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"Cazzo, barbie. Cosa ti ha fatto Styles?" chiese arrabbiato Louis. Le persone si girarono verso di lui, e così pure Taylor. Aveva un bicchiere in mano, e il rossetto rosa acceso leggermente sbavato. "Intendi il mocciosetto? Nulla, mi ero stufata di lui" rise squillante. "Poi perché ti interessa tanto?" replicò la bionda, con un sorrisetto. "Beh...beh..." non gli veniva in mente nulla, non solo da dire a lei: non lo sapeva lui stesso. 

Poi disse la prima cosa che gli venne in mente: "Noi siamo fidanzati". Louis si guardò attorno, e vide gli amici del ricciolino nella folla ad ascoltare sconvolti, oltre a Zayn, che lo guardava stupefatto. "Ma Louis, tu sei fidanzato con me..." provò ad intervenire Eleanor, ma Louis abbaiò un "Oh, ma sta zitta tu, ti lascio, va bene?" e fece per girarsi, quando sentì la voce di Taylor. "Ha fatto presto, il bimbetto" disse canzonatoria la ragazza. A Louis prudevano le mani: solo lui poteva chiamarlo con quei nomi. "Piantala di sfotterlo, perché tu, che non sei in grado di far durare una tua relazione più di un mese, non sei per niente meglio" replicò, alzando la voce, prima di allontanarsi da quella scena surreale che aveva appena vissuto.

Si scontrò con qualcuno, e quando si girò bruscamente per dirgliene quattro, furioso com'era, si trovò davanti i ricci castani di Harry, il quale stava a malapena in piedi. Il maggiore lo sorresse per un braccio e lo portò in una zona della casa più appartata, per poi guardarlo meglio. La luce nei suoi occhi, la lucidità del suo sguardo, si era spenta, e aveva le guance arrossate. Louis sospirò, prima di chiedergli "Styles, che hai fatto? " con tono stanco. Anche lui faceva fatica a stare in piedi, ultimamente. 

Il ragazzo non rispose, anzi, si appoggiò a lui e chiuse gli occhi. A Louis scappò un sorriso: era davvero un bambino, non reggeva per niente l'alcool. "Sì, sì, ti porto a casa tua" disse il maggiore, stupito di sentirsi pronunciare quelle parole. 

Lo prese in braccio sotto gli sguardi stupiti di alcuni presenti e lo accompagnò fino alla sua auto, senza chiedersi come avrebbero reagito i genitori del ragazzo. "Hai dei genitori, Styluccio?" chiese. Doveva mantenere un po' di tono sprezzante, in fondo. "Mpfh" biascicò lui. "Vivo da solo" aggiunse poi, a fatica. Louis strabuzzò gli occhi: una casa tutta per sé? Sapeva già, grazie a Zayn che aveva alcune classi in comuni con qualche amico del ricciolino, l'indirizzo del suo appartamentino non troppo piccolo in una zona centrale ma tranquilla di Londra. 

Sistemò Harry seduto davanti, accanto a lui, con la testa mollemente appoggiata alla cintura che gli attraversava il petto in diagonale. Sorrise tra sé e sé. Che faccia avrebbe fatto il ragazzino una volta visto e ricordato ciò che era successo? Sarebbe arrossito, come sempre. 

****

"E' impazzito del tutto" stava dicendo Niall. Liam annuì. Un tempo la notizia del fidanzamento di Harry l'avrebbe intristito, fino a tre giorni prima in realtà, ma, grazie a Dio, aveva smesso di piacergli in quel senso. "Non posso credere che non ci abbia detto nulla" osservò Liam. "Già, magari si sono messi insieme da poco, infondo lui e la Swift si sono appena lasciati" aggiunse il biondo. Videro un ragazzo moro raggiungerli. "Ne sapevate nulla del vostro amico che sta con Louis Tomlinson?" chiese senza preamboli. "Non ne avevamo idea. Perché?" disse Niall, più socievole. Liam era un po' timido inizialmente, e non aveva facilità a parlare con gli sconosciuti, soprattutto con quelli carini come il tipo che avevano di fronte. 

"Io sono il migliore amico di Louis e, visto che so che voi siete quelli del moccioso, mi chiedevo se fossi l'unico a non saperne nulla. Sono Zayn Malik, a proposito" disse il ragazzo. I due amici si guardarono: 'Moccioso'? Ma chi si credeva di essere? Aveva sembianze esotiche, orientali, e parlava in modo pacato, anche se con alcuni termini un po'...volgari. Aveva una figura magrissima e occhiaie marcate sotto gli occhi, che però i due ragazzi interpretarono come parte del 'costume' da cattivo ragazzo.

"Io sono Niall Horan e lui è Liam Payne. Comunque mi è parso che tutti, quasi perfino Tomlinson stesso, sono rimasti sorpresi dalla notizia" disse Niall. I tre ragazzi annuirono contemporaneamente, prima che Zayn bofonchiasse un "Grazie lo stesso" e si allontanasse. Liam lo guardò andare via, con i capelli neri carbone e lucidi che rilucevano sotto le luci della casa, e i jeans strappati che gli stavano larghissimi. 

"Era carino" sussurrò. Niall lo guardò, poi scoppiò a ridere rumorosamente, con quella sua tipica risata che contagiava tutti. "Sì, ma l'hai visto? E' magrissimo e sembra uno di quei cattivi ragazzi dei film, come il suo amico, Tomlinson. Nemmeno se lo vedo io stesso, crederò mai che il nostro dolce, innocente, timido Harry si sia messo con quel delinquente volgare di Louis" disse il biondo, con un tono sicuro. Liam annuì, anche se in cuor suo sapeva, per esperienza, che in amore non c'erano regole, e che non era quasi mai vero che le persone si attraessero solo se simili. 

*****

Louis accese la luce e, con Harry in braccio, entrò in un salotto abbastanza grande e luminoso, con un tavolino di vetro nel mezzo e un divano appoggiato al muro. La stanza era collegata alla cucina, con un tavolo in legno e quattro sedie attorno; da una porta vicino al divano, Louis arrivò in un corridoio che terminava in una camera da letto, e sistemò il minore sdraiato sul materasso matrimoniale, togliendogli le scarpe. Il riccio bofonchiò qualcosa, prima di stringersi le braccia al petto e lasciar ricadere la testa sul cuscino, chiudendo definitivamente gli occhi. 

Louis si stese sul letto accanto a lui, osservando come i respiri leggeri facevano alzare e abbassare un ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte, come le sue palpebre tremassero di tanto in tanto, come a volte le nocche gli diventassero bianche per lo stringersi troppo forte le braccia. "Starà avendo un incubo" rifletté il maggiore. Lo scosse molto leggermente, accarezzandogli piano la fronte con un movimento circolare del pollice, fino a che non sentì il tremore del suo corpo sparire. E Louis Tomlinson, il ragazzo duro, che non aveva amici se non uno, che arrivava in ritardo alle lezioni e se ne fregava di tutto e di tutti, nel buio, sorrise.

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