2

1.5K 55 46
                                        

Louis aveva già in mente come vestirsi alla festa, e con lui anche Zayn. Aveva rifiutato categoricamente di vestirsi come Eleanor, definendola 'infantile e sciocca' per quell'idea.

"Guarda che pure Taylor si vestirá uguale al suo ragazzo" aveva replicato lei, piccata. "Ah, sí? E da cosa si vestirá Styluccio?" aveva chiesto Louis, ricordando di scatto quello sguardo dolce e innocente. "Da pirata". Il ragazzo scoppiò a ridere e quando si fu ripreso, dopo aver salutato la sua ragazza, chiamò Zayn.

"Ehi, ho trovato un nuovo modo per sfottere il bambinetto" disse Louis, sorridendo in maniera cattiva.

****

Harry masticò la matita che aveva in bocca, lasciandoci sopra dei segni. "Ehi, che ti ha fatto quella matita?" chiese scherzosamente Liam. Niall se n'era andato un'ora prima, perché 'non aveva voglia di studiare ancora'. "Mh? Ah, sí, scusa... Ero distratto" rispose Harry, ancora con i pensieri persi nel vuoto.

Stava pensando a Taylor, era da due giorni che non si sentiva più bene con lei, come se gli stesse nascondendo qualcosa. "Voglio lasciare Tay" disse sovrappensiero il ragazzo. "Non mi sento a mio agio con lei, e non voglio mentire. Lo farò sabato. Sì, lo farò sabato!" ripeté, per poi bofonchiare un 'a domani' al suo migliore amico e andarsene a casa.

Non notó, ovviamente, il sorriso enorme stampato sulla faccia di Liam.

Quest'ultimo si stese sul suo letto, pensando a Harry. Non poteva credere che finalmente anche lui avrebbe avuto una possibilità, ma allo stesso tempo si sentiva... in colpa.

Non sentiva più le farfalle nello stomaco quando gli parlava, era come se i suoi sentimenti per lui fossero un po'... affievoliti. 'Ovviamente, appena lascia la sua ragazza, a me smette di piacere. Ma certo' riflettè lui, arrabbiato, ma allo stesso tempo sollevato.

*****

Sabato sera Harry si mise comunque il costume prestabilito, perché voleva lasciarla verso la fine della festa, per non rovinarle del tutto la serata. Avvampò completamente quando si guardò allo specchio, con la pelle del petto allo scoperto. C'era un'aria fresca, e uscendo di casa prese al volo un cappotto. Almeno non avrebbe fatto girare le persone per strada.

Quando aprì la porta, il rumore forte e la musica assordante lo confusero per un attimo, tanto quanto bastava per farlo inciampare. Sentì subito due braccia forti che lo trattenevano, e Harry si girò per vedere di chi si trattasse.

******

Louis si infilò i pantaloni bianchi e larghi, con un ghigno sul viso al pensiero della faccia che avrebbe fatto il ricciolino nel vederlo vestito uguale a lui. Digitò il numero di telefono del suo migliore amico furiosamente.

"Zayn, cazzo, quanto ci metti? Chi devi incontrare stasera?" chiese impaziente il maggiore. "Piantala, sono già sotto casa tua. Tu invece? Sai che secondo me ti sei preso una cotta per quel mocciosetto?" disse malizioso e sgarbato il ragazzo. "Certo, anche per Payne, guarda. Non sono come te" disse acido. "Guarda che non mi offendo, inutile che ci provi, però dovresti smetterla di essere omofobo, siamo nel ventunesimo secolo, cazzo" replicò serio il minore.

Louis uscì di casa e salí in macchina, guardando l'altro ragazzo che indossava una semplicissima felpa e dei jeans larghi e strappati. "Non sono omofobo, solo non mi piacciono i mocciosetti come Styles" disse. "Secondo me tu non hai nulla contro nessuno, tranne che quel tipetto. Te l'avevo detto che ti stavi innamorando di lui" disse Zayn, sorridendo con uno sguardo buffo negli occhi. Ricevette un pugno leggero come risposta, prima di far partire l'auto e dirigersi verso la casa di Taylor Swift. 

"A proposito, da cosa ti sei vestito?" chiese divertito Louis. "Da ragazzo ribelle" rispose in modo ovvio l'altro, prima di mettersi a ridere insieme al maggiore. "Non avevo un costume, ecco tutto" spiegò poi. "Beh, io sono abbinato al ricciolino: non vedo l'ora di vedere la sua stupida faccia quando mi vedrà" disse Louis, con una luce maligna negli occhi azzurro-grigio.

*******

Harry si girò e vide gli occhi azzurri di Louis Tomlinson, così credeva si chiamasse, e indietreggiò di botto. Conosceva la sua reputazione di donnaiolo e cattivo ragazzo, e arrivava sempre in ritardo a scuola. "Scusami" disse, girandosi per tornare nella folla. Doveva lasciare Taylor, non poteva aspettare oltre. "Hey!" cercò di chiamarlo il maggiore, ma l'altro si era già dileguato. Alzò gli occhi al cielo. 

DA: LOUIS - A: ZAYN

non puoi capire che è successo, il ricciolino m'è finito addosso e non m'ha neppure guardato di striscio! mi sono vestito come un idiota per nulla, ora magari qualcuno penserà che siamo fidanzati! io volevo farlo imbarazzare, nulla di più, ma così non c'è stato gusto!

Senza motivo, sorrise all'idea.

DA: ZAYN - A: LOUIS

HAHAHAHAH coglione te lo meriti, poi non credo ti dispiacerebbe, sbaglio? 

Louis si immaginò la faccia del suo migliore amico, e sospirò. 

DA: LOUIS - A: ZAYN

comunque non penso, non stava con la swift? si sono vestiti uguali apposta...

DA: ZAYN - A: LOUIS

a proposito della swift, la sto guardando baciarsi un altro tipo da tipo cinque minuti, pensa che faccia se il mocciosetto li vedesse...

Louis si sentì triste per Styles. In quel volto puro contornato da ricci morbidi (almeno, lui se li immaginava tali) non aveva visto una sola ombra di cattiveria, non era giusto che quella stronza potesse ferirlo. Poi si riscosse. Perché cazzo gli faceva quello effetto? Iniziò a temere che Zayn avesse ragione - ma poi si disse fermamente di no. Lui, Louis Tomlinson, innamorato del timido e dolce diciannovenne Harry Styles? Come no. Decise comunque di andare a farla pagare alla barbie, perché si sentiva stressato e voleva sfogarsi.

********

"Taylor, Taylor dove sei? Tay-" gli occhi verdi e grandi di Harry si inumidirono alla vista della sua ragazza impegnata con un altro ragazzo, prima che il ragazzo le gridasse un "ero venuto per lasciarti, scema!" e andarsene. Taylor si girò e scoppiò a ridere. 'Scema'? Ma dove viveva, in terza elementare? Ci era cascato come tutti, come sempre. Tornò a baciare il ragazzo a cui era avvinghiata, prima di sorridere malignamente.

Harry si sentiva usato, e ferito, ma allo stesso tempo sollevato. Era un ragazzo molto sensibile, e bastava un nonnulla a farlo piangere: questa volta, però, le lacrime erano di stupore e rabbia, non di tristezza. 

Si diresse a uno dei tavoli, scontrandosi con numerose persone nel frattempo, e si passò una mano fra i riccioli. Si fermò davanti a un bicchiere con dentro qualcosa di non meglio identificato, e sospirò. Poi, preso da un'impulsività che non gli apparteneva per niente, si versò di getto il contenuto in gola. 


Con te è diversoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora