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Il giorno dell rapina sono tesa, tengo stretta la mia pistola tra le mani mentre siamo in macchina, la voglia di scappare è tanta, ma la paura delle conseguenze di più.
Giungiamo alla gioielleria e come previsto dal meteo c'è la nebbia, non molto fitta, ma necessaria per uscire dalla macchina inosservate.
Sono davanti con Zulema, e dopo che una della banda ha disattivato le videocamere di sicurezza entriamo, lei arriva davanti al gioiellere e gli punta una pistola in fronte.

-Buona sera, non ho tanto tempo, le spiace mettere dentro in questa sacca quei cazzo di gioielli? Grazie

Lancia un sacchetto sul bancone e io ho la pistola puntata verso entrambi i commessi, passo la pistola da un viso all'altro.
Ho piú paura di loro, ma percepisco l'adrenalina che mi attraversa tutto il corpo.
Il gioiellere, impaurito mette gioielli nella sacca fino a riempirla tutta.
Noto che uno dei due commessi abbassa velocemente la mano verso il basso.
L'adrenalina si è impossessata di me e abbasso la pistola puntandola verso la mano del commesso.
Il tempo attorno a me si ferma, ed in un secondo tutto attorno a me si muove di nuovo velocemente quando premo il grilletto e il proiettile si conficca nella mano di quel ragazzo.
Non sono piú in grado di fare altro, ho appena violato il mio codice morale, ho sparato ad un essere umano.
Zulema mi trascina in macchina e fuggiamo nel deserto.
Tra le urla emozionate della altre, io rimango in silenzio, fissando la mano con cui tenevo la pistola, sta tremando.

Non dico nulla per tutto il tempo, anche quando giungiamo alla roulotte, non parlo e quando le altre vanno via raggiungo Zulema.

-Posso tornare a casa mia?
-Adesso sei ricercata lo sai vero?
-C-Cosa? Io...
-Se te ne vuoi andare vai, il tuo dovere l'hai fatto, per i soldi, basta che mi dai il tuo indirizzo, due giorni e te li invio

La guardo, stava facendo lo stesso gioco, darmi la possibilità di andarmene, sapendo che me ne sarei rimasta li, a guardarla senza muovermi, perche non potevo andarmene da lei, o almeno  non adesso.
Le pareti della roulotte attorno a me sembravano restringersi attorno a me e a Zulema, mi sembrava cosi vicina.

-Ehi, dolcezza, parlo con te, se te ne vuoi...

Non la lascio terminare la frase, non so cosa mi sia passato per la testa, ma in quel momento mi sembrava giusto.
Le mie labbra si uniscono alle sue, in un bacio un po' fin troppo movimentato
Mi ritrovo subito contro al muro, con Zulema davanti a me che appoggia le mani contro al muro dietro di me, mentre ricambia quel bacio.
I nostri corpi finiscono attaccati, e passano infiniti istanti prima di poterci staccare per riprendere fiato.
Quando le nostre labbra si staccano, riapro gli occhi per guardarla.
Mi sta osservando in ogni minimo dettaglio.
Il mio cuore stava ancora battendo velocemente  per il bacio di prima, ero un po' scossa, sia per quello che avevo fatto, sia perché Zulema aveva ricambiato senza neanche pensarci.
Ero finita in un bel casino.

Buscando tu mano |Zulema Zahir|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora