there are times where it seems the entire world is coded

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Il sole era tramontato da poco più di un'ora, e la luce delle prime stelle illuminava la figura di Yeonjun che si rigirava nel suo letto.

Quella appena passata era stata una giornata relativamente tranquilla: aveva incontrato un capitano della flotta di Sua Maestà, intimo amico del signor Roe appena tornato dalle Indie, che lo aveva invitato proprio perché gli spiegasse com'era la situazione laggiù, e lo istruisse su ciò che aveva visto e imparato lì. Nel pomeriggio aveva fatto una cavalcata fino al villaggio insieme a Beomgyu e Kai. In teoria lo scudiero avrebbe dovuto semplicemente preparare i loro cavalli e riprenderli in consegna al loro ritorno, ma Beomgyu non aveva voluto sentire ragioni: già in sella, aveva tirato su Kai per la collottola come un coniglio –Ma mangi? È impossibile che io riesca a sollevarti con tanta facilità!- e se lo era sistemato davanti, per poi partire allegramente al trotto, con Yeonjun che lo seguiva, scuotendo la testa.

Di Soobin non aveva avuto notizie. Aveva sentito che fosse andato a caccia con il signor Roe e il loro ospite, ma in ogni caso non lo aveva mandato a cercare, e lui aveva fatto altrettanto: aveva ancora dipinta in mente l'ultima volta che si erano parlati, il bacio che Soobin gli aveva dato, e il modo in cui l'aveva lasciato lì, con il battito furioso del cuore che copriva anche il suo respiro accelerato.

Avevano cenato insieme, come al solito, ma era stato un pasto dominato perlopiù dalla vocetta acuta di Elsie, che aveva ritenuto di importanza vitale informare tutti gli altri convitati di ciò che aveva fatto quel giorno, in dettaglio, con il risultato che alla fine si erano semplicemente dati la buonanotte tra loro e si erano ritirati.

Girandosi per l'ennesima volta e trascinando le lenzuola con sé, Yeonjun pensò che fosse il caso di mettere a tacere i pensieri e dormire. Se domani avesse avuto ancora quel vuoto nel petto al pensiero dell'altro ragazzo, giurò a sé stesso che avrebbe provveduto lui stesso a contattarlo.

In ogni caso, non dovette arrivare alla mattina dopo: sentì un tocco leggero bussare all'ingresso dei suoi appartamenti pochi attimi più tardi. Dopo aver vagliato rapidamente l'ipotesi che potesse trattarsi di un ladro, e aver considerato quanto tempo avesse per mettersi qualcosa addosso, si gettò una vestaglia sulle spalle e corse ad aprire ad un Soobin in tenuta da notte, scalzo e con un cuscino tra le braccia.

-Che ci fai qui?- tanto quella visione lo aveva lasciato sconvolto, che si dimenticò persino del voi. Era già difficile resistere al Soobin diurno, quello dallo sguardo pungente e determinato, i vestiti sempre in ordine e la camminata sicura. Ma questo che sembrava un ragazzino, con i capelli che gli ricadevano sugli occhi in onde morbide, gli occhi socchiusi dal sonno e i piedi che appoggiavano a terra solo i talloni per via del pavimento freddo? Come poteva anche solo pensare di resistergli?

Ora che ci pensava, lo aveva già visto in quelle condizioni quella mattina di qualche tempo prima, quando all'alba lo aveva letteralmente prelevato e portato alle cucine, il giorno del compleanno di Beomgyu. Ma allora era troppo eccitato per notare troppi particolari, e le sue difese non erano deboli come le sentiva ora.

-Il soffitto nella mia stanza perde, credo sia stata la pioggia di ieri e di stamattina. Potrei dormire qui, per stanotte?-.

Se non fosse stato un giovane uomo, di costituzione robusta e sano come un pesce, Yeonjun era certo che sarebbe stramazzato al suolo in quell'esatto momento. –Cosa? E non puoi usare una delle camere per gli ospiti?-.

-Sono già tutti a letto da un pezzo, non voglio disturbare né il signore né la signora per così poco-.

-E i servitori? Puoi chiedere che ti venga preparata una stanza e poi parlarne ai signori doma-

-Yeonjun, avanti- sbuffò Soobin, appoggiato al battente della porta –posso entrare, sì o no?-

Il ragazzo si fece silenziosamente da parte, permettendo all'altro di entrare. Quando vide Soobin che passava tranquillamente il divano come se non l'avesse nemmeno visto, in favore di buttarsi sul suo letto, nella camera principale, allora sì che Yeonjun temette un malore.

darling, dearest, dead - yeonbin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora