Capitolo 16

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Correvo disperatamente senza sapere bene dove stessi andando. Quelle lacrime che poco prima avevo trattenuto, adesso bagnavano le mie guance.
Mi sono fatta abbindolare.
Sono una completa idiota e lui è uno stronzo, che con quegli occhi e quel sorriso è riuscito a farmi cedere.
Ma quel bacio mi è piaciuto, e anche tanto.
Dovevo ammetterlo, aveva ragione. Non avevo provato le stesse sensazioni che ho provato con Cole.
Con Cole non avevo sentito le farfalle svolazzare nello stomaco, con Cole il mio cuore non rischiava di uscire dal petto, con Cole non mi sono sentita completamente in balia dell'amore, non mi sono sentita perdutamente innamorata.

Con calma Charly. Stai solo cadendo nella sua trappola.

Ma falla finita con questa storia. James è palesemente interessato.

James è innamorato di un'altra. L'ha solo usata.

Non ne potevo più. Quelle vocine insopportabili non facevano altro che parlare, parlare e parlare mettendomi ancora più in confusione. 
Avevo bisogno di un caffè per calmarmi quindi decisi di andare da Starbucks.
Dopo pochi minuti ero già seduta in uno dei tavoli del bar.
Mio fratello era impegnato a prendere delle ordinazioni più in là ma non appena si accorse della mia presenza mi salutò con un largo sorriso.
-Buongiorno sorellina. Cosa ti porto?- mi chiese poi, dopo essersi avvicinato a me.
Ordinai solo un caffè, giusto per calmarmi. Non avevo fame. Il mio stomaco si era improvvisamente chiuso.
Il mio cellulare squillò. Infilai una mano nella tasca destra e non appena lessi il nome di Cole i sensi di colpa mi assalirono.
Lo avevo lasciato lì ed ero fuggita come una ladra, senza lasciargli neanche un messaggio.

Al mio risveglio non c'eri, però ci tenevo a dirti che questa notte mi sei piaciuta molto e mi sono divertito. A quando la prossima volta?
Un bacio, Cole.

Delusione.
Chiusi velocemente il messaggio senza preoccuparmi di rispondere.
Doppiamente idiota.
Mi sono ubriacata e sono andata a letto con un perfetto sconosciuto che, in fondo, non desiderava altro che entrarmi nelle mutande.
Ed io che pensavo fosse un bravo ragazzo invece è proprio come tutti gli altri.
"Non ci sarà una prossima volta" borbottai lanciando il telefono sul tavolo.
Alex, poco più in là, mi guardò aggrottando le sopracciglia.
Sono proprio un disastro. Non faccio altro che combinare guai, uno dietro l'altro.
Bacio Liam pensando potesse esserci qualcosa ma poi me ne pento perché non voglio rovinare la nostra amicizia.
Mi ubriaco e finisco a letto con Cole ma poi me ne pento perché scopro che lui è solo un coglione e mi ha usata.
E poi bacio James facendo quel passo che, secondo lui, dall'odio porta all'amore.
Ma poi me ne pento perché gliel'ho data vinta.
E quel passo non è servito a un bel niente. Io non lo amo. Continuo a non sopportarlo.
Lo odio.

Tu non lo odi Charly! Altrimenti non lo avresti baciato e non avresti provato quelle strane sensazioni.

Ancora loro, non ne posso più.
Sbuffai, tenendomi la testa tra le mani.
-Che succede sorellina?- mi domandò Alex, appoggiando sul tavolo la mia tazza di caffè.
-Credo di aver fatto la cazzata più grande della mia vita.- dissi di getto senza pensarci.
-Che hai combinato Charlotte?- mi chiese con tono preoccupato.
-Niente- borbottai con le labbra incollate alla tazzina.
Non avevo voglia di parlare del bacio con mio fratello, era la persona meno adatta in quel momento.
-Senti Lottie- iniziò lui con quel tono rassicurante, poggiando una mano sulla mia spalla.- se c'è qualcosa che ti turba puoi sempre parlarne con me.-
Ma come posso parlarne con lui? James è il suo migliore amico e si arrabbierà di sicuro.

-Se io sostengo una cosa e tu sostieni il contrario ma poi ti accorgi che quello che sostengo io è vero e che quindi tu hai torto che fai? Lo ammetti?- domandai di getto, senza pensare a quello che dicevo.
Alex aggrottò le sopracciglia, confuso.
-potresti spiegarti meglio?.- domandò grattandosi la nuca.- non ti seguo.-
Sbuffai infastidita. Lo sapevo che non avrebbe capito.
-Lascia stare.- risposi prima di bere un sorso del mio caffè.
-Charlotte- mi rimproverò.
Sbuffai di nuovo.
-e va bene, ti faccio un esempio. Io sostengo che tu sia innamorato di Hope e tu insisti dicendo che non è così. Poi però capisci di essere innamorato e quindi quello che sostenevo io risulta vero, che cosa fai? Me lo dici?- esempio azzeccato, direi.
Alex mi guardava sorpreso.
-ma io non sono innamorato di Hope.- si affrettò subito a rispondere.
-quindi non me lo diresti.- risposi rassegnata.
-ma cosa? Non capisco, Charly- si toccò il ciuffo esausto lasciandosi scivolare sulla sedia accanto a me.
-Tompson!- un uomo basso e paffuto, con i baffi e gli occhiali urlò contro mio fratello.-  è in pausa? Le ricordo che il suo lavoro è servire i clienti, non corteggiare le belle ragazze. Si alzi subito di li e torni a lavorare.- sbraitò diventando rosso come un pomodoro.
Trattenni una risata. Pensava che ci stesse provando con me?
-Ma questa è mia- cercò di giustificarsi Alex.
-Niente ma, si muova.- lo interruppe l'uomo puntando l'indice verso il bancone.
-E comunque Tompson, ti volevo dire che accetto l'invito per stasera.- esclamai io stando al gioco, scoppiando poi a ridere.
Alex mi guardò torvo diventando rosso dalla vergogna, dopo che un paio di vecchiette si erano voltate commentando con "anche io avrei accettato" o "buona fortuna per stasera". Io ridacchiai.
-Stasera li lavi tu i piatti.- sibilò passando accanto a me con il vassoio pieno.- e comunque io non sono innamorato di Hope ma nel caso credo che glielo direi.- mi fece l'occhiolino.
-Tompson!-urlò ancora l'uomo, fulminandolo con lo sguardo.
-Mi scusi.- sussurrò mio fratello, consegnando il vassoio al tavolo vicino.
"Credo che glielo direi" come se fosse facile.

Dall'odio all'amore non c'è che un solo passo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora