"Che altro mi dici?"

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Sono in vacanza con i miei genitori, mio fratello e quegli scemi dei suoi amici. Ok, bisogna ammettere che però sono abbastanza simpatici, e ce n'è uno che mi è sempre "piaciuto". In realtà è anche l'unico con cui abbia mai parlato veramente, si chiama Noah.

Torniamo a noi: abbiamo affittato una casa che si trova praticamente sulla riva del mare e io ho appena finito di colonizzare la stanza che mi hanno lasciato. Io devo dormire da sola, al secondo piano nella stanza più piccola, ovviamente. (Nonostante tu non mi possa vedere sappi che ho alzato gli occhi al cielo, XD) [Oh mio- CRINGE] Finalmente posso andare al mare.

Scendo di corsa le scale e mi precipito in cucina; mia mamma e mio papà stavano esplorando i comfort della casa affittata ed erano arrivati al piano cottura.

-Posso andare al mare?- chiedo entusiasta.

-Non da sola- mi risponde mia mamma.

-Ma...- inizio io.

-Mamma, noi andiamo al mare- s'intromette mio fratello. Dietro di lui i suoi amici si erano affacciati alla porta della cucina.

-Senti, vi potreste portare dietro la sbirimbocchiola?- chiede mio papà riferendosi a me. [E ammetto che ne sarebbe tutt'ora capace]

-"Sbirimbocchiola"?!- chiedo storcendo il naso.

-Ma dobbiamo proprio?- chiede mio fratello a sua volta.

-E io dovrei andare con loro?- l'idea non mi va a genio, credo si sia capito...

-Uff, va bene- cede mio fratello.

-Ma ho solo due anni in meno di loro!- protesto.

-"Sbirimbocchiola"?- sento mormorare da Noah.

Divento rossa. CACCHIO, C'È ANCHE LUI!!

-Ok...- dico poco soddisfatta: -...però mi devo ancora cambiare-

-Sbrigati!- mi fa mio fratello.

-Sì, sì...- corro di sopra, mi metto il costume, prendo il copricostume e scendo di nuovo.

Ci incamminiamo verso il mare, io ovviamente cammino dietro, da sola. Ogni tanto Noah mi dice o mi chiede qualcosa e io rispondo con frasi semplici tipo "Sì", "No", "Meh", eccetera...

Una volta arrivati alla spiaggia, loro si occupano di sistemare gli asciugamani sulla sabbia, io ho già la testa in acqua. Nonostante siano già le cinque di pomeriggio mi metto la crema ovunque, ma per arrivare alla schiena ho bisogno di qualcuno... chi, CHI?! Mi viene in mente solo una persona: cammino un po' impettita da Noah e gli porgo la crema.

-Mi metteresti la crema sulla schiena?- chiedo guardando a terra.

-Uh, ok...- prende la crema e me la spalma su tutta la schiena.

-Grazie- dico imbarazzata, riprendo il barattolino e fuggo via.

Corro fino a che le onde non arrivano a bagnarmi i piedi.

***

Dopo esser rimasta in acqua per un paio d'ore, ora che il sole ha iniziato a farsi sempre più basso, decido di dover iniziare a tornare a riva. Mi giro e inizio a fare marcia indietro, prima però devo assolutamente fare una cosa. Vado dove l'acqua mi arriva poco più su delle ginocchia, raddrizzo le spalle e spalanco le braccia. Respiro a fondo e lascio che l'aria e il sole calante mi asciughino. D'un tratto sento che qualcuno mi sfiora lentamente i dorsi delle mani e le dita.

-Ma che cazz...?!- dico allarmata. Mi giro di scatto e mi ritrovo davanti la faccia di Noah che sorride malizioso.

-Che coosa. staresti. facendo?!- chiedo con la pelle d'oca sulle braccia.

Noah non risponde alla mia domanda, si limita a sorridere maliziosamente e a squadrarmi dalla testa ai piedi. [Uuh, l'ho detto che ha un sorriso malizioso, vero? Perché se non si fosse capito sta sorridendo con molta malizia]

-Ma lo sai che...- si ferma, guarda con espressione famelica il mio didietro e riprende: -...questo costume ti fa un culo pazzesco- osserva con nonchalance.

-Solo col costume avrei un culo pazzesco?- chiedo in cerca di complimenti.

"È ovvio che non ti farà un altro complimento" penso. "Ovvio" mi rispondo.

-No, hai sempre un culo pazzesco- lo sento dire.

"Coosa?!" mi prendo alcuni secondi per elaborare le sue parole. "Potrei abituarmici..." penso di nuovo.

-E poi? Che altro mi dici?- tento di stuzzicarlo.

-Cazzo!- lo sento mormorare.

"Ah aah! Non sai più che dire, eh?!" penso. "Ormai ti ho fregato"

-Ok, sei una figa- ammette velocemente.

"CHE?!" penso abbastanza scandalizzata.

Non rispondo nulla, non so cosa rispondere.

Noah mi afferra con abbastanza vigore le spalle e mi gira dall'altra parte, verso il sole calante. Mi prende i polsi e mi fa spalancare di nuovo le braccia.

Torno nella posizione in cui mi trovavo prima che lui arrivasse. Questa volta, però, Noah mi cinge i fianchi con le braccia e inizia a baciarmi delicatamente il collo. Io abbasso le braccia: una la metto sul suo braccio corrispondente, con l'altra gli carezzo la guancia, mentre appoggio lentamente la testa nell'incavo del suo collo.

(FINE.)

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