Capitolo 16

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Alberto's POV 

3 marzo. 

Vago nel deserto di Milano delle tre del pomeriggio. Il sole non sembra tanto cocente, segno che non mi trovo in Sicilia, dove invece vorrei essere. E' da qualche giorno che ripenso alla mia vita qui, a questa città che consideravo come una seconda casa e che ora mi sembra estranea, a tutte le volte che vorrei riabbracciare la mia famiglia, ma non posso. Vago per questa città e mi sembra di essere qui da poche ore, senza conoscere le strade, i negozi, le persone... magari sono io che sto cambiando e che sono diverso a qualche giorno fa, e non è colpa di Milano se mi sembra così estranea. Eccolo, il Duomo, quell' edificio così possente; me lo ricordo quando sono venuto al Duomo con te, Tish, dove ci siamo scattati quella famosa foto che hai lasciato sul tuo comodino prima della tua partenza. Sicuramente sarà ancora lì, ma è probabile che la toglierai non appena tornerai a casa per rivedere i tuoi cari. Il telefono squilla proprio quando sono immerso nel fissare la piazza semivuota: è mia sorella. Non ci sentiamo da parecchio io e lei, non siamo mai stati così tanto tempo senza sentirci, e mi manca. 

<<Hey, Ramona...>> rispondo. 

<<Fratellino! E' da tanto che non ti sento...>> 

<<Vero... come stai?>> 

<<Io bene, ma tu? Non penserai mica che mi accontenti del tuo messaggino 'è andato tutto bene' del post concerto...>> 

<<Che vuoi che ti dica... è stato figo...>> 

<<Cos'hai, Albe? Ce l'hai con me per qualcosa?>> 

<<No, non ce l'ho con te, scusami. Ce l'ho col mondo in questo periodo...>> 

<<L'hai rivista?>> 

<<Mh, sì...>> fingo disinteresse. 

<<Beh, quindi?>> 

<<Quindi niente, è finita, capitolo chiuso.>> 

<<Conoscendoti ora ti starai mordicchiando il labbro inferiore perché non ci credi neanche tu...>> 

Sorrido, perché è la verità. <<No...>> 

<<No cosa? Non stai mordicchiando il labbro o non ci credi nemmeno tu che è finita?>> 

<<La seconda che hai detto>> 

<<Scusa, ma ora dove sei? Perché ti dico dove dovresti essere: a casa, a fare una valigia per New York>> 

<<Sono immobile in mezzo a Piazza Duomo.>> 

<<E allora torna subito a casa e fa ciò che ti ho detto!>> 

<<A che scopo, Ramona? Lei non vuole più stare con me, non si fida più, e ha ragione...>> 

<<Ti vuoi arrendere così? Ma davvero?! Non eri tu quello che non si arrendeva facilmente?!>> 

<<Poi lo sai che non posso... devo lavorare...>> 

<<Ma manda un messaggio a Samuel, gli dici che hai bisogno di qualche giorno... giusto il tempo di andare a riprendertela... quindi non perdere tempo con me al telefono e vai a casa. Ciao!>> 

<<Ciao Ramona, a presto>> 

Sì, caro Duomo, mia sorella ha ragione, e mi sa che ci rivedremo tra qualche giorno. Corro a casa e, senza pensarci due volte, prendo il trolley e ci infilo dentro il necessario. C'è un volo domani alle 18:00 da Milano per New York, con uno scalo a Bruxelles di qualche ora. Se sto facendo una cavolata, non mi interessa, perché l'unica cosa che conta ora è andare a riprendere la donna della mia vita.

We're far from the shallow 2 || TishertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora