Capitolo 11.

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Ero rimasta tutta la mattina di quel sabato a cercare annunci di appartamenti su internet.
Dopo una litigata con i miei genitori degna d'oscar per il fatto che me ne volessi andare via ancora da Los Angeles, la prima cosa che avevo fatto era stata chiudermi in camera a cercare un appartamento.

Non volevo parlare con nessuno, non volevo condividere tutto ciò che stavo provando con nessuno. Il mio dolore era il mio dolore, nemmeno i miei genitori potevano capirlo, nemmeno Nathalie e i suoi sforzi, nemmeno Chantel con i suoi consigli.

Avevo un vuoto dentro inspiegabile, mi sentivo sempre un passo in dietro dal mondo, da tutti quanti, come se a volte nemmeno ci fossi. Era difficile spiegare anche a me stessa il motivo per il quale mi sentissi così, era difficile soprattutto in periodi come questi dove non speravo praticamente più in niente.

Perché quando perdevi tutto ciò per cui avevi faticato, perdevi anche te stessa.

<< Bec >> disse una voce aprendo la porta facendomi spaventare.

Mi misi la mano sul cuore che per un momento aveva smesso di battere e guardai in cagnesco mia sorella Nathalie fissarmi con gli occhi serrati e preoccupati.
Non riuscii a non alzarmi e a non avvicinarmi a lei non capendo che cosa le fosse successo.

Anche lei teneva una mano al cuore ma con in mano il cellulare e respirava rumorosamente come se si sentisse male.

<< Tutto bene Nath? >> le chiesi subito prendendole il viso tra le mani e fissandola spaventata.

<< Freddy non trova più Tiago! >> mi disse mentre una lacrima le rigò il volto.

<< Chi è Tiago? >> le chiesi non capendo a chi si riferisse e lei scosse la testa sconsolata.

<< È il gatto mio e di Freddy! >> disse esasperata prendendosi i capelli tra le mani e guardandomi.

<< Da quando hai un gatto? >> le domandai con un cipiglio sorpresa mentre lei scossa mi fissava.

<< Da quando abbiamo fatto un anno di fidanzamento >> mi rispose mentre io corrucciai le labbra.

Il fatto che mia sorella avesse un gatto mi aveva per un attimo stupita, non è che Nathalie andasse molto d'accordo con gli animali e addirittura non l'avevo mai vista piangere per uno di loro.

<< Devi venire con me! >> disse poi sbattendo un piede per terra e facendomi sussultare.

<< La smetti di farmi prendere questi
colpi? Rischio un infarto! >> le confessai sconcertata percependo dopo pochi secondi il mio cuore ritornare a battere tranquillamente.

<< Ti prego Bec! >> mi scongiurò lei avvicinandosi come se le avessi negato il mio aiuto.

<< Certo Nath che ti aiuto, non c'è bisogno che mi supplichi >> le dissi mentre lei fece un sorriso.

<< Anche se ci sarà Grayson? >> mi domandò mentre io feci retromarcia e le girai le spalle ributtandomi sul letto e cambiando idea.

<< Scordatelo >> le rifilai mentre lei continuò a piangere come una bambina prendendomi per la caviglia.

<< Non fare la stronza! Intanto ci divideremo tutti quanti, non dovrai stare con lui >> mi promise lei mentre non riuscii a non ridere per il suo volto.

<< Nath è un gatto, probabilmente sarà in giardino a farsi i fatti suoi mentre tu
piangi >> l'informai mentre lei scosse la testa riuscendo a buttarmi giù dal letto.

<< Tiago non lo farebbe mai! >> disse sconsolata singhiozzando mentre io mi alzai da terra con tutti i capelli scompigliati.

<< Quanto sei melodrammatica >> riuscii a dire.

Poco più di uno scherzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora