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"Guarda non so, mi è sembrato così fragile, so che sembra una cavolata e una cosa assurda, insomma, Zayn Malik fragile e debole, però..." Harry lo fermò con la mano. Erano a casa di Harry, Louis era uscito con Zayn e Niall sarebbe arrivato di lì a poco. "Ti capisco davvero tanto" disse il riccio, facendo sospirare Liam. "Non dirmi che stai ancora pensando a Tomlinson, voglio dire, una cosa è avere un'impressione, un'altra è viverci INSIEME" alzò la voce all'ultima parte, tanto che una signora del balcone di fronte, che li osservava già da un po' grazie alla finestra aperta, si sporse come per sentire meglio. "Non urlare, la signora Marylin è una pettegola omofoba, non so cosa potrebbe pensare se sapesse ciò che sta succedendo nella mia vita" disse Harry. "Hazza, tu invece lo sai che sta succedendo?" Vedendo gli occhi bassi del minore, continuò "Secondo me ti piace, Hazza. E non so se sia una cosa positiva oppure negativa, però... Secondo me piaci anche a lui, non gli ho mai parlato, ma mi è sempre sembrato un tipo freddo, apatico, mentre da come ne parli tu, così" esitò "strano, che ti bacia e poi fa finta di nulla, non so, sarà pazzo, ma almeno ha dei sentimenti, almeno è umano." Harry rialzò gli occhi e lo guardò speranzoso.

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"Niall, ti ho detto che va bene, ma non mangeremo tra dieci minuti, sono solo le 5! No, Louis e Harry non verranno, hanno un impegno solo loro due. Larry? Che vuol dire? Okay, okay, glielo dico. A dopo! Alle 6.30, non alle 5.30!" Liam chiuse la telefonata con il biondo e guardò Zayn, che scoppiò a ridere vedendo le sue sopracciglia alzate. "Mangiamo con lui e un certo Josh al pub di sempre... Nemmeno io volevo un pub, ma ha insistito!" aggiunse notando la smorfia del moro. Si avvicinò a lui e sorrise.
Dopo che si erano riappacificati, avevano iniziato ad avvicinarsi, fino a diventare amici stretti. Liam sapeva di amare quel ragazzo fragile, che però gli aveva aperto le porte della sua vita. L'aveva portato a casa sua, aveva conosciuto i suoi genitori e le sue 'adorabili sorelline' come le aveva definite Liam. Aveva giocato con la piccola Safaa che aveva soltanto 11 anni, ascoltato i gossip della quindicenne Walihja e conversato con Donija, che aveva 21 anni, solo un anno in più di Zayn. Si era sentito vicino a Zayn, in una maniera che né lui né il pakistano avevano mai creduto possibile, senza sesso o tocchi, solo le loro anime. 

*****

"Josh, dai, ho già detto loro che venivi anche tu!" supplicò Niall, abbracciandolo. "Sanno che stiamo insieme?" chiese il moro dubbioso. "No, ma possiamo dirglielo oggi. Poi chiamo anche Hazza e lo dico pure a lui" rifletté l'irlandese. "Ti piace Hazza?" chiese Josh, geloso. Niall scoppiò a ridere. "E' come un fratello per me, Joshy. Perché? Sei geloso? Strano, pensavo lo saresti stato di Liam, sai, con la storia che siamo conquilini e viviamo insieme..." Josh strabuzzò gli occhi. "Dovrei esserlo?" chiese, allarmato. Niall rise di nuovo, prima di fiondarsi sulle sue labbra, e Josh sorrise contro la bocca del biondo.

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