Capitolo 5

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-Non so cosa mettermi-
Nella mia camera regnava il caos più totale.
Abby era seduta sul mio letto a gambe incrociate, accanto a migliaia di vestiti, ed era esasperata. Aveva provato un'infinità di abiti ma nessuno la convinceva abbastanza, cosi aveva detto.

-Abby, è solo una serata in discoteca- le dissi, più esasperata di lei.
Era più o meno un'ora che provava e riprovava quella roba ed eravamo in un ritardo pazzesco. Se non ci fossimo preparate in tempo, Alex non ci avrebbe pensato due volte a lasciarci a casa.
-Solo una serata in discoteca? Ci sarà anche Nathan. Credi ancora che sia solo una serata in discoteca?- ok. Era davvero nera. E non mi riferivo al colore dei suoi meravigliosi ricci.
Per me comunque restava solo una serata in discoteca. Non capivo tutta quell'agitazione. Non era mica la prima volta che Nathan la vedeva.
-D'accordo, forse non è solo una semplice serata in discoteca- le diedi ragione per non irritarla ancora di più- ma a Nathan piacerai di sicuro. Sei bellissima con qualsiasi cosa addosso. Prova questo- le passai un abito bianco con le bretelline, corto appena sopra il ginocchio. Lei lo prese e poco convinta lo provò.
-Che ti dicevo? Sei stupenda- commentai appena finii di chiuderle la cerniera e si girò verso di me.
Si guardò allo specchio e fece un enorme sorriso.
-Avevi ragione, mi sta bene!- saltò euforica prima di stamparmi un bacio in fronte.
-Anche gli altri ti stavano da Dio, ma sei cocciuta come un mulo.-

Bene, problema Abby risolto.
Aveva trovato l'abito giusto ed era corsa in bagno a truccarsi senza preoccuparsi minimamente del fatto che io non sapessi ancora cosa indossare.
Non che mi importasse granché ma tra il mucchio di vestiti sul mio letto, avevo adocchiato un abito che non mettevo da tanto.
Era nero, non troppo corto e scollato sulla schiena.
Lo provai e mi guardai allo specchio soddisfatta.
Avevo trovato subito ciò che mi serviva quindi raggiunsi Abby, che armeggiava con i trucchi e la imitai mettendomi un po' di mascara e il mio immancabile rossetto rosso.
Il campanello suonò.
-Alex, vai ad aprire tu. Io non posso- urlai dal bagno, per farmi sentire da mio fratello.
Pochi minuti dopo una figura dietro di noi ci fece sobbalzare.
-Ma siete bellissime- urlò Hope, l'altro lato del triangolo.
Io e le ragazze ci conosciamo dalle elementari, siamo diventate amiche sin da subito e adesso siamo inseparabili.
Mi girai ad osservarla, anche lei bellissima come sempre.
I suoi capelli color carota, liscissimi, le ricadevano sulle spalle scoperte e i suoi occhi di un verde smeraldo, simili a quelli ehm di nessuno, certo di nessuno, luccicavano più del solito.
-Ma ti sei vista? Sei stupenda- urlai anche io prima di correre ad abbracciarla- quell'idiota di mio fratello come sta? Non è andato in iperventilazione appena ti ha vista?- chiesi abbassando il tono di voce.
Credo che mio fratello abbia una cotta segreta per la mia migliore amica. Ma non sapendolo con certezza cerco di non illudere più di tanto Hope perché lei è innamorata di Alex da sempre direi.
E non capisco come, una ragazza bellissima ed intelligentissima come lei, possa essere interessata ad uno come lui.
Sono come il giorno e la notte.

-Tutto tranquillo come sempre- rispose- non gli faccio nessun effetto. Non gli piaccio proprio- piagnucolò lei.
Abby rise, scuotendo la testa mentre si spruzzava un po' del mio profumo.
-Scommetto che stasera Alex cederà e ricordati che Charlotte ha sempre ragione!- le feci l'occhiolino prima di finire di prepararmi.

-Allora belle signorine, siete pronte per andare?- mio fratello si era affacciato in camera mia. Noi annuimmo e scendemmo giù, andando poi verso la macchina.
Mi misi seduta nel sedile anteriore e guardai Alex super concentrato mettere in moto l'auto.
-Arriveremo mai a destinazione?- domandai sarcastica.
-Tu non lo so se continui a dubitare di me-rispose facendo il finto offeso.
Hope rise, in realtà ride sempre a tutto ciò che dice mio fratello. Io scossi la testa divertita. Questi due sono davvero senza speranze.

