Louis William Tomlinson

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Harry stava trascorrendo le ore più belle in compagnia di Louis, e questo lo terrorizzava.

Ogni volta che si sfioravano, o i loro occhi si incatenavano, una scarica elettrica gli attraversava la spina dorsale, per non parlare poi dei brividi cosparsi su tutto il corpo.

Non erano più solo farfalle nello stomaco, era diventato un'insieme devastante di emozioni irrefrenabili.

Tra l'altro non si conoscevano nemmeno, e in alcuni momenti stavano pure in silenzio, ma i loro sguardi facevano un gran casino.

Avevano mangiato un panino in un piccolo stand sulla strada, ed ora si stavano gustando la terza birra della serata, camminando vicini per le vie di Manchester.

"Sai, dicono che ogni atomo del nostro corpo una volta appartenesse a una stella..."- disse osservando il cielo sopra di loro.

Era una serata bellissima, luminosa, tranquilla, ed Harry era completamente perso nelle parole di Louis.

" Però ci sono così tanti atomi in una singola molecola del nostro DNA, che sono pari al numero di stelle in una galassia. Quindi in sostanza, siamo ognuno un piccolo universo."- aggiunse voltandosi verso il riccio, che non sapeva come ribattere.

Conoscere Louis significava andare fuori dagli schemi, ed era ciò che Harry desiderava da sempre.

"Questo è quello che dicono gli scienziati. Io dico che siamo fatti di sogni, di viaggi, di passioni. Alcune cose non possono essere spiegate."- sussurrò fermandosi a guardare le persone intorno. "Vedi? Siamo tutti alla ricerca di una parte di noi, e non si tratta di atomi."
E come la sera al concorso di fotografia, Louis si rese conto del ragazzo speciale che aveva difronte.

Finalmente aveva capito che Harry non era come tutti gli altri, e che lasciarlo andare sarebbe stato un grande errore.

Non importava il fatto che fosse un ragazzo, perché sentiva che era la sua anima gemella, la sua persona, ed era deciso a buttarsi.

Magari sarebbe servito del tempo, tanto tempo, ma Harry lo avrebbe aspettato tutta la vita se necessario.

"E tu? Hai trovato quello che cerchi?"- sussurrò sperando di essere lui la risposta.

Louis William Tomlinson non era così, non rincorreva le persone, sopratutto dopo Eleanor.

Si era imposto che sarebbe stato il predatore, e non la preda, ma purtroppo al cuore non si comanda.

"Io...non lo so."- balbettò Harry distogliendo lo sguardo.

Sentiva lo scudo intorno a lui sgretolarsi, però il suo orgoglio era molto più forte di quel che credeva.

Non poteva mettere allo scoperto i suoi sentimenti, sopratutto perché non era sicuro di quelli di Louis.

Avrebbe tenuto tutto dentro, e si sarebbe goduto quei piccoli momenti senza fiatare.

"Io invece credo di averla trovata."- ribatté accendendosi una sigaretta.

Harry studiò attentamente i movimenti del più grande, e per un secondo gli sembrò di scorgere lo stesso tipo di pensieri.

"Ah si? E di cosa si tratta?"- azzardò il riccio, finendo la birra tra le sue mani.

Se non avesse avuto un po' d'alcol in corpo, non l'avrebbe mai fatta quella domanda.

Nonostante tutto, Harry era sempre stato un ragazzo timido, concentrato sul suo mondo, i suoi interessi, che non si preoccupava mai di uscire dalla sua zona sicura.
Aveva pochi amici, anche se alla fine, dopo la storia di Mark, erano spariti tutti, e non cercava consensi al di fuori.

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