Baciami

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Harry quella mattina si svegliò con un mal di testa colossale, tanto che fu terrorizzato dall'idea di morire da un momento all'altro.

Poi però la sua attenzione si focalizzò sulla pressione di un braccio attorno alla propria vita, e lì temette davvero di avere un'infarto.

Conosceva bene quelle mani, le cui dita si erano intrecciate alle sue quando ne aveva avuto più bisogno.

Era Louis...Louis Tomlinson era nel letto con lui, che lo abbracciava e gli respirava sul collo.

Harry desiderava tanto girarsi per fissare e studiare quel bellissimo viso angelico, ma così facendo lo avrebbe sicuramente svegliato e la magia sarebbe cessata. E allora chiuse gli occhi, concentrandosi sul suo profumo e sul respiro regolare, cercando anche di ricordare gli avvenimenti della sera prima.

Purtroppo però il destino aveva altri piani.

Il telefono del più grande iniziò a squillare ininterrottamente, costringendo Louis ad allontanarsi per rispondere, mentre Harry continuò a far finta di dormire per poter origliare.

"Charlotte? Tesoro che succede?"- domandò ancora assonnato.

Chi era quella ragazza? La curiosità del riccio aumentava ogni secondo.

"Respira...chiuditi in camera con Daisy e Phoebe , e non aprire per nessun motivo, nemmeno se ti prega o implora. Lo sai che mente."- farfugliò vestendosi in un lampo.

La sua voce tremava, nonostante cercasse comunque di risultare calmo.

"Sto arrivando."- concluse attaccando il telefono.

"Lou che succede?"- Harry non poté fare finta di niente, e si alzò parecchio velocemente.

Qualsiasi cosa fosse, non si sarebbe tirato indietro, non quando Louis aveva fatto tanto per lui.

"Affari di famiglia Harold, non ti riguardano."- ribatté piccante.

Inutile dire che Harry ci rimase male, ma non mollò la presa. Conosceva troppo bene la tecnica dell'allontanamento, e non gli avrebbe permesso di usarla.

"Allora mi farò gli affari miei, accompagnandoti però."- esclamò copiando i suoi movimenti e vestendosi alla velocità della luce.

Quei due insieme erano forti, forse addirittura invincibili, e stavano iniziando a rendersene conto.

Louis gli rivolse uno sguardo tagliente, ma gli lanciò le chiavi.

"Tu sarai l'autista chiaro? Non entrerai in casa."- tuonò uscendo di corsa dalla camera e avvertendo Zayn.

"Sì signor capitano."- bisbigliò tra se e se, seguendolo come un cucciolo smarrito.

Non gli piaceva vederlo in quelle vesti, soprattutto perché la bellissima luce che caratterizzava i suoi occhi spariva e loro senza di essa erano letteralmente di ghiaccio.

"Perché fai guidare me?"- riflettè poi, una volta saliti in macchina.

"Non voglio rischiare di fare un incidente con te a bordo."- ironizzò allacciandosi la cintura. "Comunque sbrigati."- aggiunse indicandogli la strada.

Harry percepì quella frase in modo decisamente smielato, e mise in moto con le guance che andavano a fuoco.

Quel ragazzo era sotto la sua pelle, tipo una malattia, e gli effetti che aveva su di lui erano evidenti e devastanti. Avrebbe tanto voluto dare spazio ai suoi sentimenti, baciarlo all'infinito, toccare ogni centimetro del suo corpo, abbracciarlo tutte le notti, però non poteva.

TO BUILD A HOME } Harry&LouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora