Capitolo 17

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Ero in ritardo come al solito ma camminavo tranquillamente lungo i corridoi quasi deserti della mia scuola sperando di arrivare tardi a lezione così che l'Alvarez non mi facesse partecipare.
Non avevo alcuna voglia di vedere Cole, e avevo ignorato anche il messaggio che mi aveva mandato quella mattina. Ma ancora meno, non volevo vedere e condividere il mio banco con James dopo quello che è successo tra di noi e dopo che l'idiota ha spifferato tutto a mio fratello.
L'avrei ucciso se me lo fossi trovato davanti.

Ne sei sicura, Charly?

Certo che sì!

O forse no.
Non ne sono sicura. Non sono sicura di ciò che provo per lui. Non riesco a capire se non lo sopporto o se voglio stargli sempre accanto.
È indubbiamente un bellissimo ragazzo, questo è evidente.
I suoi occhi sono di un verde così intenso che ti ipnotizzano, i suoi capelli, che prima odiavo tanto, sono in realtà così morbidi e il suo sorriso è perfetto.

Ero così immersa nei miei assurdi pensieri su James, tra l'altro, da non accorgermi nemmeno che qualcuno mi aveva afferrata per un polso e trascinata dentro lo stanzino delle scope.
Chi sarà mai? E cosa vuole da me?
Non ebbi nemmeno il tempo di vederlo in faccia perché la porta dello stanzino si chiuse e sprofondai nel buio.
Volevo urlare ma non ci riuscivo.
Una mano calda si posò sulla mia schiena spingendomi verso di lui.
Istintivamente chiusi gli occhi, anche se non riuscivo comunque a vedere nulla.
Non avevo neanche la forza di parlare, di ribellarmi quando una mano si posò delicatamente sulla mia guancia e un respiro caldo mi colpì le labbra.
Aprii un occhio e poi l'altro, iniziando anche a respirare regolarmente, calmandomi, notando che attorno a me tutto odorava di un profumo conosciuto.
Il suo profumo.
Mi tranquillizzai dopo che capii che la persona che si trovava a pochi centimetri da me, non poteva essere altro che James. E si stava avvicinando pericolosamente a me, sempre di più.
Non poteva succedere, non di nuovo.
Mi allontanai velocemente da lui fuggendo dalle sue braccia e cercai di aprire la porta.
- Devo andare. Ho lezione!- farfugliai. Uno spiraglio di luce mi colpì dritto negli occhi ma subito sparì.
-Aspetta!- disse James con voce roca dopo aver richiuso la porta bloccandomi di nuovo.
Mi spinse delicatamente contro il muro circondandomi con le braccia.
Di nuovo il suo respiro caldo contro le mie labbra, di nuovo quella strana sensazione allo stomaco, di nuovo il cuore che batte a mille.
-James.- sussurrai, allontanandolo.- io non voglio.- dissi con un tono più alto, ma mi accorsi che la mia voce tremava.
Sentii James ridacchiare e poi le sue labbra si poggiarono delicatamente sulle mie.
Non mi opposi. Non avevo neanche la forza per farlo o forse era la voglia che mi mancava.

Quando finalmente tornai lucida mi staccai da lui.
-devi smetterla di baciarmi contro la mia volontà!- stavolta la mia voce tremava più di prima.
Baciarlo era una scarica di emozioni.
Lui ridacchiò di nuovo, prima di lasciarmi un bacio a stampo.
-contro la tua volontà?- chiese ancora tra le risate- Ti ricordo che ieri sei stata tu a baciarmi. Hai fatto il primo passo finalmente- continuò liberandomi dalla trappola che aveva creato con le braccia.
-Io non ho fatto un bel niente, idiota!- esclamai.- Non ti volevo baciare e non ho più intenzione di farlo.- volevo picchiarlo, giuro, ma qualcosa mi spinse di nuovo sulle sue labbra morbide. Forse i suoi occhi, che brillavano anche al buio.
Lo sentii sorridere soddisfatto mentre ci baciavamo.
Non lo sopporto.
Tornai in me e mi ricordai del perché ce l'avessi tanto con lui.
Interruppi bruscamente il bacio e il mio corpo si mosse da solo. Gli tirai uno schiaffo dritto sulla guancia destra.
-ahia!- si lamentò- che ho fatto adesso?-
-perché hai detto ad Alex che sono andata a letto con Cole?- gli chiesi con aria minacciosa poggiando le mani sui fianchi come se lui potesse vedermi.
James aprì leggermente la porta per far entrare un po' di luce.
-io non gli ho detto nulla.- mi rispose facendo spallucce.
-e allora come fa a saperlo?- ero ancora più minacciosa. Mi prende in giro, è stato sicuramente lui a dirglielo.
-lo avrà capito da solo.- si grattò la testa imbarazzato allontanandosi da me.
Mente.
-e come ha fatto? Alex non è famoso per la sua intelligenza.- stavo perdendo la pazienza.
Mentirmi così spudoratamente.
-ok, forse gli ho detto qualcosina- sospirò- ma non gli ho detto che siete andati a letto insieme.- si affrettò a continuare, giusto in tempo per non ricevere un altro schiaffo.
-cosa intendi per "qualcosina"?-
-solo che la cazzata che hai fatto riguardava Cole.- ancora quel sorriso soddisfatto.
-in realtà la cazzata è averti baciato.- gli risposi prima di precipitarmi di nuovo sulle sue labbra.
È un idiota ma non riesco a smettere di baciarlo.
È come una calamita.
-Adesso è meglio andare in classe o l'Alvarez ci ucciderà- sussurrai a pochi centimetri dal suo volto prima di dargli un altro schiaffo, stavolta sul petto.
James si lamentò di nuovo.
-e questo per cos'era?- mi chiese massaggiandosi la parte colpita.
-per avermi rinchiusa qui dentro e avermi spaventata.- risposi mettendomi a posto i capelli.
-mi sembra di essermi fatto perdonare abbastanza bene.- mi fece l'occhiolino prima di uscire dallo stanzino.

Dall'odio all'amore non c'è che un solo passo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora