Benvenuti, o mortali, alla prima amorevole ma non troppo, recensione del divino Eros.
Storia: Big Trouble
Scritta da: Kaori2018
Recensione a cura di: MatArcherSINOSSI
Per quel che concerne la presentazione della storia ci sono diverse considerazioni di diverso valore e tenore da svolgere.
Iniziamo considerando il titolo: breve e conciso, intrigante nell’introdurre il soggetto generale ma senza dilungarsi in sproloqui da frase intera. Non guasta neppure che sia stata rispettata la regola grammaticale della lingua inglese che vuole l’iniziale maiuscola in tutte le parole dei titoli; scelta consapevole o botta di fortuna data dalla formattazione anglosassone di WattPad non è dato saperlo, ma qui non indaghiamo, ci limitiamo a riportare.
Rispetto alla sinossi, la faccenda si fa più controversa. Ci troviamo di fronte a una prima parte molto buona, quasi da quarta di copertina professionale. Chiuso il discorso legato alla presentazione: chi scrive ci introduce alcune citazioni da recensioni ricevute per poi passare a elencarcene diverse, riferite a vari servizi appositi. Ora, non dico si tratti di un qualcosa di assolutamente negativo o sbagliato; ha però l’aria un po’ del «guardate quanto sono strafico» e ciò potrebbe indisporre alcuni lettori. Scelta migliore sarebbe forse stata, predisporre un capitolo apposito come introduzione al racconto e rimuovere citazioni ed elenco dalla sinossi.
Un’ultima nota, ancora non propriamente volta a segnalare un errore quanto piuttosto un dubbio: perché il titolo inglese se l’unica coordinata spaziale fornita riguarda una città italiana?
Valutazione: 8TRAMA
L’impianto generale della storia, sulla cui originalità o meno ci si soffermerà in seguito, viene sviluppato per la maggior parte della narrazione con una certa coerenza, salvo alcune eccezioni, e rispetta in pieno quanto presentato all’interno della sinossi del racconto, fatto di per sé non del tutto scontato come potrebbe apparire.
Nei dieci capitoli presi in esame non mancano però, come detto, alcuni elementi che potrebbero portare a riflettere sulla coerenza delle singole scene. Un esempio lo si può ritrovare nei comportamenti della protagonista Gloria nei confronti dello sconosciuto del treno: mentre si può certamente comprendere una fascinazione momentanea, forse anche un’infatuazione, risulta difficile credere che si possa ritrovarsi quasi istantaneamente così ossessionati da uno sconosciuto da arrivare a ipotizzare di sognarlo la notte dopo solo il primo incontro e, infine, presentarsi così dal nulla senza un qualsivoglia pretesto seppur minimo. Tutto questo risulta un tantino eccessivo, seppure funzionale a dare l’avvio alla trama, sempre di non ipotizzare una qualche motivazione della protagonista legata a esperienze passate o a sue predisposizioni particolari a livello caratteriale, delle quali però sin qui non si è avuta traccia alcuna.
Il secondo momento che potrebbe far sollevare più di un sopracciglio è rappresentato dalla fuga della protagonista e del suo nuovo amico attraverso Genova. Viene qui specificato che il passeggero è sprovvisto di casco, eppure in una città grande, e presumibilmente ben presidiata dalle forze dell’ordine, nessuno si sogna di fermare due persone in sella a una motocicletta di grossa cilindrata se una delle due è senza le dovute protezioni? Francamente appare ben poco probabile, soprattutto considerando la lunghezza del tragitto che i due sembrano percorrere nel tentativo di scrollarsi di dosso gli inseguitori. E proprio con gli inseguitori arriviamo al terzo punto controverso: d’accordo, non si tratta di agenti in uniforme o appartenenti a qualsiasi corpo immediatamente riconoscibile, ma le persone che cercano il nostro affascinante sconosciuto potrebbero farlo per un’ottima ragione; dopotutto non sempre operazioni ufficiali vengono condotte con mezzi e uniformi ufficiali privilegiando coperture più efficaci. Eppure la nostra protagonista sembra dare per scontato che il suo bello e dannato sia del tutto innocente e sia quindi suo preciso dovere aiutarlo in tutti i modi possibili, arrivando persino a portarlo in casa propria nonostante ne conosca a malapena il nome.
Forse tutti questi sono punti che nei capitoli successivi potremmo vedere adeguatamente chiariti e spiegati, al momento però per questa analisi gli unici elementi su cui ci possiamo basare sono quelli presenti nei dieci capitoli oggetto di questa recensione.
Valutazione: 7
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Il Tempio delle Storie [RECENSIONI] 2° servizio 2020 [CHIUSO]
RandomAnche gli Dèi amano le arti. Non hanno mai smesso di amarle anche se ora sono distanti. Non hanno mai smesso di tenere d'occhio gli umani che un tempo li veneravano, ed è così che hanno scoperto Wattpad. Stufi dei soliti poemi epici che girano sull'...