In poco tempo arrivammo a casa di quell'emerita testa di carota di James.
E si, ho detto carota. Mio fratello mi sta contagiando con la sua stupida ossessione per le carote.
Dopo quattro colpi di clacson vidi nel buio un cespuglio muoversi e venire nella nostra direzione, quindi scesi dalla macchina per sedermi dietro con le mie amiche e lasciare posto a quel parassita.
Stavo aprendo lo sportello ma Cooper mi anticipò. Lo aprì al posto mio e fece un mezzo inchino invitandomi a scendere.
-Prego signorina Tompson.- Non lo salutai neanche.
Avevo deciso che lo avrei ignorato, da quel momento in poi sarebbe iniziato il mio piano: far cadere James Cooper ai miei piedi.

Ero seduta davanti al bancone e stavo bevendo da un bel po' di tempo.
Doveva essere una serata memorabile in cui avremmo festeggiato tutti insieme e invece ero rimasta da sola.
Le mie amiche erano scomparse.
L'ultima volta che avevo visto Abby, stava ballando con Nathan avvinghiata al suo collo.
Hope invece, era seduta sulle poltrone a parlare con mio fratello. Chiacchieravano e ridevano tranquillamente e non volevo disturbarli.
Girai lo sguardo verso la pista da ballo, finendo quello che c'era nel mio bicchiere, e vidi Tyler ballare circondato da tre ragazze. Doveva essere sicuramente molto ubriaco.
Poi il mio sguardo si posò su due figure. James si stava strusciando con una biondina. Mi salii un conato di vomito e rischiai di riversare tutto quello che avevo bevuto sul bancone del bar.
Il mio piano era quello di ignorarlo nel tentativo di farlo innervosire ma in realtà era stato lui a non guardarmi neanche per sbaglio per tutta la sera. Mi voltai disgustata e ordinai un altro bicchiere.
-Una limonata, per favore!- mi girai verso la persona che aveva appena parlato e vidi Liam, in tutta la sua bellezza, sedersi proprio accanto a me e rivolgermi uno dei suoi soliti sorrisi.
Per un attimo mi girò la testa, ma non capì se la causa fosse la sbronza o quel bel sorriso.
-Non bevi?- chiesi per non sembrare una stupida che si era incantata a guardarlo.
-No, sono astemio- rispose- tu invece bevi parecchio- continuò indicando con un gesto del capo i bicchieri vuoti messi in fila davanti a me.
-Mi stavo annoiando e non sapevo che altro fare.- cercai di giustificarmi ma mi sentii ancora più stupida.
Lui sorrise di nuovo, poi bevve la sua limonata tutta in un sorso. È dannatamente bello, pensai.
-Ti va di ballare?- mi chiese ad un tratto porgendomi la mano che io guardai un po' titubante. Poi accettai perché non capita a chiunque di essere invitata a ballare da Liam, uno dei ragazzi più belli della scuola.
Iniziammo a ballare vicini, forse un po' troppo per i miei gusti.
L'alcol mi stava stordendo e quella vicinanza non aiutava affatto.
La testa girò ancora più forte e mi aggrappai al suo collo. Liam però mi prese per mano e mi trascinò sui divanetti. Mi misi seduta e mi massaggiai i piedi che iniziavano a farmi male.
-Fanno male?-urlò il ragazzo accanto a me per sovrastare la musica.
-Abbastanza.- la testa girò ancora.
Liam si avvicinò di più a me e appoggiò la sua calda mano sulla mia coscia. Mi urlò qualcosa all'orecchio ma io non capii. Rise ed io annuii ridendo con lui per non fare la figura della tonta.
Mi persi nel suo sorriso, la sua mano che accarezzava delicatamente la mia coscia coperta dal vestito. 
Non capii più niente, mi spinsi verso di lui e mi misi a cavalcioni sulle sue gambe. Infilai le mani tra i suoi capelli e mi precipitai con forza sulle sue labbra, baciandolo.
In lontananza vidi una figura sfocata che mi fissava. Sono sicura che fosse James.

Al prossimo capitolo bellezze!

Dall'odio all'amore non c'è che un solo passo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora