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Il secondo giorno mi sveglio prima di Zulema, mi alzo ed esco fuori nella "veranda" a prendere un po' d'aria fresca.
Uso il mio telefono per parlare un po' con i miei amici, senza dirgli nulla di ciò, e per sentire un po' come stanno i miei genitori.
Mia mamma é ancora in tournée, tornerà se tutto va bene a fine estate, mentre mio padre è ancora in missione.
Zulema controlla ogni mia mossa, anche quando penso che non mi stia guardando, in realtà lo sta facendo.
Non ho più avuti contatti come quello di ieri con lei, anche se...averla così vicina mi ha fatto un po' confondere, provare qualcosa che non avevo mai provato prima, qualcosa che non riesco ancora a capire.

Bevo un po' di thé caldo, con un po' di limone e nel mentre guardo ciò che mi circonda, sabbia e solamente sabbia, il cielo in alto é limpido, neanche una nuvola, il sole batte forte sulla pella, ma per fortuna sono all'ombra.
Il caldo é secco e il vento é quasi assente.
Sento dei rumori provenire dall'interno, probabilmente Zulema si è svegliata, la sento imprecare per poi uscire e guardarmi.

-Perché non mi hai svegliata?
-Perché stavi dormendo e non volevo infastidirti
-Adesso sono infastidita perché non mi hai svegliato, é tardi, abbiamo perso tempo prezioso
-Adesso tu stai infastidendo me, zulema.
-Ripetilo.

Non lo faccio, non voglio litigare, non voglio farmi male. Si sistema la maglietta, prende la mia tazza e rovescia il contenuto a terra, guardo triste il liquido che cade, io volevo solo bere il mio thé!

-Adesso mi cambio e ci mettiamo a lavorare, chiaro!?
-si

Rientra nella ruolotte e dopo 5 minuti ritorna da me, indossa una maglia nera e dei jeans dello stesso colore, percepisco che sia il suo colore preferito.
Mi spiega per l'ennesima volta il piano, in modo che, secondo lei, non me lo dimentichi neanche per un secondo.
Dopodiché riprendiamo l'addestramento ma mi stanco subito.
Mi siedo ma Zulema mi rialza subito, dicendomi di non smettere.
Mentre continuo sento le vertigini, le mie gambe perdono forza e cado a terra, la testa mi esplode dal male, mi rannicchio a terra in lacrime, sto avendo una crisi dovuta alla mia malattia.
Sento tutto attorno a me che va a rilento, percepisco la voce di zulema e i suoi passi, che aumentano diventando fastidiosi.

-Che cazzo fai a terra, rialzati deficente dai, oh, mi ascolti???

Forse riesce a capire che non sto facendo un capriccio ma sto male, mi ritrovo poco dopo in braccio a lei che mi porta nella roulotte e mi fa sdraiare nel suo letto.
Prende le mie pastiglie velocemente e un po' d'acqua, me le da, in un modo poco gentile però almeno me le ha date.
Mi copro con la coperta fin sopra la testa in modo da rimanere al buio e di calmare la mia crisi.

Buscando tu mano |Zulema Zahir|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora