Il rapimento

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Scusatemi per il ritardo. Questo capitolo è un po' corto, però spero lo stesso che vi piaccia.
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Io e Liam stavamo per andare a letto, quando ricevemmo una chiamata urgente da Scott.
"Pronto Scottino, che succede?" Gli chiesi preoccupata.
"Venite subito a casa mia. Raduno il branco" disse con voce strozzata come dal pianto.
Attaccò subito lasciandoci interdetti.
Appena suonammo il campanello di casa McCall, venne ad aprirci uno Scott malandato.
Non lo avevo mai visto così.
Era pieno di graffi e lividi, aveva la maglietta sporca di sangue e aveva tutti gli occhi pieni di lacrime.
"Scott..." sussurrai.
"Entrate"
Ci fece accomodare e ci accorgemmo che il branco era già arrivato. Tutti avevano lo sguardo perso nel vuoto, in particolar modo Lydia. La stanza puzzava di dolore, tristezza e rabbia.
"Stiles..." sussurró Mason.
Solo allora mi accorsi mancava solo lui all'appello.
"Cosa è successo a Stiles?" Chiese Liam già sofferente.
"Lui... è stato preso... da James" sussurró Scott con lo sguardo basso.
"Come è potuto succedere? Perché voleva proprio lui?"
Stavo impazzendo.
"Ero qui a casa mia con lui, quando James e il suo branco ha buttato giù la porta. Ho cercato di difenderlo, ma erano in troppi...
Poi... l'hanno preso. Tra le mie urla che imploravano di lasciarlo andare." Scott era ancora visibilmente scosso, infatti mentre raccontava gli tremava la voce e gli scese qualche lacrima.
Intanto adesso io e Liam avevamo la stessa maschera di terrore che aveva il  resto del branco.
Quel bastardo lo aveva rapito. Era probabile che gli avesse fatto del male, o peggio ancora. Lo aveva ucciso.
Stiles
Il ragazzo logorroico e impacciato.
Non poteva essere successo.
Non lui.
Non uno dei miei migliori amici.
"Dobbiamo trovarlo a tutti i costi" dissi sicura.
Mi guardarono tutti come se avessi avuto un' idea geniale.
Ci dividemmo a gruppi e incominciammo a cercarlo.
Tenerono me e Lydia sotto controllo nel caso avessimo urlato il suo nome avvertendoci di cosa gli era accaduto, ma niente per fortuna.
Camminammo nei boschi per ore usando il super udito e il super olfatto.
Decisi di trasformarmi in un lupo così da muovermi più velocemente e avere maggiore possibilità di sentire i rumori più lontani.
Andammo avanti nella nostra ricerca fino al mattino, quando il sole si innalzó imponente nel cielo azzurro.
Mi ritrasformai e insieme al mio ragazzo entrai dentro casa.
Mi buttai esausta sul divano. Sentì la sveglia suonare, segno che erano già le 7:00 e noi dovevamo andare a scuola.
Mi misi una felpa lunga e dei leggins. Non mi truccai neanche. Avevo in testa l'immagine di Stiles per terra, in una posizione scomposta e intorno a sé una pozza di sangue.
Anche la tensione di Liam era tangibile.
La cosa più irritante e spaventosa era che nessuno di noi aveva sentito nell'aria l'odore di Stiles o di qualche essere soprannaturale.
Poi, mano nella mano, ci avviammo verso la Beacon High School.
Non prestai la minima attenzione alle lezioni, troppo in ansia per Stiles.
Finita la scuola decisi di tornarmene a casa, mentre Liam dovette restare a scuola a causa degli allenamenti di lacrosse.
Tornai a piedi a casa ma, prima di aprire la porta, sentì un rumore dietro di me.
Mi girai di scatto e lo vidi.
"James" mormorai con l'amaro in bocca.
Sogghignó davanti al mio tono.
"Dov'è Stiles?" Gli chiesi.
"Se vuoi ti accompagno da lui, però devi fare delle cose per me dopo che lo hai visto"
Non esitai.
"Va bene"
Si addentró nel bosco e io lo seguii.
Mi portò in una casetta al margine della foresta, molto lontana dalla città.
Mi aprì la porta e mi fece entrare prima di lui guardandomi con un sorrisino molto irritante.
Quanto avrei voluto dare un pugno  a quel bel faccino.
Ci misi tutta la mia forza di volontà per non saltargli addosso e ucciderlo.
Davanti a me c'erano dei ragazzi anche loro con un'espressione maligna. Probabilmente era il suo branco.
Aprì una porta e lì, c'era Stiles seduto su un lettino che si torturava le mani evidentemente nervoso.
"Stiles" dissi.
Alzò di scatto lo sguardo e corse ad abbracciarmi.
Ricambiai la stretta e sentì la porta dietro di me chiudersi.
"Cosa ci fai qui? Scott lo sa? Ti faranno del male, devi andartene da qui! Lydia come sta? Sta tanto male?"
Lo bloccai.
"Stiles. Nessuno sa che sono qui e Lydia sta molto male. Ti abbiamo cercato per tutta la notte"
"Non preoccuparti per me, piuttosto avvisa gli altri. " incominciò a farneticare cose a caso.
Poi la sua espressione si fece d'un tratto seria e triste.
"Se mi dovessero uccidere..."
Gli misi una mano sulla bocca.
"Non ti uccideranno. Non lo permetteremo."
"Ma se dovesse succedere... voglio che tu stia vicina a Lydia. Non voglio che cadda in depressione o cose così..."
Lo interruppi di nuovo.
"Smettila! Non morirai finché sarò ancora in vita."
Mi ringrazió sorridendomi.
Tra di noi cadde il silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.
Poi James aprì la porta e mi fece cenno di uscire.
Fece un sorriso d'incoraggiamento a Stiles e uscì dalla stanza.
Guardai James freddamente.
"Cosa vuoi in cambio?"
"Dovrai far parte del mio branco, dovrai lasciare Liam e dovrai perdere tutti i contatti con i tuoi amici. Il mio branco ti terrà d'occhio. Ah, e non provare a rivelare tutto a Scott o Stiles morirà."
Lo guardai scioccata.
"Non posso fare una cosa del genere ai miei amici!" Ribattei.
"Allora il tuo amico morirà. Prendere o lasciare?"
Non potevo permettere che Stiles morisse.
Avrei corso il rischio di perdere la fiducia di tutti, ma almeno avrei salvato "mio fratello".
"Va bene" gli dissi rassegnata.
"Però verrò io di persona a controllare Stiles. Gli porterò da mangiare e da bere e voi dovete tenerlo al caldo. Deve essere comodo."
Rise.
"Affare fatto"
Uscì dalla casetta ma, prima di poter fare un solo passo, la voce di James mi fermò.
"Devi lasciare subito Liam e il tuo branco. Domani verrà a prenderti Claire"
Me ne andai, finalmente, e quando aprì la porta di casa, trovai un Liam furioso.
Anche se 'furioso' sarebbe un eufemismo.
"Dove sei stata tutto questo tempo" mi gridò addosso.
"I-io..."
Adesso che gli spiegavo?!
"Non mi hai mandato neanche un messaggio e sono passate due ore da quando sei andata via da scuola!" Continuò a urlarmi contro e sbatté una mano sul tavolo. Appena lo fece sobbalzai.
"Liam... io... devo dirti una cosa..."
È per Stiles.
Ora o mai più.
Presi un bel respiro.
"Tra noi è finita" dissi tutto d'un fiato.
Appena pronunciai queste parole, la rabbia di Liam sparì, e diventò triste.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Mi chiese con gli occhi lucidi.
"No! È solo che..."
Che gli dicevo?
"Mi sono accorta di non amarti"
Quando pronunciai queste parole ebbi un tuffo al cuore.
"Non ci credo. Stai mentendo"
"Credi quello che vuoi. Io me ne vado" dissi con forse troppa durezza.
Ma che stavo facendo?!
È per Stiles. Sarebbe morto se non facevo tutto questo.
Presi la mia giacca che all'inizio avevo appoggiato sulla sedia e chiusi la porta dietro di me.
Mo dove cazzo vado?!
Pensai.
Poi mi venne un'idea.
Mi diressi verso la casa della persona a cui volevo più bene.
(Insieme a Stiles ovviamente, che è come un fratello per me)
Suonai il campanello.
Sentivo che le lacrime incominciavano a presentarsi.
Continuai a suonarlo insistentemente finché  lui non venne ad aprirmi.
Sussurrai il suo nome ormai tra le lacrime per ciò che avevo dovuto fare per proteggere Stiles.
"Theo"

Innamorata Di Un Piccolo Beta// Liam DunbarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora