28. "So già i nomi dei nostri figli"

2.5K 166 163
                                    

Il giorno dopo vado con calma nel rifugio. Ethan è già lì da qualche ora, mentre io invece ho passato la mattinata con i miei genitori. Era da un po' che non stavo con loro per più di mezz'ora a cena, così ne ho approfittato. E poi, mi sento ancora in colpa per essermene andata a Capodanno e per aver portato via Ethan con me. «Buongiorno.» Dico ai miei dipendenti una volta arrivata. Sono tutti vicino al mio ufficio, tranne mio fratello. Greyson mi saluta alzando la mano, Garrett invece mi scompiglia i capelli.

«Con il fatto che è ora di pranzo e che il tempo non è dei migliori c'è una sola cliente, in questo momento, che ha preso tuo fratello. Il piccolo Ethan si sta innamorando.» Mi dice poi, e io spalanco gli occhi. "Sto bene da solo" mi ha detto. Certo, dopo che ha lasciato il letto di qualcuna.

«Mi dispiace per lei.» Mormoro, facendo finta di rabbrividire. Tutti ridono, tranne Greyson, che fa passare lo sguardo tra me e Garrett e viceversa. Se fossi un po' più infantile probabilmente gli avrei fatto una linguaccia, e ci sarebbe stata anche piuttosto bene. Sfortunatamente alcune volte sono una persona seria e pacata. «Comunque, vado a vedere se vuole una mano da quel troglodita.» Si capisce quando una ragazza vuole mio fratello oppure no. Infondo Ethan è un bel ragazzo, ma sa essere assillante. Per questo le ragazze qui si licenziavano, perché lui era capace di chiamarle anche alle due del mattino.
Mentre vado, sento qualcuno seguirmi. Riconosco i passi pesanti di Greyson senza neanche che mi giro. Non so se essere felice o inquieta dal fatto che riconosco il modo in cui cammina dietro di me. «Non serve che mi segui.» Gli dico, una volta che sono sicura che gli altri non ci sentano.

Il Figlio del grigio mi ignora. «C'è qualcosa tra te e Garrett? Ieri sei corsa da lui, vi siete abbracciati e oggi... insomma, sembrate piuttosto intimi.» Continuo a camminare e non mi giro a guardarlo, per paura di ciò che potrei vedere. Semplice curiosità? Gelosia? E io cosa voglio vedere, esattamente?

«Quello che c'è tra noi non è affar tuo.» Evito di dire che c'è stato qualcosa. Qualcosa di grosso, considerando che non andavo a letto con qualcuno dai sette anni di rottura con Jason. «E comunque no, non c'è niente. Siamo amici.» Garrett aveva ragione, ieri. Non mi può venire una cotta per lui dopo sette anni, è quasi impossibile. E anche se fosse, di certo non lo direi a Greyson così presto. Sarà stato anche uno stronzo, mi avrà anche ferito, ma io so che teneva a me quando stavamo insieme. Mi preferiva agli altri. Solo non a Sophie, mi ricorda la coscienza. Solo adesso mi permetto di guardarlo e di aspettare che raggiunga il mio passo. Sembra sul punto di crollare, o piangere, come ha osservato ieri Garrett.
Lui annuisce, ancora soprappensiero. Ed è lì che scoppio. «Sai una cosa? Io non ti capisco proprio. Sei un'idiota, Greyson Peter Harris. Prima stiamo insieme, poi mi lasci per Sophie, poi mi dici che non stai con Sophie quando nessuno te l'ha chiesto, e adesso mi chiedi se c'è qualcosa tra me e un'altra persona? Vai da tua sorella come paziente, che è meglio.» A fine discorso ho il fiatone, ma mi sento meglio mentalmente. Avevo bisogno di sfogarmi. L'ultima parte mi lascia molto soddisfatta.

«Io...» Greyson scuote lentamente la testa. «Mi dispiace, Deli. Sono confuso.» Intravedo Ethan che parla sorridendo alla ragazza, a qualche metro da noi. È abbastanza lontano, quindi non sento la loro conversazione e lui non sente la nostra.

Lo guardo in nessun modo particolare. In realtà sono solo stanca di questa situazione, vorrei solo prendermi una pausa da tutto questo per un po' di tempo. «E nessuno ti vieta di esserlo. Però ti prego, hai un intero zoo a disposizione. Sii confuso lontano da me.» Senza aggiungere altro aumento il passo e vado da mio fratello. La ragazza sta ridendo per qualcosa che lui ha detto. Ride, poverina. Non sa ancora il caso umano che è mio fratello, non sa ancora che la chiamerà in orari improponibili e che la stalkererà per giorni su Instagram. «Hey.» Mi intrometto, sorridendo in direzione della ragazza. Avrà la nostra età, più o meno. Forse un paio d'anni più piccola.

Son of greyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora