non ho corretto in maniera impeccabile ma lo farò presto!!
_____________________Un raggio di sole lo svegliò quella mattina. Penetrava attraverso le tende di lino flebilmente, ma abbastanza da infastidirlo e fargli aprire gli occhi. Sbuffò, passandosi una mano tra gli arruffati capelli nero pece.
Non aveva voglia di alzarsi, ma l'orologio analogico sul muro già segnava la dieci passate, e se si fosse rimesso a dormire si sarebbe svegliato con un mal di testa terribile.
Uscì dalla camera, scendendo pigramente le scale, con ancora gli occhi socchiusi. La casa era luminosa, fin troppo luminosa per i suoi gusti. Intravide sua madre in cucina, intenta ad a versarsi una tazza di caffè. Probabilmente sentì i suoi passi pesanti sul parquet, e infatti alzò lo sguardo, dandogli il benvenuto con un bel sorriso luminoso.
"Amore, buongiorno!" lo salutò la donna, abbracciandolo non appena gli fu davanti. "Buongiorno mamma." ricambiò il saluto il moro, abbracciandola. "Dormito bene, Yoon? Non ti ha svegliato il temporale?" chiese al figlio, mentre prendeva del latte dal frigo, e il caffè caldo.
"L'ho sentito e mi sono svegliato, ma non mi ha disturbato. Mi piace quando piove di notte, sai meglio di tutti che lo trovo rilassante." spiegò Yoongi, bevendo un sorso della bevanda calda davanti a sé, sperando di svegliarsi almeno un po'. Era davvero assonnato quella mattina.
"Oh, lo so benissimo, ma sembrava ci fosse un bombardamento fuori! Hai sentito che tuoni? Da paura, se fossi stata fuori casa mi sarei davvero spaventata." esclamò la signora, facendo ridacchiare il figlio. Nel frattempo si sedettero sul divano.
Finalmente, finalmente aveva riso. Da quando si era presentato a casa dei genitori non aveva fatto altro che piangere. Non aveva parlato del motivo, ma sia sua madre che suo padre sapevano che c'entrava Jimin. Non l'aveva nominato neanche una volta, nemmeno una, ma sapevano che il suo arrivo inaspettato non era una coincidenza. Alla fine, conoscevano bene loro figlio.
"É bello vederti sorridere, sai? Sei diventato proprio un uomo stupendo, Yoongi. Io e papà siamo fieri di te." disse la più grande. Il corvino si bloccò, fissando la madre sorpreso. Capitava spesso che si dicessero 'ti voglio bene', ma quelle frasi così sincere e inaspettate no. Erano rare, uniche ed emozionanti.
Yoongi si rese conto di essere stato davvero silenzioso riguardo le sue emozioni nelle ultime settimane. Non aveva parlato dell'uragano che aveva dentro, dell'enorme tristezza che sentiva...di quanto gli mancasse il suo Jimin. Suo, poi. Non era suo, non lo era mai stato, e nulla sarebbe cambiato.
Provò a mascherare la sua voglia di scoppiare a piangere con un sorriso, ma i suoi occhi non mentivano. Sua madre gli accarezzò una guancia, baciandogli la fronte. "Amore, che succede? Vedo che stai male."
Yoongi poggiò la testa sulla spalla dell'unica donna della sua vita, sospirando, e lasciandosi andare. "Non capiresti. È tutto così difficile..." disse. Magari fosse stato un semplice litigio, alla fine le coppie litigavano in continuazione, ma non era solo quello. Altrimenti avrebbero già risolto, e ciò che era successo, ciò che era stato detto e fatto, in quel caso, non poteva essere risolto.
"Sono tua madre, Yoongi. Quando sei nato io e tuo padre abbiamo promesso che ti saremmo stati accanto qualsiasi cosa sarebbe successa. Forse non ti capiremo subito, ma giuro, giuro che ti ascolterò e proverò ad aiutarti." mormoró la donna, quasi offesa dall'affermazione del figlio. Perché non avrebbe dovuto capirlo? L'aveva sempre capito al volo, il suo bambino.
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breathin •yoonmin•
Fiksi PenggemarCOMPLETATA Dove Jimin e Yoongi, ex compagni di scuola, si rincontrano dopo anni e anni nello strip club dove Jimin lavora come spogliarellista