I will love you as [...] a lake loves its thirstiest summer

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Bobby - beabadobee
What I say - Gaia

Più il tempo passava, più Yeonjun si rendeva conto di quanto Headley Manor gli sarebbe mancata il giorno che fosse stato costretto ad andarsene.

L'atmosfera che quel palazzo riusciva a regalare era tremendamente rassicurante, e sicuramente le persone che lo abitavano contribuivano... Anche se avrebbe ancora voluto mettere una serpe nel letto della sguattera che aveva sbandierato ai quattro i venti i suoi affari privati.

Nel complesso, decisamente non contava i minuti che lo separavano dalla partenza. Erano passati già quasi due mesi dal suo arrivo in Inghilterra, e poteva tranquillamente affermare che non ci sarebbe mai più stato posto in cui sarebbe stato così felice.

Ogni giorno era a suo modo perfetto, nonostante il duro studio e il lavoro che non potevano essere evitati, e tutti iniziavano allo stesso modo: un servo veniva ad aprirgli le tende, augurandogli il buongiorno, e mentre si vestiva lo informava superficialmente di quelli che sarebbero stati i suoi doveri della giornata.

Quella mattina di fine luglio iniziò come tutte le altre: Jim salì a svegliarlo alle otto circa, ma invece del suo solito buongiorno garbato, gli porse una busta bianca e gli strizzò l'occhio con complicità:-Signorino, questa viene dal Signor Choi-.

Ma è mai possibile che chiunque in questa casa sappia ciò che mi riguarda meglio di me? si chiese Yeonjun, sbuffando infastidito a quell'uscita poco opportuna.

Certo che era possibile: la sguattera che aveva parlato con Kai, ovviamente, non si era fatta scrupoli a vuotare il sacco con il resto del personale di palazzo, con il risultato che praticamente tutti sapevano che il rapporto tra loro due era molto più stretto di quello che lasciavano intravedere. Yeonjun era solo grato del fatto che la loro era stata fatta passare come una forte amicizia, e che quella ragazzina non aveva visto secondi fini nel letto che avevano condiviso per una notte. Era positivo al fatto che sarebbe morto di vergogna se i signori, o chiunque altro non fossero quei servitori e i suoi due fidati amici, fossero venuti a conoscenza di quello che provava quando era in compagnia di Soobin. O forse sarebbe morto comunque, ma di ansia: nel messaggio che gli aveva fatto recapitare, Soobin gli aveva chiesto di incontrarsi quella sera, poiché doveva urgentemente parlargli.

-Da quello che ne so, 'dobbiamo parlare' significa sia molto male che molto bene- aveva risposto Beomgyu, pensieroso, quando era stato interpellato. –Immagino che dovrai semplicemente andare a quest'incontro, e sentire cos'ha da dire-.

-Ma come posso recarmi lì facendo finta di nulla?- ribattè Yeonjun, nel quale il panico stava cominciando a montare come un'onda di marea. –E se dovesse dirmi che ha capito, che non vuole avere più nulla a che fare con me, che lo disgusto, che- i suoi occhi cominciarono ad allargarsi, mentre la sua mente riproduceva i peggiori scenari; Beomgyu lo afferrò per le spalle e lo scosse. –Non provarci neanche, Yeonjun Choi- lo rimproverò, puntandogli contro l'indice e agitandoglielo davanti al naso per aggiungere credibilità a quello che stava per dire. –Ti proibisco di iniziare a buttarti giù quando non è ancora successo nulla. Non vi vedete né passate del tempo assieme da quella notte, è normale che voglia vederti. E per quanto riguarda quel che deve dirti, sono sicuro che non si tratti di nulla di importante, qualcosa che desidera che tu sappia, non so. Di qualunque cosa si tratti, tu ora hai bisogno di calmarti, e di portare avanti la giornata, perché abbiamo affari da sbrigare e luoghi in cui essere, e tu non sarai di nessun aiuto se continui ad agitarti. Sono stato chiaro?-.

Beomgyu era stato cristallino, ma Yeonjun continuava a sentirsi così inquieto che dovette ritirarsi nel castello della sua mente, a pensare a quella sera, lasciando il proprio sé stesso interiore a svolgere le sue mansioni, con il risultato che aveva rischiato di rompere più di un vaso di cristallo, di inciampare in più di un tappeto, e di essere ripreso più di una volta durante una riunione con un investitore del signor Roe. In ogni caso, il suo metodo aveva funzionato, perché aveva preso consapevolezza di quello che gli stava accadendo intorno solo quella sera, quando si era trovato in cima alle scale all'ingresso, in fondo alle quali lo aspettava Soobin, con un'aria serena e un sorriso appena accennato.

darling, dearest, dead - yeonbin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora