Dopo 6 ore abbondanti di viaggio, spezzettate da tre piccoli stop a qualche stazione di servizio in modo da poter mangiare ed andare in bagno, finalmente arrivarono a destinazione.
Yoongi parcheggiò la sua macchina nel parcheggio del centro benessere in cui avrebbero alloggiato per i giorni a venire. “Siamo arrivati, Minie." disse poi il corvino, sorridendo al ragazzo mentre spegneva il motore.
Entrambi i giovani scesero dall'auto, stiracchiandosi gambe e braccia intorpidite. “I tuoi amici?" chiese il minore, mentre aiutava l'altro a tirare fuori le loro valige dal bagagliaio.
“Non lo so. Provo a chiamarli." fece, tirando fuori il cellulare dalla tasca dei jeans attillati che indossava, smanettandoci un po' e portandolo poi all'orecchio. Dopo qualche secondo in attesa, finalmente iniziò a parlare. “Taehyung! Noi siamo qui, voi dove vi trovate? Oh...siete già nella hall? Bene, noi siamo al parcheggio, vi raggiungiamo subito. Ciao." attaccò la linea, “Andiamo, sono già arrivati."
Il biondo annuì, prendendo la sua valigia, mente Yoongi faceva lo stesso. Con passo deciso si avviarono entrambi vero l'hotel, e ogni volta che le loro mani si sfioravano perdevano un battito. Erano ancora troppo timidi per fregarsene di tutto e tutti e tenersi la mano in strada.
Entrarono all'interno del centro, scrutando il ben arredato ingresso con occhi curiosi. Il corvino c'era già stato, ma dall'ultima volta pareva fosse stato ristrutturato, e infatti appariva molto più nuovo e ordinato, elegante, con il rosso come colore prevalente, e quadri ritraenti cherubini e angeli paffuti, dall'aria gentile e buona, appesi qua e là. “Ti piace?" chiese al più piccolo, che annuì con bocca socchiusa e occhi luminosi, senza smettere di guardarsi attorno.
Yoongi sì avvicinò lentamente a lui, e gli lasciò un delicato bacio sulla fronte, che fece arrossire Jimin, colto impreparato. “Sono felice che ti piaccia, Minie..."
Jimin sorrise, abbassando lo sguardo alle sue scarpe grigie, e senza essere troppo evidente il maggiore gli prese le mani, facendo incrociare con delicatezza i loro indici. Fu una voce a farli staccare di scatto l'uno dall'altro.
“Yoongi hyung!" urlacciò un ragazzo dai capelli scuri e mossi, e la pelle leggermente ambrata, seguito da altri 4, che corse verso il nominato abbracciandolo. Yoongi ricambiò l'abbraccio con maggiore delicatezza, sorridendo leggermente. “Taehyung, come va?" chiese, staccandosi leggermente. “Tutto bene hyung, mi sei mancato.." gli disse.
Yoongi salutò gli altri ragazzi con altre abbracci e stette di mano, presentando poi uno a uno i suoi amici a Jimin, che si era fatto improvvisamente più chiuso e silenzioso.
“Jiminie, loro sono Jungkook..." indicò un ragazzo alto e castano, con un sorriso da roditore, “Seokjin..." disse, puntando sta volta ad un ragazzo con un sorriso cordiale e gentile, e le labbra carnose, “E questi due sono Namjoon e Taehyung. Entrambi lavorano con me nella mia stessa agenzia. Ragazzi, questo è Jimin..." presentò tutti.
Il gruppetto di amici di Yoongi salutò calorosamente il biondo, che, mantenendosi un passo distante, ricambiò i loro saluti. Non gli piaceva essere toccato da troppe mani, specie se quelli che lo toccavano erano sconosciuti; gli provocava troppe sensazioni negative...
Il maggiore gli avvolse un braccio attorno alle spalle, avvicinandolo a sé, avendo notato il suo nervosismo e volendo provare a confortarlo senza dare troppo nell'occhio. Non voleva farlo sentire agitato, e per quanto poteva fare, sperava che la sua vicinanza lo aiutasse almeno un po' a sciogliersi. Jimin gliene era grato, infatti appoggiò la testa nell'incavo del suo collo, facendosi coccolare.
I 6 ragazzi chiesero alla receptionist le chiavi delle stanze, e poi salirono al secondo piano, dove avrebbero alloggiato. Sarebbero stati in due per stanza: Jungkook con Namjoon, Taehyung con Seokjin, e Yoongi con Jimin. Yoongi non avrebbe mai lasciato il minore da solo.
I giovani entrarono nelle proprie stanze, e appena furono all'interno di essa, il corvino si buttò di peso sul letto, chiudendo gli occhi, e facendo così ridacchiare il biondo che appoggiò la sua valigia accanto al materasso. Sì sdraio al fianco del maggiore, abbracciandolo e nascondendo il viso sul suo petto. Yoongi non perse tempo a ricambiare quella stretta, stringendo il più piccolo a sé con affetto.
Portò la mano sulla gota del biondino, toccandogli la guancia morbida e liscia con delicatezza, e percorrendogli l'armonioso profilo con lentezza, perdendosi nei suoi occhi lucenti e dalla forma attrattiva e quasi malinconica. Gli rimandò il capelli dietro l'orecchio, volendo vederlo meglio, poi sorrise. “Sei proprio bello, Chim. Non puoi neanche capire quanto..."
Jimin, per coprire il suo imbarazzo, afferrò il viso dello hyung tra i suoi piccoli palmi, spingendo le sue labbra contro quelle dell'altro, baciandolo con trasporto. Yoongi, d'altra parte, era più che felice di ricambiare quel bacio. Sì stese sul materasso, tirandosi il biondo a cavalcioni su di lui, senza smettere di divorare i suoi dolci boccioli rosei neanche per un secondo.
Jimin si staccò appena, giusto il necessario per poter scrutare il bel volto del corvino, che lo guardava con desiderio e...amore. Si baciarono ancora e ancora, non riuscendo a stare distanti l'uno dall'altro nemmeno per un secondo, e al più piccolo venne la perversa idea di muovere il bacino sopra quello dell'altro. L'idea sembrò piacere a Yoongi, dato che mugulò sulle labbra del ragazzo, stringendolo più forte a sé, mentre passava le mani su e giù lungo la sua schiena, al di sotto della felpa pesante che indossava.
Jimin ansimò, sentendo le mani dello hyung stringere il suo sedere nei palmi, socchiuse le labbra e gli occhi. Così Yoongi lo spinse contro di sé, bisognoso.
Il biondo fece per togliere la maglia al ragazzo, ma proprio in quel momento la porta della loro stanza si spalancò di scatto. Jimin si lanciò letteralmente sul materasso, e Yoongi quasi cadde dal letto. “Hyung hyung, a cen- OH SCUSATE CAZZO!" sentirono urlare Jungkook, che si richiuse la porta alle spalle alla velocità alla luce.
Stettero in un silenzio imbarazzante qualche secondo, poi scoppiarono a ridere quasi simultaneamente, con la voce ancora affannata dal momento intimo appena avuto, è interrotto bruscamente.
“La prossima volta faremmo meglio a chiudere a chiave..." disse il maggiore, con le gote ancora rosate dall'imbarazzo per l'essere stato scoperto. Anche il più piccolo si trovava nella stessa situazione.
“Forse sì, hyung.." ammise stringendo le gambe, sentendosi, tristemente, un po' strettino.
I due andarono di sotto, e appena Jungkook gli rivide ridacchiò, dando delle gomitate ad entrambi, che per poco non si sotterrarono. Nonostante ciò la giornata continuò in modo sereno, e Jimin, dopo tanti anni passati nella sofferenza più lancinante sentì che, nonostante tutto, c'è l'avrebbe anche potuta fare.
______________________hi ragazzi, 20k. vi amo tanto tanto.
sappiate che, se vi va, potete scrivermi~
mi sto davvero annoiando in questi giorni, e parlare con qualcuno mi fa piacere, quiiiindiii...please.
non mangio nessuno, sono innocua e tenera :')anche tu, persona che vedrà questa nota autrice tra mesi e mesi....puoi ancora scrivermi, se vuoi HAHAHA
OH....l'angst tornerà prima di quanto possiate immaginare HAHAHAHSH
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breathin •yoonmin•
Hayran KurguCOMPLETATA Dove Jimin e Yoongi, ex compagni di scuola, si rincontrano dopo anni e anni nello strip club dove Jimin lavora come spogliarellista