-3 capitoli per l'epilogo ❤️
Ne approfitto per consigliarvi di leggere questo capitolo sentendo "stop and stare" dei OneRepublic ✨
Ethan ed io entriamo nel rifugio mano nella mano. Non ho idea del perché lo stiamo facendo, forse lui per darmi conforto dato che oggi ho intenzione di parlare con Garrett e molto probabilmente incontrerò anche Greyson. «Buon anno nuovo.» Diciamo in coro quando incontriamo qualche nostro dipendente. Nick ci abbraccia entrambi e gli chiedo subito dove è Garrett, ma deve ancora arrivare. Ignoro il peso al petto quando intravedo Greyson e vado subito da Arya, che sta mangiando. È mattina presto, siamo venuti tutti un po' prima perché ieri siamo rimasti chiusi e quindi abbiamo alcune cose da sistemare. Almeno non c'è Sophie.
«Ci vediamo dopo.» Mi dice Ethan, lasciandomi un bacio sulla fronte e andando verso il nostro ufficio. Ci siamo accordati che lui andrà a fare la parte noiosa del lavoro oggi, tra le carte dell'ufficio, mentre io aiuterò gli altri e baderò agli animali. In genere è sempre il contrario. Vado al recinto con un piccolo sorriso sulle labbra. L'amore della mia vita sta mangiando insieme ad altri canguri e c'è anche Lucky, molto più piccolo rispetto agli altri.
Mi siedo a terra, con le gambe incrociate, e ignoro il fatto che una volta io e Greyson abbiamo passato la notte qui. Volevo assicurarmi che i miei animali stessero bene e lui è rimasto con me. A quel tempo non lo sopportavo ancora, anche perché dopo mi ha insultato, ma mano a mano ho capito che in realtà è una bella persona. Più o meno.Mentre accarezzo Arya sulla testa, ecco che viene nella mia direzione. Forse ho pensato a lui troppo intensamente e se ne è accorto, perché si ferma proprio al mio fianco. «Ciao.» Mi dice, con voce roca. Prima penso di ignorarlo, magari fare finta che sia un moscerino da scacciare. Poi decido di non fare la bambina e quindi lo saluto anche io, con però una voce priva di emozioni. Sta qualche secondo in silenzio, ed io spero quasi che la situazione sia così imbarazzante che lui se ne vada. «Io... io non sono tornato con Sophie. Non ci riesco.»
Ma non mi dire. Vorrei quasi dirgli "io te l'avevo detto". Continuo ad accarezzare Arya e a guardare davanti a me per vedere se sta arrivando Garrett, ma non lo vedo. «Non mi pare di avertelo chiesto, Greyson.» Vorrei anche avere un tono di voce freddo, indifferente, invece è debole e un sussurrio. Mi odio per l'effetto che ha su di me. Perché vorrei girarmi ed essere disgustata, vorrei poterlo odiare in santa pace. Invece quando i suoi occhi sono nei miei sento di nuovo le gambe di gelatina e la mente annebbiata, solo perché lui mi sta guardando. Mi chiedo se tutto questo passerà mai.
La parte masochista di me spera di no.«Lo so. Volevo solo che tu lo sapessi. Mi manca sentirti chiamarmi Figlio del grigio.» Rimango per qualche secondo ferma, immobile, non sapendo bene cosa fare o dire. So perché lo sta dicendo. Perché adesso non ha Sophie. E questo forse fa più male del fatto che mi ha lasciato per lei. In realtà mi manca anche lui. Mi manca in un modo che non ritenevo possibile, mi manca il modo in cui mi baciava, il modo in cui mi faceva sorridere. Per tutti i canguri del mondo, non posso neanche andare al Koala's dinner da Sally senza mettermi a piangere pensando che l'ultima volta ero lì con Greyson. Lì mi ha detto di New York, lì ci siamo aperti per la prima volta.
«Già.» Me ne esco così, perché non voglio che sappia che mi manca anche lui, anche se so che lui sa. Lo urlano le mie occhiaie, i miei occhi che non incrociano mai i suoi. Lo sto evitando perché ho paura di ciò che potrei fare se lo guardassi bene negli occhi. Ma non è Greyson la mia preoccupazione più grande, al momento. Vedo Garrett dirigersi verso la clinica veterinaria. Ha una felpa pesante addosso, anche se siamo in estate, il cappuccio alzato e le mani infilate nelle tasche. Però riconosco il profilo, infondo lo conosco da sette anni. «Garrett, aspetta!» Lo chiamo, smettendo di accarezzare Arya. Inizio a correre nella sua direzione, lasciando che tutti si girino verso di me. Mi fissano tutti. Ma non m'importa. Sento anche lo sguardo di Greyson bruciarmi la schiena. Questo sì che mi importa. «Ciao.» Dico imbarazzata al veterinario una volta che gli sono davanti.
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Son of grey
RomanceQuando il tuo nome è Delilah Bay niente è normale. A venticinque anni vivi ancora con i tuoi genitori e tuo fratello gemello, che fa scappare via ogni singola ragazza interessata alla tua amicizia. Con una famiglia un po' matta -un po' tanto, per ch...