La fortuna del mare 2

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Cody viene svegliato dalle numerose urla che arrivano alla sua cella o almeno gli sembra tale, le mura sono spoglie e piene di muffa e allo stesso modo il pavimento, piu che una cella sembra un locale sotterraneo...una cantina, se si trovano davvero sotto terra non sarà facile rintracciarli.

Le urla, quelle maledette urla scavano dentro per quanto sono aggiaccianti, prega qualsiasi cosa esista per far si che non siano di Bryan...per il momento con lui si sono solo divertiti e trema all'idea di quello che gli potrà succedere.

Il filo dei suoi pensieri viene interrotto dall'arrivo del suo carceriere, che immobile l'osserva e sospira. Ha portato con se una corda che gli lega alla vita con un nodo, una estremità l'aggancia alla catena che blocca le caviglie, l'altra alle catene poste ai polsi. Sblocca il grosso gangio che lo tiene sollevato e lo lascia cadere a terra come un sacco di patate. Gli infila un sudicio sacco sulla testa e afferrando la corda lo trascina sul pavimento sporco e sconnesso fuori dalla stanza.

Fuori dalla cella, le urla ed i lamenti sono piu forti, lo spesso strato di pelle d'oca che ricopre il suo corpo, è la prova di quanto tutta questa situazione lo terrorizzi. Il cambio di stanza non è un buon segno, non che prima fosse migliore, ma lasciare il certo per l'incerto non è mai un bene.

Il suo corpo nudo si lacera al contatto con il terreno irregolare, tossisce e non respira per la troppa polvere che sollevata rimane intrappolata nel sacco di tela.
Quando smette di tossire si accorge d'esser fermo, il suo carceriere non lo sta trascinando, ma nemmeno ha abbandonato la stanza, sente chiaramente il suo puzzo mischiato all'odore della polvere. Poi un rumore semplice quanto agghiacciante lo gela sul posto, incosciamente inizia a tremare ed a raggomitolarsi su se stesso.
Il carceriere tira giu i suoi pantaloni e eccitato dalla scomoda posizione di Cody, afferra il suo sesso ed inizia a darsi piacere da se. Ma il contatto con la sua mano è troppo misero per essere appagato appieno, cosi afferra il ragazzo e lo gira prono, scosta leggermente i boxer e posiziona il suo membro le sue natiche. La pressione che ne ricava è tale da raggiungere il completo appagamento dopo non molto.
Soddisfatto si alza ed osserva il suo capolavoro, una enorme ed irregolare chiazza biancastra fa capolino sulle spalle impolverate di Cody, che silenzioso piange impotente.

Quando il suo carceriere lascia la stanza, la prima cosa che fa è pulirsi la schiena strofinandola sul pavimento per eliminare qualsiasi contatto avvenuto con quel lurido uomo. Solleva come meglio può i suoi boxer e lentamente cerca di togliere il sacco che gli copre la testa. Tale manovra viene interrotta dalla porta che spalancandosi di botto, sbatte sulla parete laterale della cella producendo un boato assordante.

Un secondo uomo viene trascinato malamente nella stanza e scaraventato, senza cura alcuna, addosso a Cody. Il groviglio di corpi giace muto e rassegnato in attesa di un qualcosa, positivo o negativo che sia, ma non accade nulla si sente solo la porta sbattere di nuovo e la chiave girare nella toppa per un numero infinito di volte.

Cody riesce a togliersi quel corpo caldo e bagnato da dosso e riprende lentamente a sfilarsi il sacco dalla testa,  ma quello che vede mentre mette a fuoco la stanza lo lascia senza fiato. Quel corpo inerme altro non è che Bryan. Gli occhi di Cody si riempiono di lacrime nel notare com'è ridotto il suo amico... Indossa solo i pantaloncini da corsa, è zuppo d'acqua ed è pieno di ferite e bruciature. Controlla ogni centimetro di quel corpo, sperando che sia meglio di quello che sembra, ma purtroppo la prima impressione è stata quella giusta. In lacrime, cerca di svegliare il suo amico prima con piccole carezze poi, seguendo l'andamento del suo pianto, imprime sempre più forza.

Un piccolo lamento scappa dalle labbra di Bryan come a sincerarne la sua ripresa, mentre Cody continua inesorabile a piangere appoggiando il suo volto sul torace tumefatto dell'amico.
Una mano tremante e martoriata dalle tante torture subite, si alza calma in direzione di Cody e si posa sui capelli polverosi del ragazzo. Il contatto è leggero ed ha come fine ultimo quello di rassicuralo, ma il pianto non cessa ed il sorriso spontaneo che compare sul volto di Bryan non ha prezzo.
-basta ora- dice con un filo di voce
-sei diventato sentimentale?- continua cercando di sdrammatizzare la situazione.
-sei il solito coglione- gli risponde piagnucolando Cody alzando lo sguardo per mostrargli tutto il suo disappunto
-ho temuto di non rivederti piu-
Si abbracciano ancora, si tengono stretti e si cercano, hanno avuto paura l'uno per l'altro e ritrovarsi, anche se non in ottime condizioni, gli dona speranza e la consapevolezza che insieme potranno farcela.

Il primo a staccarcarsi da quell'abbraccio è Cody che, nonostante le catene, cerca di rimettersi in piedi per valutare la situazione...con Bryan al suo fianco si sente invincibile.
Nota solo ora due brande spartane e senza materasso sui lati della stanza, un secchio di ferro tutto arrugginito vicino la porta ed una piccolissima feritoria in alto a destra.
Scioglie le corde che cingono il corpo di Bryan e cerca di sollevarlo come meglio può, ma avere i polsi e caviglie legati non aiuta affatto, tanto che al primo tentativo cadono entrambi sul pavimento.

Le catene che legano Cody gli impediscono molti movimenti cosi decide di trascinarlo, la distanza non è molta sicuramente, questa volta, riuscirà.
-ti tiro fino alla branda, riesci ad aiutarmi?- gli chiede Cody afferrando con entrambe le mani una spalla del collega
-mmh...- mugugna puntellando i talloni a terra e spingendo insieme all'amico. Raggiunta la branda, solleva il busto di Bryan e lo adagia sulla dura rete, poi gli prende le gambe e riporta il corpo orizzontale facendolo aderire tutto alla superficie fredda. Un sospiro di sollievo coglie il ragazzo che si rilassa godendosi il momento di tranquilla'.

Cody si lascia scivolare vicino la branda e si siede a terra poggiando la schiena contro il fianco dell'amico e posizionando la testa fra le ginocchia tenendo le braccia alte
-troveremo un modo, ora siamo insieme- gli sussurra Bryan
-fidati di me-
-sempre-