** Twenty-six **

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Dopotutto, l’amore è sempre una buona ragione per mandare tutto all’aria.

-La casa di carta

«Dobbiamo parlare»

Le ultime parole famose.
No dai, quella volta non morì nessuno.
Fortunatamente.

Hermione non si sedette sul letto (come avrebbe voluto fare), ma rimase lì, accanto alla porta.
Giusto perché aveva già calpestato fin troppo il suo orgoglio, decidendo di andare a chiarire con lui.

«Sono venuta soltanto per dirti che non ti voglio assolutamente bene, e non voglio parlarti più»

Certo, forse non era il modo migliore per dire "hai baciato una ragazza e sono stata male per te, so che hai fatto una cazzata e non voglio perderti", ma era già tanto che avesse fatto il primo passo.

Ron invece, conoscendola, sapeva già che non avrebbe esplicitamente detto ciò che le aveva dato fastidio.
Dunque, si limitò a ridere.

«Con la mia maglietta sei poco credibile»

Disse il rosso con il sorriso ancora stampato sulle labbra.

'Mione sbuffò, un po' perché non voleva ridere a quella sottospecie di battuta e un po' perché Ginny l'aveva costretta a mettere quella t-shirt. (infatti sotto aveva dei pantaloncini, perché sperava di dormire di nuovo con la maglietta di Malfoy)

Controvoglia o no, si sedette affianco al suo migliore amico, ansiosa di sentire le sue ragioni.

La riccia gli fece un cenno con la mano, come per invogliarlo a parlare, cosí dopo un respiro profondo, iniziò a spiegarle tutto.

«Io... Davvero Herm, non volevo. Lo sai che non farei mai nulla per ferirti»

E qui, proprio a queste parole, il cuore della ragazza fece una piccola (grande) capriola.
Lui non avrebbe mai fatto nulla per ferire lei.
E forse, lettore, questa cosa già si era capita, ma una volta detta... Beh, é un altro paio di maniche.

Sorridendo e anche sbuffando, Hermione si buttò con la testa all'indietro, stendendosi completamente sul letto.

«Ti odio»
Ammise la bruna ridendo.

«Non ci riusciresti nemmeno volendolo»
Replicò il ragazzo seduto difronte a lei.

Vedendola in quella posizione Ron non ci pensò due volte, le allargò le gambe (come aveva già fatto qualche giorno prima) e si stese su di lei, appoggiando la testa sulla sua pancia.

«Sono ancora arrabbiata con te»
Ammise Herm prendendo a giocare con i capelli del ragazzo steso su di lei.
Ovviamente non era vero.

«Davvero?»
Chiese Ron ridacchiando.

Si spinse più in avanti, per baciarle il collo.
Godric, quanto gli piaceva sentire la pelle liscia della ragazza rabbrividire a ogni suo singolo contatto.

Anche per 'Mione era lo stesso.
Quelle labbra così calde che aveva sempre bramato di poter sentire su tutto il corpo...

Dopo un po' il rosso si staccò, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Sprofondando in quel magnifico odore di pergamena e ciliegia.

«Ti va di dormire con me?»
Esordì a un certo punto il ragazzo.

«Qui?»
Chiese nel panico Herm

E no, non era in ansia perché avrebbe passato una notte insieme al ragazzo che le piaceva, ma perché non pensava che questo momento sarebbe mai arrivato.
Sembrava di essere in un film, un film dove capitano solo cose belle.

Your sweater  // RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora