Erano anni che non tornavo a Damasco, esattamente dieci, e se non fosse stato per il matrimonio di Rasha, la mia migliore amica, non penso sarei mai tornata. Il problema non è la città in sè ma le persone che vi abitano anzi, la persona che ci abita, lui è stato la mia prima cotta e ancora dopo tutti questi anni continua ad avere un posto fisso nel mio cuore, io invece per lui non esisto, anzi sa della mia esistenza ma solo per lo scontro che abbiamo avuto anni fa, ora penso che si sia totalmente dimenticato di me. Lui ha altro a cui pensare, le ragazze non gli mancano di sicuro, non l'ho mai visto da solo, non è il tipo che sa stare senza una ragazza e credo che anche le ragazze abbiano difficoltà a stare senza di lui, bello, ricco, stronzo, tutte caratteristiche che una ragazza cerca nel suo uomo, io non so perchè mi sia innamorata di lui, quelle sono caratteristiche che non reputo importanti, penso sia stato amore a prima vista, il classico colpo di fulmine e poi quando lo conobbi non era tutto questo.
La prima volta che lo vidi era Maggio, io frequentavo le medie mentre lui era già alle superiori, stavo andando a comprare il pane per mia madre e lui era fermo all'angolo della strada ad aspettare i suoi amici, ricordo ancora oggi ogni minimo particolare di quell' incontro, chiamiamolo così, era una bella giornata di sole, lui indossava un paio di jeans e una maglia bianca che risaltava sulla sua carnagione scura, non so cosa mi colpì esattamente, forse la sua altezza, è un particolare che guardo sempre, ne sono fissata, ma penso che sia stato tutto il complesso, i suoi capelli neri e ricciolini, gli occhi chiari, la barbetta e poi il suo sorriso...fantastico! Non appena lo vidi sorridere, dimenticai tutto il resto, ovviamente non era rivolto a me ma ai suoi amici che erano appena arrivati, facendo finta di parlare al telefono rimasi li un altro pò, per guardarlo, non sapevo cosa mi stesse succedendo, non avevo mai considerato l'altro sesso, non ne ero interessata, i miei unici pensieri erano la scuola e i miei amici, proprio in questo ordine, per me non c'era niente di più importante, a parte la mia famiglia ovviamente, è sempre al primo posto nel mio cuore e nei miei pensieri, ora invece mi ritrovavo a far finta di parlare al telefono per guardare un ragazzo.
"Hassan andiamo!", mi svegliai dalla trance in cui ero caduta, "Hassan" pensai, proprio un bel nome e adatto a lui dato che vuol dire 'molto bello', anche il mio nome in quel momento era azzeccato, mi chiamo Farah che vuol dire 'felicità' e felice era come mi sentivo. Da quel giorno l'ordine dei miei pensieri cambiò: Hassan, scuola, amici. Iniziai ad uscire di più con la speranza di vederlo e quelle rare volte che lo incontravo non gli staccavo gli occhi di dosso, cercavo di non farmi notare troppo anche se non ero il tipo da attirare attenzioni, cicciottella, poco curata, più piccola di lui, quindi non rientravo nella categoria delle persone che attirano gli sguardi altrui, piuttosto in quella delle persone invisibili, ma a me andava bene così, mi bastava guardarlo da lontano.
Un giorno d'estate lo vidi insieme ad una mia compagna di classe, non sapevo che relazione avessero ma in quel momento non mi interessava perchè mi era venuta la felice idea di procurarmi il suo numero di telefono tramite lei, così non appena la vidi da sola, con una scusa stupida mi feci dare il cellulare e cercai il numero di Hassan. Impresa abbastanza facile, e memorizzare il numero fu un gioco da ragazzi, era uguale al mio, cambiavano solo le ultime tre cifre, pensai fosse fato, riconsegnai velocemente il telefono alla mia amica sperando non si fosse accorta del mio 'furto' e mi liquidai, mi ero decisa a fare il primo passo anche se non credevo nelle mie stesse azioni.
Feci passare qualche giorno, ero decisa a contattarlo ma ero indecisa sul rivelare o meno la mia vera identità.. una sera poi, spinta da una botta di coraggio, gli inviai un sms con scritto solamente 'ciao', non sapevo che altro scrivere, non rispose subito, dovetti aspettare per ben 42 minuti per avere una sua risposta e aspettai altri dieci minuti per visualizzare il suo messaggio perchè ero timorosa di leggere quello che mi aveva scritto; scoprii che mi ero preoccupata inutilmente, mi rispose con 'Ciao, sono Nadin,tu?', 'Nadin?' pensai, perchè mi aveva dato un altro nome?, ero sicura che il numero fosse il suo, era uguale al mio, non potevo aver sbagliato a memorizzarlo, in effetti anche io non volevo rivelargli la mia vera identità, magari voleva prima scoprire chi fossi io, colta da questi pensieri decisi di fare il suo stesso gioco, gli dissi di chiamarmi Karima e continuammo a parlare del più e del meno. Questo scambio di messaggi non durò a lungo, un paio di giorni e l'ultimo suo messaggio mi arrivò il 22 Luglio, giorno che non dimenticherò facilmente dato che è stato il giorno in cui per la prima volta ho sentito una fitta al cuore, come se qualcuno me lo avesse pugnalato. Ero uscita con i miei amici a fare una passeggiata e per tutta la sera non avevo guardato il telefono perchè Hassan era in giro e non volevo capisse qualcosa, avevo la sensazione che mi guardasse in modo strano ogni volta che ci trovavamo a passare uno di fianco all'altro e quindi avevo iniziato a sospettare qualcosa, i miei dubbi furono chiariti dal messaggio che trovai non appena tornai a casa, lo rilessi più volte per essere sicura delle parole che avevo letto e ogni volta che lo leggevo sentivo sempre di più male al cuore, nel messaggio era come se 'gridasse', scriveva di aver capito chi fossi io veramente, che lo avevo preso in giro (come se lui non mi avesse mentito) e che non dovevo più rompergli le scatole, per dirla con toni pacati, perchè lui aveva usato tutt'altro linguaggio, parole pesanti e volgari, manco avessi fatto chissà che.
Da quel giorno decisi di dimenticarlo, mi aveva deluso, forse più che lui l'idea che mi ero fatta di lui, lo avevo immaginato dolce, gentile, simpatico e invece con quel messaggio si era rivelato tutt'altra persona, solo che non riuscii mai nel mio intento. Quando lo vedevo in giro sentivo ancora un battito accelerato al cuore e quando non mi capitava di vederlo lo cercavo ininterrottamente con lo sguardo, anche se quelle rare volte che si accorgeva della mia presenza sembrava che mi fulminasse con lo sguardo. Lui era sempre circondato da ragazze, come se me lo facesse apposta, una volta era abbracciato con una, poi baciava un'altra. Un giorno arrivò la botta finale, lo avevo più volte visto sempre con la stessa ragazza, Raya, ma non avevano mai avuto atteggiamenti che facessero capire che tra loro ci fosse qualcosa, invece quella volta lui si accorse della mia presenza e che lo stavo guardando e, penso per ripicca, diede un bacio appassionato a Raya, anche lei si stupì. Non me ne andai solo per non dargli soddisfazione, anzi, continuai a guardarlo dato che lui guardava me, poi non appena lui se ne andò, io andai via con le mie amiche.
Passarono gli anni e lui stranamente continuava ad essere fidanzato con lei, io invece ero quella sfigata che nonostante tutto continuava a pensarlo, allora decisi che era il momento di cambiare aria, così approfittando del fatto che dovessi cominciare l'Università mi trasferii ad Aleppo, pensai 'lontano dagli occhi lontano dal cuore'. La mia vita cambiò un bel pò, iniziai innanzitutto col mettermi a dieta e seguire un programma di allenamento, puntai tutta la mia attenzione sullo studio riuscendo a laurearmi con ottimi voti, nel tempo libero uscivo con gli amici e qualche volta tornavo a Damasco per andare a trovare i miei amici e la mia famiglia, anche se dopo anche loro si trasferirono dato che erano rimasti soli. In questo modo sono trascorsi dieci anni, ora sono una ragazza completamente diversa, sono più sicura di me, mi sento bene con me stessa, ho un lavoro che mi piace e se non fosse per il matrimonio di Rasha ora sarei a rilassarmi da qualche parte. Il mio lavoro mi impegna tutto il giorno, nonostante il mio sogno sia quello di aprire un'agenzia pubblicitaria tutta mia per ora sono alle dipendenze di un capo abbastanza stronzo, ci fa fare orari da denuncia e non mi ha voluto nemmeno dare due giorni di ferie per stare vicino a Rasha, ma d'altronde se non lavoro non posso mettere da parte i soldi necessari per affrontare tutte le spese.
Oggi è il giorno del matrimonio e io mi ritrovo in ritardo con il mio abito blu notte che non mi sta proprio a pennello dato che non ho avuto tempo di aggiustarlo, con uno scollo a barca che è un pò troppo a barca ma per fortuna c'è il corpetto che mi sta ben aderente e tutto sommato non mi fa sembrare così male, devo ammettere che il blu mi dona, sarà che sono di parte perchè è il mio colore preferito, sarà perchè si abbina alla mia carnagione, non saprei. Per fortuna i capelli stanno ben saldi nella specie di acconciatura che ho improvvisato, ho usato non so quante forcine per appuntare questa massa di capelli corvini, spero che tenga fino alla fine della serata. Scendo di fretta dal taxi e mi precipito, per quanto possa dati i tacchi, nella sala dove si svolge il rito nuziale, la cerimonia è già iniziata. Faccio un respiro profondo ed apro la porta cercando di fare meno rumore possibile, vorrei passare inosservata, ma non appena entro la pesante porta ha la meglio su di me, tra la borsetta in una mano e il vestito nell'altra, perdo la presa e si richiude facendo un grosso tonfo, inutile aggiungere che tutti si girano a guardarmi. Vorrei sprofondare ma non posso, dico con un filo di voce "Scusate" mentre i miei occhi cadono sul testimone dello sposo e non capisco più niente.

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Sei nel mio cuore
Roman d'amourFarah non ha mai avuto interesse per gli uomini tranne che per uno: Hassan. Lui invece ha sempre avuto interesse per tutte le donne tranne che per una: Farah.