Avevo detto niente figli!

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"Oh cazzo"
Spalancai gli occhi e sentì chiaramente correre degli elefanti nel mio stomaco.
Mi girai verso le mie amiche che mi sorrisero rassicuranti e Malia, scocciata, mi prese con la forza e mi portò in sala piazzandomi davanti alla porta di ingresso.
Feci e un bel respiro e feci il mio sorriso migliore aprendo l'unica cosa che ci separava.
"Ciao"
"Ciao"
Sussurrammo in contemporanea squadrandoci a vicenda.
Liam indossava uno smoking nero con un papillon del medesimo colore. Il tutto lo rendeva semplicemente perfetto.
"S-sei bellissima" balbettò il lupetto abbassando lo sguardo imbarazzato.
"G-grazie, anche tu non sei niente male" risposi con non so che coraggio.
"Andiamo? Mi chiese porgendomi il suo braccio. Lo accettai e mi girai verso le mie amiche e le vidi indaffarate ad osservarci con gli occhi a cuoricino, compresa Malia.
Era da un po' di tempo che avevo notato il cambiamento repentino della coyote, chissà da cosa era dovuto.
O da chi.

"Ci vediamo dopo" disse Lydia salutandoci. Fino a quel momento era stata lei quella che si era ripresa il più velocemente possibile.
"A dopo" risposi guardando il mio accompagnatore.
Le sue gote si tinsero di rosso, probabilmente si era reso conto che lo stavo fissando da troppo tempo e in un modo troppo insistente.
Distolsi subito lo sguardo sentendo improvvisamente caldo e mi staccai dalla sua presa per salire in macchina.
Mi resi conto che il suo cuore stava battendo veloce come il mio e non potei fare a meno di esultare tra me e me rendendomi conto che  anche lui era agitato come la sottoscritta.

Quando Liam parcheggiò notai dove eravamo.
Eravamo nel posto dove avevo sempre desiderato mangiare.
Eravamo al "Da Ciro".
Era un ristorante italiano costosissimo in cui facevano il vero cibo italiano.
Il proprietario, Ciro, era di origini napoletane e assumeva soltanto personale che veniva direttamente dall'Italia per lavorare per lui e proprio questo sceglieva appositamente italiani per essere sicuro al cento per cento della qualità e per far provare agli americani il vero sapore del cibo italiano.
Non ero mai andata in questo ristorante perché avendo fatto un grande successo, pagavi come metà del tuo stipendio anche se tutte le persone che ci erano andate avevano confermato che si mangiava tanto e bene.

Guardai Liam con gli occhi strabuzzati.
"Ma costa tantissimo, io non posso permettermelo!"
"È per questo che pago io. Stai tranquilla, non fare quella faccia. Ho accumulato un po' di soldi grazie all'aiuto di Theo, Mason e Corey"
Sorrisi.
"Allora dovrò ringraziarli domani"
Scendemmo dalla macchina e sentì la mano di Liam prendere la mia.
All'inizio non ricambiai la stretta, troppo impegnata ad assimilare che Liam -sonounpiccololupacchiottochesiincazzapertutto- Dunbar mi stava prendendo la mano, poi, prima che lui la ritirasse dispiaciuto, la strinsi arrossendo.
Feci finta di non accorgermi quando il ragazzo si girò verso di me con un meraviglioso sorriso che ci incorniciava il viso.
Entrammo nel locale e ordinammo io una pasta con le vongole e Liam una pizza margherita che assaggiai da lui appena arrivò.
La serata la passammo a chiacchierare e come al solito mi trovai bene con lui.
Quando entrammo in macchina Liam partì subito verso casa mia e quando parcheggiò lo feci entrare facendolo accomodare sul divano.
Solo allora mi resi conto che dovevamo parlare quindi presi l'iniziativa.
"Senti, Liam dobbiamo parlare di troppe cose"
"Hai ragione" disse ma rimase in silenzio aspettando che facessi io la prima mossa.
Sospirai e mi sistemai meglio sul divano posizionandomi davanti a lui.
"Ho avuto dei ricordi su di te nelle ultime settimane. So e ora mi ricordo tutto quello che è successo con il fatto di James e mi dispiace veramente. Non avrei voluto lasciarti ma sono stata costretta. Ricordo che non passò giorno in cui non mi pentivo della scelta che avevo fatto, ma l'avevo fatto per un motivo valido.
Nonostante quello che è accaduto in seguito alla nostra rottura, io non avevo mai smesso di amarti e ci stavo male vedendo te con Hayden. Poi, da quando ho perso la memoria non ho smesso di sentirmi attratta in qualche modo da te e non ne ho mai capito il motivo fino a stasera.
Nonostante non ci conosciamo bene, stando al collasso di tempo dalla mia perdita di memoria, non posso fare a meno di provare qualcosa per te.
Capisco se tu ormai non senti più i miei stessi sentimenti, ma-"
Mi fece smettere di parlare baciandomi.
Ricambiai subito e misi una mia mano sulla sua guancia e posizionandomi sopra le sue gambe.
Il bacio diventò meno casto e non potei fare a meno di pensare che quelle labbra erano tremendamente familiari.
Un rumore ci fece staccare e osservare la ragazza biondo fragola davanti a noi che intanto era con la bocca aperta.
"Avevo detto niente figli!" Esclamò e io non potei fare a meno di arrossire.
Quando si rese conto che era di troppo incominciò a gesticolare come Stiles e a balbettare.
"Scusate, adesso esco subito. Ero venuta per chiedere a Abbie come era andata, ma mi sa che è meglio andare. Ciao. Scusate ancora"
E si chiuse di colpo la porta alle spalle. Io e Liam ci guardammo per poi scoppiare a ridere.
Scesi dalle sue gambe e andai a mettermi il pigiama, mentre a lui presi dei vestiti suoi che erano ancora nel mio armadio.
Appena finimmo di cambiarci, mi accoccolai al suo petto e ci vedemmo un film.
La serata finì così, con delle coccole e qualche bacio rubato di nascosto e io mi sentii finalmente a casa.

Innamorata Di Un Piccolo Beta// Liam DunbarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora