⚠️ LEGGETE! ⚠️

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Carissimi utenti, scrittori e lettori. È stato deciso all'unanimità di creare questo capitolo per cercare di porre rimedio ad alcuni disguidi che si sono creati all'interno del servizio Il tempio delle storie. Prima di introdurre la questione, ci teniamo a precisare che tratteremo soltanto i casi che si sono presentati durante la riapertura e non toccheremo le recensioni accettate nel 2019 perché abbiamo abbondantemente chiarito la situazione. Causa mancanza di personale alcune Dee hanno preso in carico delle recensioni chieste ad altre. Purtroppo non siamo riusciti a pensare ad altre soluzioni rapide per dare un freno alla questione. Le nostre scuse sono state espresse, così come la promessa di non incappare ancora in scelte così spinose. D'ora in poi, qualora una Divinità non fosse disponibile, l'autore potrà esercitare una seconda scelta.

Detto questo, cominciano con il tema principale. Prima di tutto, gli scrittori hanno a disposizione una buona gamma di Dèi con delle proprie caratteristiche e il proprio modo di recensire. Inutile dire che ognuno interpreta un personaggio, rispecchiandone pregi e difetti. Questo è parte del gioco che noi offriamo e i lettori hanno l'obbligo di comprendere questa nozione prima di chiedere una recensione.

Nessuno è costretto a scegliere una Divinità in particolare e, tenendo conto di ciò, consigliamo prima di informarsi sul recensore da scegliere. I Pantheidi operano da molti mesi e hanno contribuito a tante recensioni, sempre pubblicate nel nostro profilo. Ogni utente può benissimo leggere l'operato delle Dee e farsi un'idea generale sui modi e lo stile. Se siete suscettibili alle critiche, nessuno vi obbliga a scegliere una Dea dai toni pungenti. Esistono molti altri profili che recensiscono secondo attitudini completamente diverse.

Arrivando al succo, se si è molto suscettibili perché scegliere proprio qualcuno che viene reputato demoralizzante? È come andare al negozio di scarpe, sceglierne una che ti fa male al piede, comprarla e dopo lamentarsi in continuazione. Comprendiamo se la scarpa è stata data a scatola chiusa, ma che senso ha lamentarsi se prima l'utente ha saggiato sulla pelle il tutto? È incoerente, incoerente e insensato. Per questo, noi ci siamo mobilitati. Si è creato un clima d'odio ingiustificato, in cui si tende a sacrificare il recensore e non l'utente che ha chiesto la recensione sapendone già l'esito. Scegliere una Divinità comporta delle responsabilità e se lo scrittore ha misurato delle scarpe dolorose, le ha comprate accettandone i difetti e poi grida alla truffa, noi non lo accettiamo. Quando si fa una richiesta, la si fa nel pieno delle facoltà mentali: l'utente giudica e cerca di capire cosa desidera, in un certo senso s'immedesima in quello che potrebbe succedere. Quindi, se due più due fa quattro, perché dire "doveva fare cinque". L'autore sa a cosa va incontro ed è informato.

I modi sarcastici e satirici funzionano dai tempi di antichi. Persino i filosofi dicono che se non ci fosse distruzione non si potrebbe ricostruire. Si tratta di un metodo schietto e che rispecchia un certo ideale, idea non da tutti apprezzabile. C'è che nessuno ha mai imposto metodi sarcastici ne Il tempio delle storie, in quanto è lo scrittore ad accettare suddetta filosofia richiedendo a specifici Dèi una recensione. Se chiedi, implicitamente lo accetti. Quindi perché fare fuoco e fiamme, dicendo di essere in disaccordo e peccare d'incoerenza?

Spesso in America, molti comici di Black Humor informano gli spettatori prima di uno spettacolo e dicono loro cosa potrebbero sentire durante i loro monologhi. Molto spesso può anche esserci un ampio scambio di battute pungenti e lo spettatore sensibile è pregato di ritirarsi, se non ha un carattere conforme al tipo di intrattenimento. Nessuno ha mai costretto nessuno a partecipare. Della serie "chi è causa del male suo pianga se stesso"e non accusi il recensore chiamato in causa. Tu, utente, hai tutto il tempo di scegliere e informati.

Il sarcasmo usato nelle recensioni è sempre diretto alle storie e ai suoi personaggi, mai allo scrittore. Si fa ironia sul prodotto, mai sul produttore. Eppure, ci sono stati elementi che hanno ripetutamente offeso il recensore per ripagare un torto che non è mai esistito per due semplici motivi: la recensione è stata chiesta dallo scrittore stesso (consapevole dei modi di recensire), in secondo luogo le battute sono rivolte a personaggi che non sono individui reali ma frutto di idee. Dubitiamo che l'immaginaria PincaPalla protagonista della storia cada in depressione per qualche cenno di scherno. Detto questo, abbiamo chiarito questo punto.

Il recensore può cadere in errore? Assolutamente sì. È giusto fare presente gli errori del recensore, perché qui nessuno crede nelle comunicazioni unidirezionali, ma nel dialogo. In tempi antichi dicevano che il dialogo porta alla verità. Noi appoggiamo il dialogo costruttivo, ma non quello basato su scopi mossi da odio o senso di superiorità. Siamo un mucchio di dilettanti allo sbaraglio nel sito (chi più, chi meno) e abbiamo bisogno del confronto per conoscere le nostre potenzialità. Il sarcasmo volto ai recensori è severamente vietato, perché sottintende una velata intenzione di umiliare una persona. Gli Dèi sono persone e non c'è niente di più disumano che attaccare una mente pensante, farla sentire insicura, spingerla a terra. Questo non è un contrattacco, perché noi non abbiamo mai attaccato le persone e anche perché è un gesto che mette in risalto la parte oscura della piattaforma. Siamo per l'etica e per le bella maniere.

In sintesi, se comprate delle scarpe che vi fanno male dopo averle misurate, non prendetevela col venditore. È stata una vostra scelta. E anche voi, se avete un'amica che ha fatto quest'errore, aiutatela a farle capire dove ha sbagliato e consigliatele un altro paio di scarpe.

- I Pantheidi

Il Tempio delle Storie [RECENSIONI] 2° servizio 2020 [CHIUSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora