Capitolo 14

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Tish's POV 

5 febbraio. 

Tra sette giorni Shallow sarà ufficialmente di tutto il mondo. A quanto mi ha detto Alessandro, Lady Gaga ne era entusiasta e non ha perso tempo ad inciderla e a renderla sua; ho ascoltato, infatti, il suo arrangiamento e mi è piaciuto molto, come la sua voce che canta quelle parole. Se quattro anni fa mi avessero detto che avrei sentito Lady Gaga cantare qualcosa scritto da me, credo avrei riso e non ci avrei creduto. Ma la vita a volte è imprevedibile e riesce a regalarti momenti inaspettati. La prima persona a cui l'ho detto è stata mio fratello, che ovviamente era al settimo cielo; poi a mia madre, che ha pianto; a mio padre ho scritto un semplice messaggio per non disturbarlo, in quanto so che lavora quasi ventiquattro ore al giorno; Federica saltava sul letto come una matta; ad Alberto non ho detto nulla, voglio che lo scopra da solo. New York sembra sempre più grande, ma allo stesso tempo piccola; pur vivendoci migliaia e migliaia di persone, vedo sempre le stesse facce e incontro sempre le stesse persone. Un esempio? Valerio; sta al bancone del bar bevendo il suo caffè e ogni tanto butta l'occhio verso il mio tavolino, senza farsi notare. Io faccio finta di leggere un giornale mentre cerco di capire cosa ha intenzione di fare; insomma, è vero, è più di un mese che non ci vediamo né sentiamo, ma non siamo due sconosciuti. Tempo di riflettere su quest' ultima considerazione, che paga il suo caffè e viene a sedersi al mio tavolo. 

<<Lavoriamo nello stesso posto, ma non ci vediamo mai...>> dice con un leggero tono di sfacciataggine. 

<<Lo Studio è grande>> gli rispondo continuando a far finta di leggere. 

Improvvisamente, mette una mano sul mio giornale e lo chiude di scatto. <<Mi guardi?>> 

<<Che ti prende?!>> 

<<Dai, lo so che non leggevi sul serio...>> 

<<Non cambiare discorso, sai a cosa mi riferisco; arrivi qua, ti siedi senza neanche chiedermi il permesso, e poi pretendi che io ti dia attenzione...>> 

<<Scusami, hai ragione. Ma sai... sono stato me stesso, ma a quanto pare non ti sono piaciuto... forse a te piacciono i bad boy... non è così?>> 

<<No, non è così.>> 

<<Ah no? Quindi Alberto Urso non era così?>> 

<<Cosa c'entra Alberto?>> mi irrigidisco e divento bianca cadavere. 

<<Non è lui il tuo ex?>> 

<<Come l'hai saputo?>> 

Prende il telefono e mi mostra un'intervista fatta ad Alberto dove gli chiedono di me e lui risponde che ci siamo lasciati. <<Potevi anche dirmelo che stavate insieme...>> 

<<Credevo non lo conoscessi...>> mento. 

<<Oh, andiamo, è un cantante della Universal, ti ho raccontato che ci ho lavorato prima di venire qua; e poi è tra gli ospiti del concerto di Bocelli... al quale spero tu non andrai...>> 

<<Oh sì che ci andrò! All' inizio non volevo, è vero, ma poi ho cambiato idea>> Mi alzo lasciando i soldi della mia colazione sul tavolino e vado per uscire, ma Valerio mi blocca. 

<<Aspetta, hey... scusami, non volevo ferirti...>> 

<<La prossima volta pensa prima di parlare.>> 

<<Scusami, Tish... non ci sto con la testa negli ultimi giorni, e... e mi manchi... vorrei, ecco... riprendere a conoscerti...>>

<<Non lo so, Valerio; la mia posizione non è cambiata granché dall' ultima volta che abbiamo parlato>> 

We're far from the shallow 2 || TishertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora