne era tornata a casa.

Quella notte, ovviamente non chiuse occhio.
Il pensiero di lei che aveva provato a baciare il moro, continuava a frullarle nella testa e, proprio a causa di questo, sognò l'intera scena, ma stavolta quel viso, aveva un nome e un cognome.

La bionda appoggiò la borsa sul solito sgabellino, quando Changbin, intento a sistemare il negozio per l'evento, dalla fretta le sfiorò la mano, facendo sobbalzare entrambi.

"Scusami"
"Nulla"

L'atmosfera era davvero tesa.
Tutti e due avevano in mente soltanto una domanda: Se Changbin non fosse stato sopraffatto dalla situazione, cosa sarebbe successo tra loro?
Il ragazzo, negli ultimi giorni, non aveva fatto altro che rifletterci, mentre la ragazza, colta alla sprovvista, era la prima volta che si ritrovava ad avere dubbi sull'argomento e come se la carne sul fuoco non bastasse, Jisung, sarebbe arrivato all'evento accompagnato dalla sua "amica".

"Ascoltami"

Nayun afferrò la mano del moro, cogliendolo di sorpresa.

"Non ho voglia di essere arrabbiata con te, in questo momento ho bisogno del mio amico e collega Seo Changbin"
"Che succede Nayu?"
"L'altro giorno ho detto a Jisung di invitare la ragazza di cui si è infatuato... Infatuato o che altro, non è stato chiaro su questo"

Changbin, si divincolò e in silenzio le diede un abbraccio.

"Fattelo dire Nayu, sei proprio scema"
"Ma!"

La commessa si liberò dalla sua stretta e lo colpì con il primo lbro che le era capitato sott'occhio.
Il suo collega sgattaiolò via e riprese ad allestire la libreria come Baby boss aveva ordinato.

Dopo circa due orette, l'organizzatore, insieme a Seungmin, era arrivato e qualche partecipante si era già accomodato sulle seggioline bianche che i due avevano posizionato di fronte ad un piccolo podio improvvisato.

Ed ecco che anche Jisung fece il suo ingresso.
Anche se era solo, la sua accompagnatrice sarebbe potuta arrivare da un momento all'altro, così, la biondina si costrinse a salutarlo con la mano dalla sua postazione.
Era passato davvero troppo poco tempo da quando il suo cuore smise di battere per lui, non era di certo pronta a vederlo a braccetto con un'altra.

"D'accordo"
"Che?"
"Hai detto che hai bisogno di Seo Changbin, no? Sono qui Nayun"

Il ragazzo si intromise nei suoi pensieri e, guardandola negli occhi, le strinse la mano.
Il suo nome non le era mai sembrato così bello e, pronunciato in quel modo sicuro, in quella situazione già precaria, non fece altro che far crollare del tutto le sue difese e assuefatta da quel sentimento di compressione e protezione, cedette.
In punta di piedi si avvicinò alle labbra del moro, chiuse gli occhi e, di nuovo, quello che incontrarono furono il palmo della sua mano.

"Wow, rifiutata due volte..."
"Vieni"

Il moro la trascinò nella stanza riservata al personale e dopo aver chiuso a chiave la porta, le appoggiò le mani sul viso e la baciò.
Era un bacio pieno di sentimento, trasporto, desiderio.
Era carico di se e di ma.
In quel momento, però, a Nayun, era sembrato il bacio più bello che avesse mai ricevuto.

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