Scusa

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Harry il mattino seguente si alzò con un mal di testa atroce, tanto che non riuscì a recarsi alla prima lezione.

La sera precedente Liam lo aveva trovato seduto sul marciapiede, con lo sguardo totalmente perso nel vuoto. Lo aveva tirato su con molta fatica, ma poi era riuscito tranquillamente a metterlo in macchina, una volta ritrovato anche Niall, il quale aveva vomitato addosso alla sua conquista.

Le immagini della chiacchierata con Louis gli tornarono in mente, e il suo cuore iniziò a battere a ritmi troppo veloci, mentre si recava al corso di storia dell'arte.

Non si spiegava il perché, ma aveva provato delle sensazioni nuove e bellissime, sopratutto quando gli aveva spostato i capelli dal viso.

"Non ti ho mai visto qui."- sorrise un ragazzo non appena Harry prese posto accanto a lui.

"Mi sono iscritto all'ultimo momento."- rispose aprendo il suo quaderno degli appunti.

Non amava parlare durante le lezioni, e ancora meno amava farlo proprio durante le sue materie preferite.

"Io sono Nick."- sussurrò porgendogli la mano.

"Harry."- ribatté ricambiando la stretta.

Dopo entrambi si concentrarono sulle parole del professore, ma non passarono inosservati gli sguardi che quel Nick gli lanciava.

Era un bel ragazzo, capelli scuri e occhi azzurri, e sembrava anche molto alto, forse più di Harry.

Peccato che il primo pensiero fu il paragone tra le due tonalità di azzurro, quella di Nick e quella di Louis, e non c'era assolutamente competizione.

Il suo colpo di fulmine vinceva a mani basse.

Passate le due ore, Harry si recò in caffetteria, dove poi avrebbe cominciato il turno alle 3.00, e si incontrò con Niall, il quale sorseggiava tranquillo il suo tè.

"Ieri alla fine abbiamo esagerato!"- sorrise il biondo, facendo accomodare l'amico accanto a lui.

Come dargli torto, avevano passato l'intera nottata a rimettere tutto nel bagno di casa, con un Liam sul divano al limite della pazienza.

"Vero, però ci siamo divertiti."- sorrise il riccio ordinando il suo solito caffè.

Aveva bisogno di energie per continuare la giornata, poiché a lavoro non avrebbe potuto di certo appisolarsi alla cassa.

"E con quella ragazza? Hai concluso qualcosa?"- domandò Niall curioso come sempre.

Harry avrebbe voluto dirgli che in realtà aveva ancora addosso il profumo di Louis, ma sicuramente non l'avrebbe presa bene.

"Alla fine mi sono sentito male e sono uscito."- mentii giocherellando con il cucchiaino dello zucchero.

Non se la sentiva di rivelare cosa provava davvero, forse per paura di perdere un amico appena trovato, o addirittura di perderne due in un colpo solo.

Inoltre era ancora troppo presto per definire i suoi stessi sentimenti.

"Sai, credevo di averti visto uscire con Louis!"- sussurrò temendo che qualcun altro potesse sentirlo.

Il cuore di Harry sussultò a quelle parole, e la gola gli divenne incredibilmente secca.

"Lui ti piace?"- insistette interpretando il suo silenzio come una risposta affermativa alla prima domanda.

"Non mi piace."- affermò non lasciando trasparire nessuna emozione.

O meglio, non poteva piacergli, avrebbe voluto dire.

"Dovresti stare attento, non ci si può fidare di lui."- disse Niall scuotendo leggermente la testa.

Ed Harry lo sapeva, sapeva che non era il tipo di persona di cui innamorarsi, eppure qualcosa lo spingeva verso i suoi occhi, verso il suo corpo, verso il suo sorriso.

Il ricciolo non aveva ancora ammesso di essere gay, e tanto meno non aveva ancora realizzato di provare interesse per quel ragazzo, però il biondo lo aveva capito, senza giudicarlo o altro, e questo lo rassicurava.

"Grazie Niall, ma non ho di questi problemi."- affermò Harry cercando di risultare il più convincente possibile.

Il biondo alzò le spalle, e lasciò perdere il discorso.

Dopotutto sarebbe stato il tempo a trarre le conclusioni.


***


"Ci vediamo domani Harry."- lo salutò il suo collega, affidandogli il compito di chiudere la caffetteria.

Il tempo era passato abbastanza lentamente, ed Harry voleva solo andare a casa e farsi una bella dormita.

Il mal di testa era ancora molto forte, e a tratti sentiva di avere perfino le vertigini.

Mentre puliva l'ultimo tavolo, percepì dei passi dietro di lui e non fece nemmeno in tempo a parlare poiché le parole gli morirono in gola al suono di quella voce.

"Scusa."- sussurrò Louis mettendosi davanti al riccio. "Non avrei dovuto lasciarti lì da solo, come stai?"- continuò accelerando il battito cardiaco di Harry, il quale non riusciva a credere di averlo così vicino.

"Sto bene."- tossì cercando di riprendersi.

Ultimamente appena girava l'angolo si
scontrava con quegli occhi azzurri, e la cosa stava iniziando a diventare seria.

Era come se entrambi si cercassero, e questo non faceva che illuderlo su un possibile futuro insieme, anche se sapeva che sarebbe stato impossibile.

"Vuoi che ti riaccompagni a casa?"- domandò il più grande, sorprendendo Harry ancora di più.

Non capiva la preoccupazione di Louis, e sopratutto non capiva l'effetto che ciò gli provocava.

"Tranquillo, abito qui dietro."- rispose afferrando la sua roba.

Se avesse passato un altro secondo con lui, si sarebbe sicuramente innamorato, e non poteva permetterselo.

Purtroppo però, Louis non aveva intenzione di mollare, e lo seguì fino all'uscita dell'Università.

Aveva la sensazione che quel ragazzo fosse speciale, e voleva conoscerlo a tutti i costi, nonostante questo lo spaventasse.

Dopo la sua ultima delusione, aveva giurato che sarebbe stato lui il padrone del suo cuore, eppure ad Harry lo avrebbe affidato senza pensarci due volte.

Con quei capelli ricci legati disordinatamente in una crocchia, e il cappotto addosso, gli avrebbe affidato pure la sua stessa vita.

Era bellissimo.

"Ancora una volta mi confermi che sei tu a seguirmi."- sorrise Harry per niente infastidito dalla sua presenza.

Certo, voleva tornare a casa e crollare nel suo letto, ma non lo avrebbe mai mandato via.

"Ormai non posso più negarlo."- ironizzò infilandosi le mani in tasca.

Quel giorno a Manchester il tempo non era dei migliori, e l'aria iniziava a farsi fredda, però ad Harry sembrava tutto così caldo e luminoso.

Si sentiva in paradiso, ma non lo avrebbe mai ammesso.

"Sai, c'è un concorso di fotografia poco lontano da qui, verresti?"- domandò Louis fermandosi di colpo.

Era un po' che non invitava qualcuno ad uscire senza portarselo a letto, ed era come se gli mancassero le parole.

"Non credo si possa partecipare, ma sarebbe carino no?"- aggiunse sperando in una risposta affermativa.

Voleva davvero avere un occasione con quel ragazzo, e avrebbe fatto di tutto, perfino interessarsi a cose nuove.

Harry dall'altra parte era stanco, però la parola 'no' non gli passò minimamente dall'anticamera del cervello.

"Okay."- disse solo aspettando che il più grande lo conducesse.

E nonostante si fosse promesso di non passare un altro secondo, Harry non potette far altro che innamorarsi.

TO BUILD A HOME } Harry&LouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora