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I due ragazzi vengono svegliati nel sonno e divisi nuovamente. A farne le spese questa volta è Cody che viene trascinato fuori dalla stanza...scalpita, cerca di colpire il suo carceriere, ma un calcio ben piazzato lo riporta alla calma.

Viene scaraventato in una stanza nuova poco arredata, ma insonorizzata, se ne rende conto subito non appena la porta alle sue spalle viene chiusa.

Un uomo robusto, di altezza media, gli occhi chiari ed i capelli bianchi, ma che un tempo sicuramente saranno stati biondi, è seduto dietro una scrivania spoglia intendo a sorseggiare birra.

Sorride l'uomo, mentre osserva il suo prigioniero seduto sul pavimento con le braccia che cingono le gambe e lo sguardo su di lui. Con un movimento della mano, ordina silenzioso al suo uomo il suo da fare e senza accortezza alcuna solleva Cody e lo porta al centro dello stanza dove ad attenderlo sul pavimento trova un gancio legato ad una pesante catena. Viene aggangiato al supporto e trainato su dal capo stesso.
Il corpo del ragazzo si tende e si distende verso il basso in quella posa che poche ore prima lo aveva terrorizzato a morte.

Il capo abbandona la sua poltrona e si posiziona dinanzi la scrivania contemplando il capolavoro che ha davanti i suoi occhi
-lei non mi conosce, signor Palmer, ma si fidi...io conosco lei- inizia l'uomo avvicinandosi al ragazzo ed osservandolo bene
-del mio generoso tentativo di ucciderla non ne è rimasta traccia vedo...-continua ritornando alla scrivania e sedendosi sul bordo.

Cody è paralizzato da quelle parole occhi spalancati e bocca aperta a sigillare il suo stupore, quello che ha davanti è il mandante del suo tentato assassinio, ma Bryan non lo aveva arrestato?
-oh, ti starai chiedendo come mai io sia qui davanti a te....shhhh-dice mentre posiziona l'indice sulle labbra del ragazzo-è un segreto- dice scoppiando a ridere, facendosi beffe della poca razionalità che ancora aleggia in Cody.

-chi sei...-ha il coraggio di dire all'uomo che ancora se la ride, ma l'audacia si paga e la bastonata che riceve in cambio ne è la prova.
A quella ne seguono altre e poi altre, intervallate solo dal respiro del suo carceriere.

Urla e si dimena, cerca anche di colpire il suo aggressore, ma inutilmente...è debole Cody, non mangia da due giorni e non ci sono andati leggeri nel colpirlo.
-la vendetta ha un buon sapore agente Palmer, ancor di più se è una questione personale...non trova?- disse bloccando, con un gesto della mano, le azioni del carceriere.

Cosi parlando si dirige verso la scrivania ed estrae da un cassetto un pc portatile, lo apre ed aspetta paziente che l'arnese faccia il suo dovere e mostri i suoi desideri.
-Adin...- dice solo mentre con la mano compie un gesto dall'alto verso in basso in direzione del prigioniero
-no ...no no- urla Cody avendo solo udito il nome e temendo nuove ripercussioni contro di lui. Ma queste non sopraggiungono, anzi la catena che lo sorreggeva si allunga fino a fargli toccare i piedi a terra che deboli non reggono il suo corpo e frana lento sul pavimento seguendo il tempo della catena.

Il carceriere lascia l'interruttore che regola il meccanismo di salita e discesa della catena, va verso Cody e lo tira su facendolo accomodare su uno sgabello posizionato per l'occasione davanti la scrivania.
Cody resta seduto per miracolo, il corpo dolorante fa fatica a mantenersi eretto e deve ringraziare gli anni passati in palestra se non ha ancora niente di rotto, ma non sa per quanto ancora riuscirà a rimanere vigile.

Il dolore è sempre stato un punto debole per lui, non riesce a sopportarlo ed a gestirlo, gli manda completamente in tilt il cervello che smette di funzionare e si focalizza solo su quello. Ed è quello che sta accadendo ora, sa che l'uomo al comando sta parlando, ma non riesce a coglierne il senso. Si sveglia dal suo torpore quando un secchio d'acqua gelata gli viene rovesciato sulla testa...annaspa ed ansima Cody, sorpreso e risvegliato dal suo sonno ad occhi aperti.

-ora che ho la sua attenzione signor Palmer, vorrei mostrarle una cosetta-
Dice serafico l'uomo girando il pc verso Cody e raggiungendolo dalla parte opposta della scrivania. Si posiziona alle sue spalle ed allunga il braccio per avviare il video.
Cody è sicurissimo che il video mostrerà le torture inferte a Bryan ed è tentato di chiudere gli occhi ed estraniarsi da tutto ciò, quando nota un particolare strano, i ragazzi del video sono due, entrambi appesi come salami e nudi. Addosso portano i segni delle torture subite, uno è cosi coperto di sangue da risultare irriconoscibile.
-si sta chiedendo chi possano essere- sussurra all'orecchio di Cody- lo saprà presto, continui a guardare- lo incita l'uomo convinto che lo spettacolo migliore debba ancora arrivare.

Il video mostra i due ragazzi svenuti sorvegliati da Adin, poi l'uomo, che in questo momento si trova dietro di lui, entra nella stanza e schiaffeggia uno dei due ragazzi per svegliarlo.
Cody lo guarda bene, ma è sicuro di non conoscerlo anche se riconosce bene lo sguardo di terrore che ha impresso sul volto pieno di sangue.
-pensavi davvero di fregarmi? Di poter incastrare cosi tuo padre e vivere felice e contento con quel FROCIO LI? TI HO INSEGNATO QUESTO?- urla l'uomo, la rabbia che lo avvolge la si percepisce persino attraverso uno schermo.
-tu...non mi...hai insegnato nulla...oltre l'odio- parla e tossisce il ragazzo, fa fatica a rimanere vigile ancora di più quando un ennesimo schiaffo gli colpisce in viso.
-NON DEVI RISPONDERE A TUO PADRE!-
-altrimenti cosa mi farai?...più di questo...mi hai tolto tutto-commenta debole il ragazzo, ma si pente subito delle sue parole quando vede il genitore andare verso il secondo ragazzo e svegliarlo nello stesso modo.
-NO...NOOOO- urla con le poche forze che ancora gli rimangono cercando di commuovere quel bastardo che si ritrova per padre.
- no è...- la risata che rimbomba nel video è cosi agghiacciante da far venire la pelle d'oca a Cody che fa solo da spettatore.
L'uomo nel video fa un segno con la mano al carceriere, che estrae una pistola dalla cintola dei pantaloni e la consegna al suo capo.
Il secondo ragazzo sembra non capire cosa stia succedendo, guarda la scena con il solo occhio rimastogli, con indifferenza...
L'uomo appoggia l'arma alla fronte del ragazzo e spara, senza tentennamento o sentimento alcuno. Il corpo del ragazzo fa un piccolo movimento in dietro e poi ritorna verticale come se il colpo non fosse mai esploso, se non per il foro al centro della sua fronte a palesarlo.
-NOOO....MIKEEE- urla il primo ragazzo cercando di avvicinarsi al corpo senza vita che penzola di fianco a lui. Il padre mostra un sorriso soddisfatto e genuino sul volto, come se quello fosse il giorno più felice della sua vita, mentre lascia la stanza insieme all'Iraniano.


Il pc viene girato nuovamente verso la poltrona ed il video viene spento, lasciando nell'aria il rimbombo dei lamenti che quella morte ha portato con se.
Lo sguardo di Cody è perso nel vuoto, non aveva pensato a loro nemmeno per un secondo, attribuendo i due ragazzi a dei colleghi venuti a salvarli. 
-non ci ragioni troppo signor Palmer...quella è la fine che fanno tutti quelli che si mettono contro di me- dice l'uomo mentre ordina al carceriere di riportare Cody nella sua cella.


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Le parole usate in questo capitolo servono solo ad enfatizzare il concetto, non rappresentano il mio modo di pensare o di agire. 

La fortuna del mare 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora