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Stando con Zulema imparai un po' a sopravvivere da sola, non avevo più persone che mi dicevano cosa fare e riuscivo a fare tutto da sola, ovviamente, sentivo molto la mancanza dei miei genitori e dei miei amici, ma non potevo farci nulla, mi sono scelta io questa vita e mi prendo le conseguenze.
Ho imparato a farmi nuove amiche, se così si possono definire.
Saray è un po' strana, si arrabbia facilmente, però é simpatica.
Goya è una persona molto diretta e sibarrabbia anche lei facilmente.
La ragazza di Goya, che per abitudine chiamerò il pokémon di Goya, ha si è ho quasi la mia stessa età, ho un ego un po' smisurato ma è quella con cui parlo di più dopo Zulema.
Zulema invece è una grandissima Stronza, e su questo non ci piove, mi ha insegnato molto, con lei ho conosciuto l'odio, la paura e mi sono divertita, adesso per quanto possa sembrare assurdo provo qualcosa di profondo nei suoi confronti, non saprei esprimerlo bene a parole.
Viviamo ancora assieme, la convivenza è una vera e propria sfida, all'inizio diventavo isterica, mentre adesso, dopo ormao 6 mesi mi sono abituata, o quasi...

La mattina mi sveglio principalmente prima di lei, mi faccio la doccia, mi preparo la colazione e preparo anche il caffè per Zulema, se ho voglia glielo porto a letto.
Dopodiché sistemo un po' il casino e mi metto ad ascoltare nella veranda la radio.
Quando Zulema si sveglia mi raggiunge e se è nel mood riusciamo un po' a parlare.
Oggi ad esempio si era svegliata di buon umore e decisi di portarle il caffè a letto. Mi appoggiai al letto e lei si stiracchiò per poi prendere il caffè, ma non lo bevve, lo appoggiò sul comodino e mi prese la mano, tiramdomi verso di se, fino a farmi appoggiare col petto contro il suo e i visi vicinissimi.
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò, ricambiai, e da quel gesto intuí che sarebbe stata una splendida giornata.

Dopo quel bacio me ne diede un altro ma sulla fronte e successivamente bevve il suo caffè.
Rimasi aploggiata a lei ad accatezzare il viso ed a giocherellare con i suoi capelli.
Mi sentivo strana in questi momenti, ma comunque felice, avrei voluto che fosse così sempre, ma purtroppo non è così.
Dopo aver finito il caffè mi comunica di andarsi a fare la doccia ed entra nel bagno.
Rimango li su quel letto fino a quando non esce, e appena esce mi guarda e mi chiede perché sia ancora sul letto.
Non le rispondo, mi limito ad aprire le braccia cone per chiederle di avere un abbraccio, e dopo averla sentita sbuffare, cede e mi abbraccia.
La stringo a me, beandomi di quel contatto che tanto desideravo, il mio viso finisce nell'incavo del suo collo e mi accoccolo tra le sue braccia, come se mi sentissi al sicuro, protetta da tutto e da tutti.
Non sono di precisione quando sia rimasta in quell'abbraccio, ma quando ci staccammo mi sentii davvero molto felice.
La giornata incominciò bene.

Buscando tu mano |Zulema Zahir|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora