(...) but even in the darkest of ashes eventually something can grow

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If I could I would feel nothing - blackbear
Son of the dust - Black Casino and the Ghost

-Si può sapere cosa sta succedendo?- chiese un Kai piuttosto scocciato ad un Beomgyu chiaramente sovreccitato e ad uno Yeonjun che sembrava infastidito quanto lui. –Dovreste essere entrambi a lezione, e io sto lavorando.- fece cenno alla ruota posteriore della carrozza di casa Roe, che stava cercando di oliare e rimontare.

-Dovremmo, hai ragione, ma Yeonjun qui deve dirci qualcosa. Non è forse vero, amico mio?- Beomgyu lo tirò per un braccio, e quello rischiò quasi di cadere di faccia nel fieno.

-Non ho idea di cosa tu stia parlando!- piagnucolò Yeonjun, aggrappato al braccio di Kai, che osservava divertito la scena. –E da quando ci siamo congedati dal tavolo della colazione che continua a guardarmi in quel modo! Te ne prego, fallo smettere!-.

-Perché il modo in cui vi guardavate tu e il signor Choi era del tutto normale, vero?-.

-Fate silenzio, per favore.- Kai si rassegnò a fare cadere delicatamente a terra l'ampolla di vetro con l'olio che stava usando. –Cosa centra adesso il signor Choi?-.

-Avresti dovuto vederli a colazione! Erano tutti sguardi e occhiatine, senza contare che il nostro amico qui ha ricevuto un occhiolino! Un occhiolino, capisci?-.

-Anche se fosse, non capisco come sarebbero affari tuoi, Beomgyu. Il signorino Choi ha diritto ad avere le sue conoscenze, non è vero?-.

-Esatto!- esclamò Yeonjun, sollevato dal fatto che qualcuno gli stesse finalmente dando corda. –Gli ho già detto che io e Bin siamo semplicemente in rapporti civili, ma insiste con l'idea di chissà quale romanzo in atto tra noi-.

-Ma insomma, un povero ragazzo avrà pure diritto alle sue fantasticherie! E poi- Beomgyu, tutto preso dalle sue elucubrazioni, smise di gesticolare, e con le braccia ancora immobili in aria, si voltò lentamente verso Yeonjun, con un ghigno in faccia che non prometteva nulla di buono. –Tu saresti in rapporti civili con chi, di preciso?-.

In quel momento, Yeonjun si rese conto del passo falso che aveva compiuto. –Con il signor Choi, naturalmente-.

-Eh no, carino, non funziona così!- l'altro gli scosse il ditino davanti al naso, come se stesse spiegando qualcosa ad un bambino. –Ripeti quello che hai detto, avanti!-.

-Io non ho detto nulla!-.

-Sì, invece! L'hai chiamato con un diminutivo! Non per nome, con un diminutivo!-.

-Devi averlo immaginato!-.

-Ma insomma, avete vent'anni o dieci?- esplose Kai, che afferrò ognuno dei due litiganti per un braccio per separarli fisicamente. –Beomgyu, il signorino ha il diritto di avere i suoi segreti. Signorino, quello che questo screanzato intendeva è che sarebbe onorato se voi condivideste con lui i suoi pensieri-.

-Non mi credi neanche tu?- chiese Yeonjun, afflitto, mentre Beomgyu borbottava –Lui è il signorino, io vengo preso a male parole. Sono davvero un essere così infimo rispetto a chiunque altro?-.

-Beomgyu, non essere drammatico. E signorino... Mi dispiace dover essere messaggero di brutte notizie, ma la servitù di Headley Manor non dorme mai, e non tiene mai chiusa la bocca, se capite cosa intendo.- lanciò un'occhiata eloquente al signorino afflitto, che non passò inosservata da Beomgyu. -No, io non capisco! Si può sapere cosa mi state nascondendo? Pensavo fossimo tutti amici qui!- piagnucolò, mentre Yeonjun si rassegnava al fatto che dato che Kai lo aveva già scoperto, tanto valeva confidarsi anche con l'altro.

-E va bene!- sotto lo sguardo trionfante del loro servitore, Yeonjun vuotò il sacco. Parlò di tutto, delle loro uscite e passeggiate, della volta in cui si erano intrufolati nelle cucine, dell'incoronata partita a scacchi, e della notte prima, di cui Kai era venuto a conoscenza da una sguattera con la bocca chiaramente un po' troppo larga.

darling, dearest, dead - yeonbin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora