I giorni passarono, non feci più sapere nulla a Zulema, il mio cervello non era pronto a lasciare tutto, non ero pronta a dire addio a tutto.
Gli ultimi giorni, prima della partenza di Zulema non ci parlammo, e quando uscí di casa non mi salutò neanche.
Dio ma che diavolo stavo facendo? La lasciavo scappare via da me, cosi, senza neanche poter parlare da lei.
Corro fuori, la trovo già in fondo alla strada.-ZULEMAAAA
Si gira e mi guarda
-Che?
-Ti prego non andare...
-Invece me ne vado
-Ho bisogno di te, qui...
-Anche io, ma non voglio stare qui
-Non voglio perderti
-Allora vieni con me...
-Non...posso abbandonare ancora tutto quanto, non adesso...
-Va bene. Ciao alloraSale in macchina e la vedo sfrecciare via, lontana da me, le lacrime scendono velocemente lungo il mio viso, e mi urlo contro quanto sia stupida.
Corro più veloce che posso, devo raggiungere l'aeroporto, l'aereo partirà tra 1 ora, e dista 10 minuti.
Corro in fretta, più che posso, prendo una bicicletta a caso e pedalo più forte che posso.
Il cuore mi batte cosi veloce che mi sembra di esplodere.
Arrivo dopo 30 minuti, le gambe mi tremano e non riesco più a respirare, gli occhi gonfi prr il pianto fatto per tutto il tragitto, mi dirigo correndo ancora verso l'entrata.
Mi guardo attorno, é pieno di gente.
Urlo nel vano tentativo di chiedere dove siano i gates delle partenze e un signore, in pena per me mi ascolta e mi indica la via.
Salto tutta la fila di gente, ma vengo fermata dalle guardie poco prima di entrare nella sezione dei controlli valige.
La vedo in lontananza.-ZULEMA, ZULEMA!
Le guardie mi tengono per le braccia, mentre mi dimeno e urlo il suo nome, non mi importa se tutti si girano a guardarmi e pensano che sia pazza.
Urlo cosi forte da farmi sentire, si gira e mi guarda.
Si avvicina alla porta, il mio viso è coperto di lacrime, sono stanca per lo sforzo, mi sento svenire, a breve potrei anche vomitare.-Zulema ti prego
-Devo partire...non posso rimanere
-ti prego...Supplico quasi sottovoce, le vedo delle lacrime scendere lungo la sua guancia ma se le asciuga velocemente.
I momenti trascorsi con lei mi passano davanti agli occhi.
Lei che mi chiede se so sparare ed insiste per una dimostrazione, il colpo alla gioielleria, i baci, l'amore, le litigate, le coccole, tutto.
Riesco a staccarmi dalle guardie e la raggiungo, ci divide la porta a tornello.
Mi prende il viso tra le mani e mi guarda negli occhi, mi sento cosi male emotivamente, la sto perdendo, sono una grandissima deficente, non voglio, non voglio perderla.-Portami con te
-Te ne pentirai
-No, non me ne pentirò
-Si
-No, Zulema ti prego, io ti amoE riprendono le lacrime a scendermi lungo le guance, la abbraccio e la stringo più forte a me, non voglio che mi lasci, non voglio che sia un addio.
-Ti prego....
La supplico, mi stringe a se e mi da un biglietto, l'aveva preparato per me in caso accettassi.
-Corri a fartelo controllare, hai 5 minuti per farlo, poi devi fare i controlli e dobbiamo andare alla porta per entrare sull'aereo, corri, ti aspetto.
Corro di nuovo, cercando il bancone per farmi controllare il biglietto, e dopo averlo accettarlo torno da lei, mi sta aspettando dove eravamo prima, entro nei tornelli e la abbraccio di nuovo, la riempio di baci su tutto il viso, di solito mi spingerebbe via per evitare quell'eccesso di affetto, ma in questa occasione si lascia dare i baci e, quando ho finito, mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
*5 anni dopo*
Oggi sono passati esattamente 5 anni da quando vivo in Marocco, ho ottenuto la cittadinanza, e sto studiando da 5 anni l'arabo, riesco ad intendere e parlare, ma a scriverlo faccio fatica.
Vivo in una piccola casetta fuori città, si sta bene , non c'è il solito via vai di gente e di macchine.
Lavoro come giornalista per un giornale locale, mi occupo di trovare la notizia e il mio collega, Samir, mi aiuta a scriverlo, siamo molto amici.
Mi sono sposata, adesso sono la signora Fe, Fe Zahir, già, proprio cosi, la nostra relazione é migliorata tanto da quando siamo qui, e tra 9 mesi grazie all'inseminazione, avremo un bambino o una bambina.
Zulema, da quando ha scoperto che sono incinta, é diventata molto protettiva nei miei confronti, mi segue ovunque vado per paura che stia male, é più in ansia lei di me.
Siamo indecisi sui nomi, se sarà femmina, voglio dare un regalo a Zulema, e chiamarla Lana, come avrebbe voluto chiamare sua figlia, purtroppo morta a 18 anni, se invece sarà maschio, le do il libero arbitrio di scegliere il nome del nostro bambino.
I miei genitori sono al corrente di tutto, hanno impiegato un po' a comprendere il tutto, ed ogni tanto mi vengono a trovare in marocco, come la mia migliore amica.
Sono finalmente felice.
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Buscando tu mano |Zulema Zahir|
FanfictionOdiare è l'unico modo di essere più velenosi dello scorpione.