"Perchè, io no?"

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-Non posso fare a meno della tua splendida voce- mi disse accarezzandomi i capelli.

Si alzò dal divano. Io che ero distesa accanto a lui, dovetti togliere la testa dal suo torace, dove l'avevo comodamente appoggiata. Prese la sua chitarra. Credetemi, è troppo bello avere un ragazzo che sa suonare la chitarra e che senza maglia ha un fisico da dio greco. [Nota aggiunta in fase di copiatura: non che ne abbia avuti molti, purtroppo. SIGH]

Iniziò a suonare. -So che la conosci- mi invitò a cantare quella canzone con uno sguardo. E CHE SGUARDO! Sentii le tanto conosciute farfalle nello stomaco che si agitavano. Non riuscirei neanche sotto tortura a pensare che potrei perdere l'attrazione che ho per lui: adoro il modo in cui mi da sentire e adoro quando mi sommerge di complimenti.

Cantammo per più o meno tutto il resto del pomeriggio. Quando si dice essere multitasking: con lui unisco due cose che mi fanno impazzire: passare del tempo col mio ragazzo e cantare.

-Senti, ma tu canteresti per una cosa molto importante?- mi chiese seriamente.

-Dipende da cosa è- risposi.

-E se tipo ti chiedessi "mi vuoi sposare"?- mi disse. [Non so nemmeno io cosa ci azzecchi con la piega che aveva preso inizialmente il discorso, dunque:] Lo guardai sbigottita, senza capire il nesso tra le due domande.

S'inginocchiò ai miei piedi e tirò fuori una scatoletta rossa ricoperta di vellutino. La aprì. Al suo interno c'era un anello d'argento molto fine. Laddove ci dovrebbe essere stata una pietruzza c'era, invece, una chiave di Sol seguita da una croma. La proposta era anche buffa, se ci si riflette: aveva addosso solo dei pantaloni dal ginocchio neri, il torso scoperto, una chitarra sulla schiena.

Rimasi senza parole ma tra la confusione iniziò a farsi strada il senso di ciò che accadeva.

-Ehm...- iniziai io: -...ehm, sì!- dissi e cominciai a saltellare a destra e a manca. Venni colta da un attimo di serietà improvviso: -...però chiediamo a qualcuno di cantare, perchè io, davanti a tutta quella gente, non ci canto- dissi.

Rimanemmo seri per tre secondi, poi lui mi sorrise, io ricambiai. Gli saltai addosso, lo abbracciai forte.

-Ti amo- mi sussurrò all'orecchio.

-Perchè, io no?- gli risposi.

(FINE.)

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