"PALLA!"

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Ero pigramente seduta sull'erba, la schiena appoggiata a un comodissimo albero, le cuffiette nelle orecchie, la playlist che mi ero creata con le mie canzoni preferite che veniva riprodotta in un loop. Muovevo svogliatamente gli occhi per osservare i bambini che giocavano a calcio. I pochi raggi di sole che filtravano dalle foglie dell'albero illuminavano il mio posticino sereno di un'atmosfera calma, tranquilla e rilassante. Nemmeno le grida dei bambini che riuscivano a sovrastare la musica che avevo nelle orecchie erano capaci di infastidirmi.

Tutto d'un tratto un pallone da calcio mi volò sopra la testa, rimbalzò sul tronco e mi cadde sulla pancia. Lo raccolsi e mi alzai da terra. Mi guardai intorno spolverandomi la maglia e il sedere. Sospettavo che quel pallone fosse dei bimbi, così mi girai verso di loro e li vidi ancora lì che giocavano felici.

-PALLA!- mi gridò un tipo.

Mi voltai di scatto verso la provenienza della voce. Quel tipo aveva la mia stessa età e frequentava la mia scuola. Non eravamo in classe assieme, lui aveva scelto un altro indirizzo, ma ci avevo già parlato qualche volta. L'avevo trovato un tipo piuttosto estroverso e simpatico, purtroppo mi ero già dimenticata il suo nome. Il tipo si avvicinò, io gli andai incontro per restituirgli la palla.

-Grazie- mi disse.

-Niente- risposi fissandolo. Chissà se si ricordava di me...

-Vieni spesso qui?- mi chiese a bruciapelo.

-Abbastanza, sì-

Gli porsi la palla, lui la afferrò sfiorandomi le mani. Penso di essere arrossita un po', sinceramente.

Aveva una voce calda e il tono in parte divertito, come al solito, ma più basso come se non volesse che qualcuno lo sentisse, mi piaceva quel tono perchè gli conferiva questo aspetto simpatico. [N- Qualcuno me la può spiegare?]

-Beh, ci vediamo- disse.

-HEYY, HAI TROVATO LA RAGAZZA?!- gli gridano i suoi amici.

-Scusali- mi fece sorridendo.

-Tranquillo- risposi imbarazzata.

Si girò e corse da loro.

-Come vorrei che lo fosse- gli sentii mormorare.

-Aspetta!- dissi.

Lui si girò di scatto.

-Vediamoci qualche volta, ok?- gli chiesi.

-Ok- concordò.

Mi avvicinai e appoggiai delicatamente le labbra sulle sue. Gli sfilai la palla dalle mani, la lanciai via e mi misi le sue mani sui fianchi. Il resto della giornata rimasi a guardare lui e i suoi amici a giocare a calcio, ascoltando musica e sclerando per ogni goal che segnava. [Ancora una volta ho fatto la scelta sbagliata di usare la parola "sclerare"]

(FINE.)

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