I giorni successivi nessuno dei due parlò della crisi di pianto avuta dal minore. Sorvolarono semplicemente l'accaduto, anche se Yoongi era tentato di riportare a galla il discorso più e più volte, preoccupato per Jimin. Aveva intuito che c'era qualcosa che non andava, ma prima di chiedere e creare scompensi preferiva accertarsene al 100%.
Si trovavano in ospedale con i genitori di Hoseok, perché ormai era arrivato il grande giorno. Avrebbero ricoverato Hoseok quel pomeriggio, e il giorno successivo avrebbero fatto il trapianto di midollo. Finalmente era tutto finito, e Jimin avrebbe potuto lasciarsi alle spalle anni e anni di dolore. Era pronto a voltare pagina, e ricominciare da capo, con Yoongi.
Mentre la madre di Hoseok parlava con il dottore, collega della signora Min, i due giovani stavano seduti nella sala d'attesa, stringendosi le mani. Jimin era seduto sulle gambe di Yoongi, con la testa nascosta nell'incavo del suo collo. Le manifestazioni d'affetto in pubblico erano diventate all'ordine del giorno, ormai, e quando potevano non si tiravano indietro dal farsi affetto.
“Sei ancora sveglio Minie?" sussurró dolcemente il corvino al minore, non sentendolo muoversi da un po'. “Mh, mh." annuí il nominato nel suo collo, sbadigliando. “Ma non ancora per molto." mormoró. Yoongi ridacchiò, carezzandogli la coscia. “Vado a prenderti un caffè alle macchinette, ho capito. Aspettami qui, torno tra qualche minuto." disse il maggiore alzandosi e posando Jimin sulla sedia. Gli lasciò un bacio sulla fronte prima di avviarsi alla ricerca del distributore.
La signora Jung si sedette accanto al biondo. “Hobie sta bene?" chiese Jimin, stropicciandosi gli occhi. La donna annuì, sorridendo, e guardò il marito, che continuava a camminare avanti e indietro nel corridoio cercando di stemperare la tensione e l'ansia. “Hanno detto che è tutto pronto. Domani all'alba inizieranno con il trapianto. Tra poco ce lo lasceranno vedere, lo stanno trasferendo in un reparto momentaneo. Dicono che starà bene e che si riprenderà in fretta, comunque." mormoró la donna, giochicchiando nervosamente con la fede che teneva all'anulare.
“Starà bene..." ripeté Jimin, sospirando profondamente. Se non ci fosse stato Yoongi con lui non avrebbe saputo come fare. Probabilmente sarebbe impazzito, avrebbe pianto per tutto il giorno. Il maggiore sicuramente lo aiutava a rimanere tranquillo e stabile, a non perdere la testa.
Distolse lo sguardo dalla donna, portandolo al lungo corridoio bianco. Vide Yoongi venire verso di lui, con due bicchierini di plastica per mano. Appena i loro occhi si incrociarono il maggiore sorrise di riflesso, e così anche Jimin. Il corvino porse due tazze alle donna, che ne passò una al marito, poi si avvicinò a Jimin. Quest'ultimo si alzò dalla sedia e fece sedere il suo ragazzo, accomodandosi poi sulle sue gambe. Avrebbe potuto tranquillamente sedersi al suo fianco, ma aveva bisogno d'affetto.
Prese il bicchiere colmo del caldo liquido fumante. “Grazie hyung." lo ringraziò, baciandolo sulla guancia. La signora Jung non trattenne un sorriso a quella scena tenera e spontanea. Insieme rappresentavano una delle coppie più carine di sempre, a parere della donna.
Jimin fissò la sua mano stretta in quella di Yoongi. Tremava visibilmente, spaventato che qualcosa potesse andare male, o che qualcuno potesse fare qualcosa di spiacevole. Si avvicinò all'orecchio del maggiore, sussurrandogli: “Scendo un secondo nel parcheggio, ho bisogno di una boccata d'aria. Torno tra poco." gli disse, alzandosi dalle sue gambe e infilandosi il giubbotto. “Okay. Vuoi che venga con te?" domandó lo hyung premuroso. Il biondo sorrise, negando. Baciò la nuca del maggiore e poi s'incamminò nei corridoi.
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breathin •yoonmin•
FanfictionCOMPLETATA Dove Jimin e Yoongi, ex compagni di scuola, si rincontrano dopo anni e anni nello strip club dove Jimin lavora come spogliarellista