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"Niall ci shippa" mormorò quella sera Harry, mentre mangiavano l'ennesima fetta di pizza sul divano davanti a una vecchia replica. In realtà, Harry mangiava, mentre Louis aveva morso soltanto un pezzo di crosta.
"Quello lì non sta bene" borbottò Louis, sorridendo però tra sé. "Sai cosa? Se stiamo fingendo seriamente di essere fidanzati, devi conoscere i miei genitori" affermò il riccio. Utilizzò un tono molto più sicuro di quello che aveva e sentiva in realtà, speranzoso che almeno così l'altro avrebbe accettato. Anche se non erano una coppia - era davvero così? - per il più piccolo quel ragazzo liscio era stranamente importante e ci teneva a presentarlo alla sua famiglia; ci era infatti molto attaccato.

Il liscio squadrò il riccio per alcuni, lunghissimi, istanti, prima di rispondere con un semplice "Sì" e tornare a vedere la TV. Harry spalancò gli occhi e Louis sorrise divertito al vedere quella reazione da bambino, così tipica del suo 'finto' ragazzo. "Oh-oh-okay, beh, grazie, Lou" mormorò il più piccolo, ancora stupito. "Perché non mangi a proposito? Ho notato che mangi sempre poco, non è che non ti piace come preparo? No, la pizza non l'ho fatta io, allora il problema non è quello..." Louis scosse la testa. "Non ho mai fame, non sono anoressico o nulla del genere, io non mangio non perché mi vedo grasso, ma perché sono stressato" replicò a bassa voce. Harry lo guardò. "Con me stai bene, Lou Lou?" chiese, timoroso di essere deluso e soprattutto di scoprire che in realtà faceva soffrire Louis. Dal volto di quest'ultimo scomparve la smorfia dolorante e un sorriso appena accennato ne prese il posto.
"Ma certo, Haz. Me lo chiedi pure?"

*****
"Haz, eri serio ieri sera? Vuoi davvero presentarmi i tuoi genitori?" mugugnò Louis a colazione il giorno dopo, sorseggiando un po' del suo tè senza zucchero. "Certo, se-se tu vuoi..." rispose il riccio appoggiando la sua tazza sul tavolo. "Okay" disse semplicemente. "Okay?" chiese incredulo il più piccolo. "Okay."
Harry sentì il cuore battere forte. Non era sicuro se quello che provava per Louis fosse amore, ma sicuramente ci andava molto vicino. Non poteva ovviamente sapere che anche Louis si stava interrogando sui suoi sentimenti per quel riccio dagli occhi verdi che gli aveva stravolto la vita, né che era terrorizzato dal provare qualcosa per lui, ma allo stesso tempo eccitato.
Harry non sapeva nulla di tutto questo.

*****

"Okay, sì mamma, no mamma, MAMMA, va benissimo, gli va bene tutto, non è viziato come Gemma, perfetto, ci vediamo allora nelle vacanze primaverili, ciao" Harry terminò la telefonata con sua madre sospirando e Louis lo guardò divertito. "Com'è andata?" gli chiese. "Bene, fin troppo, era eccitata come una ragazzina e pure mia sorella" sbuffò lasciandosi cadere sul letto. "Beh?" il liscio alzò le sopracciglia, tirandosi su seduto. "Non è un bene?" aggiunse, interrogativo. "Suppongo di sì... Aspettati mille domande e attenzioni, per di più ho fatto coming out con i miei soltanto da due settimane..." Harry si morse un labbro. "Sei carino quando fai così" sussurrò il liscio. Il riccio arrossì. "Così come?" sussurrò a sua volta. "Così, che arrossisci e ti mordi il labbro e sei in imbarazzo..." "Lou! Così mi imbarazzi ancora di più!" gli disse con tono lamentoso il più piccolo, avvampando. Louis si alzò dal letto e mise il volto a pochi millimetri dal suo. "E così?" sussurrò, malizioso. Harry non riusciva a staccare i suoi occhi verdi da quelli azzurri del maggiore. Le loro labbra si sfiorarono e il liscio intrecciò le proprie dita ai riccioli del minore, avvicinandolo ancora di più a sé.
"Lou..." gemette il piccolo, e Louis si staccò. "Sai di buono" mormorò, prima di stendersi di nuovo sul letto. Harry rimase interdetto per qualche secondo e poi lo seguì. "È stato bello" disse, senza riflettere, per poi arrossire. Il liscio rise, una risata cristallina e leggera, e Harry fu sicuro di non aver mai sentito nulla di più bello. "Hai ragione, è stato bello" rispose, facendolo accoccolare sul proprio petto.

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