La vita continua

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Buonaseraaa
Oggi per voi c'è un capitolo lungo (così mi faccio perdonare per l'assenza) ma di passaggio... Forza che i prossimi capitoli diverranno via via più movimentati!
A presto💞

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Nei giorni seguenti il villaggio fu in fermento. I capo clan furono convocati, e fu spiegato loro tutto ciò che io avevo raccontato nella cucina di casa mia.

Fu chiesto loro di raccogliere gli Scritti, che altro non erano se non una collezione di diari dei vecchi capo clan, accumulati nei secoli di storia delle streghe irlandesi. Molti di questi ripercorrevano la storia solo fino a qualche secolo addietro: i Lurikeen, le streghe erranti, possedevano gli Scritti solo fino all'anno 1784, e tutti quelli precedenti a questa data erano andati perduti. Altri Scritti erano più antichi, ma inutilizzabili perché consunti dal tempo o dall'usura.

Vi erano invece clan, come i Gancanagh, che avevano raccolto questi preziosissimi scritti in biblioteche interrate e isolate da spessi muri di pietra, per evitare che l'umidità del suolo ne intaccasse le pagine: Solamh era quindi riuscito a procurarsi i diari fino al lontanissimo 1156.

Ogni strega in possesso di un Grimorio familiare, inoltre, fu pregata di consegnarlo al proprio capo clan. I Grimori erano libri tramandati di generazione in generazione e contenevano segreti, annotazioni, incantesimi... spesso anche oscuri.

Cominciò anche la consulta degli Annali, stilati ogni anno dal Consiglio delle Streghe e contenenti gli eventi più significativi dell'anno. Essi raccoglievano il sapere di tutti i tredici i clan ed erano anche ottimamente conservati, quindi erano considerati la nostra principale fonte di informazione.

Tutto ciò, però, avvenne lontano dai miei occhi.

Dopo il crollo che avevo avuto in tribunale, infatti, i miei genitori mi avevano imposto di tenermi alla larga dagli affari delle streghe, e di cercare di riprendere in mano la mia vita. Certo, mi tenevano informata e mi telefonavano almeno tre volte al giorno per chiedermi informazioni specifiche sul Regno delle Fate, su Dagda o su Finvarra, ma non mi coinvolgevano più attivamente nelle ricerche.

Ormai, infatti, i compiti delle streghe erano prettamente di ricerca, studio e analisi di antichi testi, compiti che assolutamente non stuzzicavano la mia sfera di interesse.

Inoltre, Daghain mi aveva inserita nel programma di allenamento a cui erano sottoposte tutte le giovani streghe, e quell'attività occupava buona parte della mia giornata.

Per ora non ci stavano ancora allenando per veri e proprio combattimenti, ma ci stavano facendo lavorare su forza, agilità, e resistenza. La mia referente era Neacht, la quale mi teneva sotto osservazione costante e cercava di non farmi usare la magia nemmeno per i compiti più semplici, sostenendo che avevo bisogno di riposo e che non avrei dovuto sforzare inutilmente il mio organismo.

Ero tornata appena da una settimana ma, visti gli avvenimenti di cui mi ero resa protagonista, mi sembrava fosse passato molto più tempo. In pochissimo tempo era successo di tutto e, ora che avevo un po' di tempo libero, mi sembrava di essermi finalmente svegliata da un lungo incubo.

Ora ero in grado di bighellonare in giro, senza dover correre da una parte all'altra del villaggio; potevo finalmente chiacchierare in tutta tranquillità con i miei vecchi amici; potevo riflettere.

Quello era, inoltre, un periodo particolare dell'anno: era il ventiquattro aprile, e il primo maggio vi sarebbe stata la celebrazione di Beltane.

Beltane era uno degli otto Sabbat delle streghe, anche nota come la Festa del Fuoco, che rappresentava il primo giorno di primavera in Irlanda. Era il giorno che segnava l'esatta metà fra l'equinozio di primavera, Ostara, e il solstizio d'estate, e in questa nottata streghe celebravano il ritorno all'estate, la forza del sole, la fertilità della terra.

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