29. "Vieni a New York con me?"

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-1 per l'epilogo ❤️

Sono passate tre settimane da quando Ethan ha trovato la ragazza. Kira se ne sarebbe dovuta andare due settimane e mezzo fa, ma è rimasta a Kangaroo Island qui per Ethan. Mamma e papà l'hanno anche conosciuta ed è molto simpatica, adesso puntano ancora di più sul fatto che sarà Ethan ad avere dei figli. Ero tentata di dire di Greyson e di Garrett, così forse avrebbero dato un po' di credito anche a me, ma alla fine ho scrollato le spalle. Chi se ne importa, tanto ho Arya. Greyson, invece, in queste settimane ha fatto quello che gli ho chiesto: è stato confuso, lontano da me. Di Sophie ancora nessuna traccia, ed è meglio così. Può anche essere stata risucchiata dalla terra, non mi interessa, anzi, forse sparerei i fuochi d'artificio per la notizia meravigliosa.
Non si può dire lo stesso di Garrett, ovvero che si è allontanato come Greyson. Di fatto siamo molto uniti, potrei quasi considerarlo un migliore amico, adesso.

«Ciao sorellina.» Mio fratello entra in camera mia con un sorriso sornione. Non provo neanche a chiedergli perché sorride così, già lo so: avrà appena finito una chiamata di un'ora e mezza con Kira. Incredibile che lei non sia ancora scappata a nuoto da quest'isola per colpa sua. «Come ti va la vita?» O forse si è semplicemente drogato.

«Vuoi sul serio la risposta?» Gli lancio un'occhiata, per poi riportare lo sguardo sul libro che stavo leggendo. Odio quanto mi interrompono nella lettura, cosa che capita quasi ogni volta che decido di aprire un libro. Sembra che abbiano un sensore che dica a tutti "hey, Deli sta leggendo, vai a disturbarla". Non presto attenzione a cosa dice il troglodita, così lui mi chiude con la forza il libro. «Hey!» Esclamo, dandogli uno schiaffo sul braccio. «Non toccare i miei libri.»

«Ti ho chiesto se vieni in giardino con me.» In genere non andiamo spesso in giardino. Amo averlo, non potrei mai vivere in una casa che non l'aveva come ad Adelaide, ma quando torniamo da lavoro è già sera e a Kangaroo Island ti ritrovi quasi i canguri selvatici in casa se non chiudi bene le finestre, figuriamoci se uno è in giardino. E poi, la sera si alza il vento.
Ma oggi è il nostro amato giovedì, ed è quasi ora di pranzo. Forse vuole mangiare fuori o prendere il sole finché non ci ustioniamo. Però io stavo leggendo. Quando gli dico un secco no, Ethan sbuffa. «Ti prego. Accompagnami in giardino.»

Cerco di capire se le sue pupille solo dilatate o ha gli occhi rossi, ma non sembra drogato o ubriaco. «Tesoro caro, non muori mica se vai da solo. Sennò chiedi a mamma se ti accompagna lei.» Alzo gli occhi al cielo e evito di aggiungere "mano nella mano, così non ti spaventi". Ma lui non è contento, dal momento che si siede sulla mia schiena e inizia a dire ripetutamente il mio nome. Povera me e povera chi se lo piglia. «Ho capito, ti accompagno!» Grido, cercando di alzarmi e quindi facendolo cadere a terra. Impreca qualcosa che non sento, poi decidiamo di andare.

«Solo due minuti.» Sussurra, aprendo la porta dal retro e facendo uscire prima me. Annuisco. Ormai non mi cambia più niente quanto tempo stiamo, mi sono alzata dal letto. Appena siamo in giardino, però, capisco perché Ethan voleva che io uscissi. Legata ad uno degli alberi con un guinzaglio c'è Arya, la riconoscerei ovunque. Ha la pettorina dei cani sul petto e attaccato sopra un cartello con scritto scusa. «Arya... Ethan, cosa-» Le parole mi si bloccano in gola quando intravedo Greyson. Ha una chitarra tra le mani e mi preparo mentalmente a piangere. So che ha una bella voce, me ne sono accorta ogni volta che canticchiavamo insieme in macchina. Mio fratello mi lascia un bacio sulla testa. «Ascoltalo prima, va bene? Ti voglio bene, andrò a fare una visita a Sally, intanto. Mamma e papà non ci sono.» Si allontana velocemente da me e lascia una pacca sulla spalla a Greyson, quando gli è vicino. «Non mettermela incinta, grazie.» Il nuovo dipendente alza gli occhi al cielo e borbotta qualcosa che non capisco, mentre io vorrei solo sotterrarmi. Credo di non essere mai stata così tanto in imbarazzo e, ciliegina sulla torta, sono pure in pigiama.

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