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"Ciao, Louis. Vuoi dirci perché ti sei ritrovato in queste condizioni?" "No" rispose freddo. "Dai Lou, fallo per me" gli sussurrò Harry all'orecchio. "Va bene. Ero stressato e avevo-ho paura che mia mamma non possa farcela." "Grazie. Sei stato molto coraggioso. Grazie anche a te, Harry." Il riccio gli sorrise, cordiale.
Era ormai da una settimana che Louis seguiva la terapia e ancora non aveva detto il motivo della sua malattia senza che Harry lo pregasse. I dottori dicevano che era un passo molto importante per fare in modo che guarisse, non fisicamente ma mentalmente, molto più essenziale secondo loro.
La mattina Louis seguiva le lezioni da casa e Harry andava all'università normalmente, il pomeriggio c'era un'ora di terapia di gruppo e poi, una volta a settimana, un'ora di terapia con il nutrizionista.
Finita l'ora di terapia di gruppo, visto che era martedì, i due ragazzi si diressero verso la stanza del nutrizionista che seguiva Louis, passando dal cortiletto dell'edificio. Era appena iniziato aprile e si stava bene all'aperto, con il sole sul viso e una felpa leggera.
"Bene, Louis. Di quanti chili sei cresciuto questa settimana?" gli chiese delicatamente il dottore. Lui abbassò lo sguardo. "Trecento grammi" mormorò. Il dottore sospirò e Harry si sforzò di sorridere. "Louis, devi migliorare, ma potrebbe essere peggio. Molto bene. La scorsa settimana eri cresciuto di ben tre chili, quindi cosa è cambiato?" "Ho visto Mark-" Louis ricacciò indietro le lacrime ed Harry, vedendolo in difficoltà, intervenì al suo posto. "Mark ci è sembrato molto più vuoto del solito, dottore. Quindi Louis pensa sia per-per un peggioramento di sua mamma." "Ne parlerò con il dottore responsabile della terapia di gruppo" annotò l'uomo. "Va bene, potete andare. Harry, mi raccomando, fallo mangiare."
A casa di Harry, quest'ultimo chiamò subito Liam.
"Come sta Zayn?" si infilò nella telefonata Louis, senza nemmeno salutare. "Bene. Ha raggiunto un peso normale. Vedi, lui era-così perché ti vedeva stare male. Ora che ti sa in mani sicure, è migliorato senza problemi in soli sette giorni." Louis sospirò di sollievo e pure Harry. "Bene, grazie, Liam. Salutami Niall e Zayn. Ci sentiamo" e Harry mise giù.
Louis intanto si era steso sul letto ed era già scivolato tra le braccia di Morfeo. Harry gli diede un bacio sulla fronte e poi si dette sul divano, riflettendo.
"Ciao Georgia, sono Harry, sì... Perfetto, gli altri dormono? Okay, no, Johanna sta male ma nulla di troppo grave" mentí "e Louis-è anoressico per lo stress che ha avuto in questo periodo. No, nessun motivo particolare" mentì ancora, perché sapeva che Lottie stava ascoltando. "Lottie, va a letto ora. Harry, dimmi" mormorò Georgia, dopo pochi istanti. "A Johanna non resta molto da vivere, Ge. Louis era stressato a causa della malattia di sua madre." La verità colpì ancora Harry al cuore. "Va bene, sì, Mark sta arrivando, non dirgli che ti ho dato queste notizie. Okay. Grazie Georgia, ti chiamo io se ci sono altri aggiornamenti. Buonanotte." Pf. Buonanotte, alle quattro e venti del mattino? Buonanotte, quando due dei tuoi familiari stanno così male? Harry sapeva che, come lui, né Georgia, né Mark sarebbero riusciti a dormire. Non aveva nemmeno chiamato Niall! Lo avrebbe fatto l'indomani, con Louis sveglio... Louis. I suoi occhi azzurri, spenti...Harry non desiderava altro al mondo che riuscire ad accenderli.

Harry si riscosse dai ricordi di quella nottata tremenda. 'Louis ora è qui con me' pensò 'andrà tutto bene.'

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