Capitolo 4

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Passeggiavo con quella bestia al guinzaglio per il parco da ormai troppo tempo.
Alex e gli altri, quel pomeriggio erano andati al canile perché la dolce vecchietta aveva ricevuto una telefonata in cui le dicevano che avevano ritrovato il suo cane e che era stato portato lì. I ragazzi quindi le avevano fatto l'ennesimo favore: prenderla e riportala dalla sua padrona. E non l'avessero mai fatto!
Quell'idiota di mio fratello era tornato a casa con un bavoso cane. E chiamarlo cane è riduttivo. Sembra un cavallo per quanto è grande.
"È stato amore a prima vista, un colpo di fulmine!" mi aveva subito risposto, non appena gli avevo detto di riportare quella bestia da dove l'aveva presa. "Mi è subito saltata addosso leccandomi la faccia, non potevo lasciarla lì. Persino i cani si innamorano di me. Sono proprio irresistibile." disse ancora continuando a implorarmi per tenerla.
Non che non mi piacessero i cani, anzi. Ma vivere con mio fratello era già difficile e mi bastava lui come animale domestico.
Dopo tante preghiere, accettai a patto che si fosse preso cura di tutto lui. Voleva anche costruire una cuccia in giardino.
"Me ne occuperò io e solo io"
Ma si certo, le ultime parole famose.

Infatti mi ritrovavo a passeggiare quella palla di pelo in un parco pieno zeppo di persone.
Più che passeggiare però, stavo correndo. Quel cane aveva una forza incredibile e mi stava strascinando da una parte all'altra del parco.
-Carotina! Dove diavolo stai correndo?- urlai mentre la mia presa dal guinzaglio mollò.
Molta gente si girò verso di me, che avevo preso a correre più forte per riuscire ad acchiapparla, e mi sentii tanto in imbarazzo.
Carotina si, avete capito bene! Stupido di un Alex e della sua ossessione per l'arancione e le carote.
Stavo pure rischiando di rompermi un piede mentre inseguivo l'amore di mio fratello, fino a quando non la vidi ferma, seduta che riceveva coccole gratuite da una testa piena di ricci. James.
Almeno qualcuno, gradito o meno, era riuscito a fermarla.
James sollevò la testa vedendo che lo stavo raggiungendo e si alzò da terra per avvicinarsi a me.
-Sai che Alex non sarà contento di sapere che stavi per abbandonare il suo cane, vero? Ma io sono un bravo ragazzo e quindi terrò questo segreto solo per noi. Resterò muto come un pesce.- disse mentre faceva finta di cucirsi la bocca.
-Sei il solito, Cooper! Se stessi tentando di liberarmi di Carrot non l'avrei rincorsa per tutto il parco, non credi? E comunque grazie- dissi mentre gli toglievo dalle mani il guinzaglio- ogni tanto fai anche qualcosa di utile.- girai i tacchi per tornarmene finalmente a casa.
-Aspetta. Non vuoi che ti riaccompagni a casa?- mi chiese ancora.
-No, sono in grado di tornare da sola, non ho bisogno di qualcuno che mi accompagni.- risposi scocciata.
-Si certo, così magari rischi di perdere di nuovo questa piccolina.- disse mentre si chinava per accarezzare la testa del cane e togliermi di nuovo il guinzaglio dalle mani, iniziando ad incamminarsi.
-Va bene- gli andai dietro sbuffando- ma non devi dire mezza parola, devi solo accompagnare Carotina.-

Per tutto il tragitto non aveva davvero aperto bocca. In verità ci aveva provato ma io lo avevo subito bloccato ricordandogli la mia premessa.
-Bene, adesso che sei soddisfatto puoi anche andare.- dissi prendendo le chiavi e aprendo la porta di casa mia.
Ma James parve non aver sentito ed entrò tranquillamente nel mio soggiorno. Lo guardai contrariata.
-Voglio solo aspettare che ritorni Alex per sapere com'è andato l'esame di guida.- rispose tranquillamente sedendosi sul divano.
-Vado a prendere la ciotola in camera di Alex, voi aspettatemi qui. Non muovetevi.- urlai mentre salivo le scale seguita da quella bavosa che non mi aveva ovviamente ascoltata.

Mi chiusi velocemente la porta alle spalle per non far entrare Carrot e mi girai di scatto per tornare giù. Sobbalzai alla vista di Cooper a pochi centimetri da me, e mi portai la mano sul cuore per lo spavento.
Ma che ci fa qui?
-Sbaglio o ti avevo detto di aspettarmi giù?- chiesi alzando un sopracciglio- mi hai spaventata!-
Sorrise.
-Ammettilo, stai frenando la tua voglia di saltarmi addosso- fece un passo per avvicinarsi ancora di più a me. Scoppiai in una rumorosissima risata.
-Questa è davvero bella Cooper! Molto simpatico devo dire- continuai a ridere.
Lui mi guardò negli occhi, serio.
-Lo so che mi muori dietro da quando eri ancora una poppante e portavi la bici con le rotelle. Una volta hai preso quella di Alex e sei caduta. Io sono subito corso ad aiutarti e tu mi hai guardato con quegli occhioni, già innamorata persa- disse continuando a guardarmi con quei suoi occhi verdissimi.

Ricordo quel giorno. Avevo sei anni e volevo imparare a guidare la bici come i grandi perché quell'idiota di mio fratello non faceva altro che prendermi in giro. Ma caddi rovinosamente a terra sbucciandomi le ginocchia. James, che stava giocando in giardino con mio fratello, era subito corso da me, mi aveva aiutata ad alzarmi e si era preoccupato per me. Era un bambino dolcissimo e quei suoi occhi verdi trasmettevano amore e tranquillità. Mi trattenni dal piangere ma le lacrime uscirono sole e James le asciugò prontamente dicendomi di stare tranquilla, che mi avrebbe aiutato lui ad imparare. Poi era arrivato quello stupido di mio fratello a rovinare tutto.
Immersa nei miei pensieri non mi ero accorta che James si era avvicinato ancora di più. Sospirò sulle mie labbra e io indietreggiai, sbattendo contro la porta della camera di Alex.
Non gliel'avrei data vinta. Si stava solo prendendo gioco di me, ma io l'avrei fatto impazzire.
-In realtà mi stavi già antipatico. Eri sempre a casa mia manco ti avessimo adottato.- cercai di sfuggire al suo sguardo.
Lui sorrise soddisfatto guardandomi le labbra.
-attento o sbavi- voleva giocare ma non sapeva ancora contro chi si stava mettendo.
Dovevo stuzzicarlo e mentre pensavo al modo migliore per farlo sentii le sue morbide labbra solleticarmi il collo.
Alzai la testa lasciandogli più spazio per poter continuare il suo gioco.
Non sarebbe stato lui a far impazzire me.

Appoggiai la mano sul suo sedere stringendolo, poi lo spinsi verso di me facendo scontrare i nostri bacini. Lui sorrise compiaciuto sul mio collo.
Aspetta ad esultare, Cooper.
Infilai l'altra mano in quel cespuglio che si ritrovava in testa e lo allontanai dal mio collo.
Adesso mi stava di nuovo guardando negli occhi, sembrava confuso ma io gli sorrisi prima di avvicinarmi pericolosamente alle sue labbra.
I suoi occhi si illuminarono.
-Ti piacerebbe, Cooper! Ricordati che non sarò mai una delle tante. Magari in un'altra vita- sentii la porta sbattere e lo allontanai subito.
-Sono a casa- gridò Alex dal piano di sotto.
Sgattaiolai da quella trappola e scesi le scale lasciando James a fissare la porta. Era stupito e forse anche un po' scosso dalla situazione che si era creata.
-Allora, bello mio- dissi non appena vidi Alex sorridermi.- com'è andata?- chiesi.
Stava per rispondere ma non appena vide James scendere le scale si fermò.
-E tu che ci fai qui? E perché eravate tutt'e due di sopra?- chiese curioso.
-L'ho incontrata al parco mentre inseguiva la tua Carotina che le era scappata dalle mani e l'ho riaccompagnata a casa per essere sicuro che non la perdesse di nuovo, poi mi sono messo ad aspettare te.- 
Ma non doveva tenere la bocca chiusa?
Mi aspettavo che Alex mi urlasse contro per aver quasi perso la sua cagnolina ma questo non accadde.
-E dovevi aspettarmi di sopra con mia sorella?- chiese ancora.
-Non eravamo insieme- urlai quasi- non starei neanche cinque minuti in sua compagnia. Sono andata a prendere la ciotola per Carrot ma non l'ho trovata. Dov'è?- chiesi cercando di cambiare argomento.
-In cucina- mi rispose Alex guardandomi di sbieco. Non sembrava per niente convinto. -E tu che ci facevi di sopra?- chiese questa volta rivolto verso James, assottigliando gli occhi.
-In bagno. Sono andato in bagno- gli rispose frettolosamente il riccio.
Alex sembrò aver creduto a quello che gli avevamo detto.
Che poi in parte era la verità, non avrebbe avuto motivo di non crederci ma non potevamo dirgli tutto quello che era successo.
-Comunque-urlò mio fratello- sono stato promosso- continuò ad urlare saltellando per tutto il soggiorno con in mano la patente, che aveva tirato fuori dalla tasca dei suoi pantaloni. Ci unimmo a lui saltandogli addosso.
-Stasera si festeggia.- disse James euforico per l'amico.
-Tranquillo tesoro- rispose posandogli una mano sulla spalla- ho già pensato a tutto io. Sono o non sono il re delle feste?-
James rise poco convinto.
-Si va in discoteca! Ho già invitato un po' di gente.- Alex non smetteva di urlare euforico.
-Vengono anche Abby e Hope- dissi invitando le mie migliori amiche, sicura che non avrebbero rifiutato.
-Bene amico, io adesso torno a casa-
Finalmente. Hai avuto una bellissima idea amico.
-Ti passo a prendere io. La mia macchinina non aspetta altro che essere guidata da me- concluse mio fratello ammiccando.

Angolo autrice

Buonasera bellezze!
Diamo il benvenuto alla nuova arrivata in casa Tompson. E facciamo i complimenti ad Alex per essersi finalmente patentato.
Adesso non resta che festeggiare e chissà cosa succederà in discoteca.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Bacioni

Dall'odio all'amore non c'è che un solo passo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora