Capitolo 8.

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Una macchia di caffé ormai seccata sul bancone non aveva intenzione di togliersi, nemmeno dopo tutto il mio impegno nel sfregarla con lo straccio.
Ormai lavoravo al FastFood da una settimana e tranne per la friggitrice, era andato tutto bene.

Ci avevo preso la mano e me la cavavo, soprattutto con Cody che si era rivelato simpatico e che mi aiutava ogni qual volta ne avessi bisogno.
Ringraziavo il cielo che in cucina ci fosse anche quel Thomas, che mi aveva aiutato a preparare gli hamburgers parecchie volte.

<< Cody non si vuole levare >> informai il mio collega indicandogli la macchia di caffè sotto il suo sguardo aggrottato.

<< Aspetta vado a prenderti lo
sgrassatore >> affermò poi, mentre io annuii e lo guardai andarsene.

Mi fermai a fissare i clienti intenti a mangiare e a conversare tranquillamente.
Era incredibile come il cibo unisse le persone e le rendesse apparentemente felici.

Il FastFood andava piuttosto bene con gli affari, in una sola settimana avevo potuto constatarlo grazie al flusso di clienti che lo contraddistingueva.
Vi erano alcuni clienti affezionati, tra cui una donna con i capelli rosa solita venire il venerdì.

<< Scusa >> mi sentii chiamare ad un certo punto e con la fronte aggrottata mi
girai << C'é per caso Grayson Barley? >> mi domandò poi una ragazza e a mala pena riuscii a non cacciare un urlo.

Alicia Middletton con un cipiglio sul volto mi fissava dall'altro lato del bancone, la sua altezza non era cambiata rispetto al liceo e non sembrava ne essere ingrassata o dimagrita.
Non per cattiveria, ma sembrava che gli anni le avessero un po' rovinato la bellezza di cui usufruiva all'epoca, sembrava avesse delle rughe nonostante l'età fosse uguale alla mia.

Mi bloccai senza riuscire ad emettere nemmeno un suono mentre potevo sentire l'ansia rimbombare tra le pareti del mio corpo.
I suoi occhi chiari e da volpe mi fissavano e quando feci per rispondere lei aggrottò ancora di più le sopracciglia e il suo voltò mutò in disprezzo, come se fossi lo straccio che avevo in mano e un brivido prorompente mi percorse la schiena.

<< Allora? >> mi canzonò mentre sperai con tutto il cuore che non mi riconoscesse, e da come mi guardava riuscii anche a constatarlo che non ci fosse riuscita.

<< Dovrebbe.. >> incominciai voltandomi verso la cucina ma prima che riuscissi a proseguire vidi Grayson Barley poco più distante da me raggiungerci.

<< Marrow che succede? >> mi chiese lui guardandomi stranito e tutto il mutismo che ci aveva accomunato in questa settimana fu interrotto con quella domanda.

Lo fissai interdetta con il dito che indicava un qualcosa d'indefinito e con la voglia di sprofondare e scomparire da quel momento esilarante. Lui dal canto suo si voltò e quando vide Alicia corrucciò la fronte.

<< Aspetta >> borbottò quest'ultima voltandosi a fissarmi << Tu sei Becca Marrow? >> mi domandò incredula mentre una voglia di tirare per i capelli Grayson Barley s'impossessò di me.

Rimanemmo tutti e tre immobili, mentre le mie gambe incominciarono a tremare per la situazione che sembrava essere uno scherzo del destino.

Essere al centro dei miei più temuti ex compagni del liceo e sapendo di essere finita ancora nel loro mirino, mi stava facendo mancare l'aria e prudere le mani dalla tensione, mentre dalla mia bocca non fuoriusciva niente.

<< Non ci credo sei dimagrita! >> ululó lei con un sorriso falso senza preoccuparsi di risultare meschina.

La guardai senza riuscire a smascherare il mio sguardo scettico quasi disprezzante che avevo nei suoi confronti. Infondo sapevo di essere diversa da lei e da Grayson Barley, sapevo di essere buona e di certo non le avrei dato la soddisfazione di vedermi stare male di nuovo.

Poco più di uno scherzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora