capitolo 9

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Mi si spezza il cuore. Sento il mio cuore rompersi in mille pezzi.
"Ti ha picchiata?" le chiedo cominciando ad arrabbiarmi.
"È successo due volte, la prima perchè mi ero dimenticata di comprargli un paio di pantaloni e la seconda perchè era tornato ubriaco.." la sua voce si spezza e ad ogni parola sento una ferita al petto.
"L'ultima sera mi ha buttata nel letto, pensavo volesse fare l'amore come sempre, le cose si stavano un po' sistemando e lui non beveva più.. o almeno credevo-"
La sua voce si incrina di nuovo ed io le prendo la mano.
"Invece non era così. Ha cominciato a baciarmi forte il collo, troppo forte e mi faceva male. Più io glielo dicevo e più lui continuava.. io non sapevo che fare, non era colpa mia io-" le lacrime le rigano le guance.
"Nono non piangere di nuovo, vieni qui su." Allargo le braccia e lei ci si rannicchia dentro. 
"È per questo che la sera in cui eri ubriaca mi hai chiesto di non lasciarti sola?"
"Sí, non riesco a dormire in un letto da sola da quando è successo."

A sentire tutto questo mi sale una rabbia assurda dentro.
"Ora sei qui con me, proviamo a dormire va bene? Domani rimaniamo a casa e stiamo tranquille okay?" le dico accarezzandole la testa.
"Va bene"
"Najwa.."
"Sí? dimmi.."
"Grazie per avermi perdonata."

Questa mattina mi sono svegliata davvero tardi, sono le 11:25 e Maggie dorme ancora. Tiene stretto il mio braccio abbracciandolo. Ogni volta che penso alla conversazione che abbiamo avuto questa notte mi vengono i brividi e mi sale la rabbia. Maggie è così una brava persona, non si merita niente di male.
Sembra così tranquilla mentre dorme, provo a spostare il braccio intrappolato da lei molto delicatamente ma ad ogni movimento che faccio lei stringe di più.
"Rubia?" la chiamo sottovoce avvicinandomi al suo orecchio.
"Ruubiaa?" "Tesorino?" "Amorino?" comincio a chiamarla con tutti i nomi ironici possibili. E non si sveglia, non capisco se stia facendo finta a non sentirmi o se dorme davvero.
"Maggie?" provo a chiamarla per nome.
"No, Maggie no però" dice parlando sottovoce.
"Ma finalmente! La principessa del reame si è svegliata" le dico prendendola in giro.
"Ma io sto dormendo" mi dice senza aprire gli occhi e tenendo ancora stretto il mio braccio.
Le passo un dito sul fianco e la sento ridacchiare. "Se non ti svegli continuo"
Non si muove. Quanto è testarda.
Allora comincio a strizzarle leggermente il fianco e improvvisamente apre gli occhi.
"Najwa no. Najwa no." mi dice guardandomi dritta negli occhi. Io continuo a strizzarle il fianco e lei scoppia a ridere. "Basta basta okay sono sveglissima" cerca di dirmi per farmi smettere. Mi fermo e le dico: "finalmente eh, sei una dormigliona."
"Non è vero" mi dice con tono offeso.
"Oh sisi che lo sei" continuo a infastidirla per vedere la sua espressione.
"E smettila su che quella ancora distesa sei tu, almeno io sono seduta."
Scoppio a ridere e mi alzo anche io. "Cosa ridi, non ridere di me!" incocia le
braccia al petto cercando di fare l'offesa ma infine si mette a ridere anche lei.

Passiamo tutta la giornata, e per tutta intendo tutta, a casa a giocare ai videogiochi, guardare film, ridere e scherzare.

Il tempo vola, è ormai quasi sera ed io sono seduta nella poltrona fuori casa. Maggie è rientrata ormai da un po' così decido di tornare dentro anche io.

"Rubia posso entrare?" grido dall'altro lato della porta. "Mi sto vestendo" la sento dire. "Okay posso entrare" dico entrando e vedendola vicino al letto mentre cerca di allacciarsi il reggiseno.
"Dammi qui" le dico ridendo, mi avvicino e prendo le due estremità del reggiseno che prima teneva in mano. "Grazie, quando sono nuovi non riesco a mettermeli" mi dice.
"Lo vedo" le dico ridendo. "Perchè ti stai mettendo il reggiseno?" le chiedo mentre glielo allaccio, "devo solo provarlo, l'ho comprato i primi giorni che siamo arrivati qui ma non l'ho mai provato" mi spiega lei.
Le passo il dito lungo tutta la schiena e la sento rabbrividire.
Le do un bacio sul collo e lei inclina la testa al lato opposto per farmi spazio ma io alzo la testa e le sussurro all'orecchio: "Non ora Rubia, devo farmi la doccia".

alla fine, siamo sempre noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora