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Arrivarono a casa e si sedettero entrambi sul divano, ai bordi opposti. Louis era stravaccato comodamente, mentre Harry era sull'orlo, come pronto ad alzarsi di scatto. Il maggiore lo notò. "Perché sei seduto così?" gli chiese. L'altro esitò, per poi decidere di dire la verità. Tanto, erano nella stessa situazione. "Io non sono abituato a tutto questo" rispose. "Ti sei lasciato due giorni fa con la Swift, o sbaglio?" chiese sorpreso l'altro. "Sì, ma, ecco...il...bacio...che...ci siamo...dati...è stato...diverso, più...bello" replicò il riccio, arrossendo violentemente. Il liscio sorrise. "E poi...e poi non ho mai vissuto con un ragazzo che mi piacesse" disse di getto Harry, prima di rendersi conto di ciò che aveva appena rivelato: a Louis, ma soprattutto a sé stesso.

"Così io ti piaccio, eh?" chiese maliziosamente il maggiore, avvicinandosi pericolosamente con un sorrisetto sul volto. L'altro ragazzo girò il viso: non doveva assolutamente guardarlo negli occhi, sapeva che avrebbe perso il controllo, di nuovo. "Che fai, non mi guardi? Eppure mi sembrava di aver capito che tu mi desiderassi, oppure è solo un piacere fraterno?" chiese ancora Louis, ironico ma allo stesso tempo serio. Harry girò il viso e lo guardò in faccia, arrossendo. "Io...io...non so..." cercò di dire, ma l'altro gli si avvicinò ancora. Ora i loro volti erano a pochi millimetri di distanza. "Se vuoi ti aiuto a scoprirlo" disse scherzosamente il maggiore. Lo baciò con foga, mentre, con una mano tra i suoi riccioli morbidi, con l'altra iniziò a creare dei cerchi con le dita, delicatamente, sul collo del minore. 

Una scarica di eccitazione si liberò giù per la schiena del ragazzo, e l'altro se ne accorse, sorridendo contro le sue labbra. Le loro lingue si sfiorarono, e Harry arrossì, mentre il liscio lasciava che si intrecciassero, forti ma allo stesso tempo bisognose l'una di essere intrecciata all'altra, come loro. 

Harry si staccò, lentamente. Allo sguardo interrogativo dell'altro, rispose "Non...fermiamoci. Io non...vorrei che la mia prima...con te però...non adesso." Louis capì.

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"Tu canti?" chiese incredulo Louis, alla rivelazione del riccio. Erano seduti sul tappeto chiaro del salotto, a parlare di sé stessi: volevano conoscere ogni cosa l'uno dell'altro. Harry annuì, arrossendo appena. "Non ho mai pubblicato niente, però amo farlo, alle feste di famiglia faccio sempre un 'concertino' per i miei parenti." "Devo venire a una di queste feste, allora!" rise il maggiore. "Beh" aggiunse sovrappensiero il minore "anche se sono sempre stato abbastanza bravo a scuola, sono particolarmente bravo a scrivere i temi." Il maggiore strabuzzò gli occhi. "Ma allora puoi scrivere il testo di una canzone, e poi cantarla!" disse, eccitato. Harry iniziò a mimare una melodia. "Quando sarà pronta, voglio essere il primo a saperlo" annunciò Louis, guadagnandosi un sorriso dagli occhi di Harry.

"Vorrei conoscere la tua famiglia, e farti incontrare la mia" rifletté Harry quella sera, ripensando alle parole dette quel pomeriggio, mentre erano seduti sul divano a mangiare una pizza. Louis esitò. "Io non...non vedo la mia famiglia da un sacco di tempo. Mio padre se n'è fregato di me e ora ha un'altra figlia, Georgia, con un'altra moglie. Mia madre si è risposata con un uomo, Mark, e ha avuto quattro figlie: Charlotte, Félicité e le due gemelle Phoebe e Daisy. Fizzy è...è morta, l'anno scorso. Ha fatto un'overdose, era una ragazza così piena di vita e dolce e..." Louis scoppiò a piangere. Harry lo abbracciò subito, compiendo dei movimenti circolari sulla sua schiena con il pollice. "Mi dispiace tanto, Lou" disse, a bassa voce. Una volta che si fu calmato, riprese a parlare, respirando un po' affannosamente. "Io mi chiamo Tomlinson, ho preso il cognome di Mark, mentre quello di mio padre era Austin." Poi fece una pausa, come a valutare se andare avanti; il minore annuì, comprensivo, invitandolo con un muto cenno a continuare. "Mia madre è malata, Harry. Ha un tumore. I dottori dicono che ha buone possibilità di farcela, ma io...è una donna così forte, il cancro l'ha resa così debole, se non dovesse farcela io non credo che...Mark...le mie sorelline non..." Un'altra lacrime scese sulla guancia del liscio, e Harry si affrettò ad asciugarla, con un gesto deciso ma allo stesso tempo gentile della mano. "Louis, guardami. Tua madre ce la farà, hai capito? Se è da lei che hai preso, e ne sono sicuro, è forte abbastanza." Il maggiore sorrise debolmente. Continuò a guardarlo, con le labbra che tremavano. "Che succede?" chiese il riccio, dolcemente. "Mi...mi vuoi ancora? Io ho una famiglia...complicata e una brutta storia alle spalle, e ancora non sai la...cosa peggiore di me." Harry gli prese il viso tra le mani, e sorrise al pensiero che entrambi erano fragili quanto forti, e l'altro sarebbe stato sempre pronto a supportarlo, in qualunque dei due casi. "Puoi dirmi tutto, Lou. Io rimarrò qui, al tuo fianco." L'altro sembrò esitare. Cosa aveva detto Zayn? Che Harry non gli sarebbe rimasto accanto se avesse scoperto la verità. Però...aveva accettato riguardo alla sua famiglia. Si morse un labbro, abbassando lo sguardo.

"Haz, io me ne sono andato di casa poco dopo la...morte di Fizzy. Non riuscivo a sopportare la malattia di mia madre. Sono un vigliacco." "Tu? Un vigliacco? No, Lou. E' normale avere paura. Hai avuto coraggio a raccontarmelo e sono molto fiero di te" rispose gentilmente Harry, abbracciandolo. Nonostante fosse più basso di lui, in quel momento Louis si sentì protetto fra le braccia appena muscolose del riccio, e non avrebbe voluto essere da nessuna altra parte. 

"Lou, scusami, hai detto che te ne sei andato dopo...dopo che Fèlicitè se n'è andata, quando è successo?" chiese poco dopo il minore. "Un anno fa" replicò l'altro. "E dove hai vissuto fino al momento in cui ci siamo incontrati? Hai una casa, vivevi da solo oppure..." Louis lo interruppe, mettendo una mano davanti al volto chiaro del riccio. Stette zitto alcuni secondi, e Harry era sicuro di aver toccato un tasto dolente, quando l'altro rispose, con voce flebile. "Haz, io...io ho vissuto per strada."

Con te è diversoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora